“Benzinai alla fame. Guerra? Qui speculano compagnie, banche e Stato. E io chiudo”

E45 – Parla il benzinaio Massimiliano Galletti: “Tanti colleghi disperati. Dopo 30 anni sulla strada, è una condizione umiliante”

“Quanto costa oggi la benzina!”. Pensate alle volte che negli ultimi mesi, da quasi un anno a questa parte, avete detto o sentito pronunciare questa frase, colorandola magari con qualche espressione accesa e immaginando il benzinaio come un ladro pronto a infilarsi nelle proprie tasche un bel malloppo di banconote. La storia è diversa ed è ben più tragica. Perché dall’altra parte il titolare del distributore non sorride a fine giornata, contando i (pochi) soldi incassati. Il margine di guadagno oggi è davvero misero. Ce lo racconta Massimiliano Galletti, 52 anni nato a Foligno e residente a San Gemini. Dal 1992 è sulla strada con le pompe collocate sulla E45 al chilometro 25 in località Sobrano verso Todi. Da qualche settimana però ha deciso di chiudere per “mancato margine di guadagno» come si legge nei cartelli che ha voluto appendere. Nel 2000 ha investito nel bar, nel 2005 all’hotel Cappuccini di Gubbio ha ricevuto la medaglia come miglior gestore e nel 2022 si trova a guardarsi intorno: «Con tutti i problemi di lavoro che ci sono in giro, alla nostra età dove vai a lavorare? Per questo molti colleghi non alzano la testa contro le compagnie”.

Brutti tempi per i benzinai
“Quando la Tamoil era collegata a Gheddafi, i problemi si risolvevano. Ora non so manco chi è l’amministratore”. E la situazione è drammatica: è di soli pochi giorni fa, infatti, la notizia del benzinaio che si è impiccato in Veneto a 69 anni nel casottino dell’Oil Italia. Il loro guadagno dipende da un margine fisso che dipende quindi dai litri venduti. “La speculazione è solo a favore delle compagnie petrolifere, delle banche e dello Stato – spiega Galletti – ma se i prezzi sono alle stelle, la gente circola di meno». I problemi principali sono arrivati nel 2015: “La vendita degli accessori non c’è più, le compagnie bianche intorno abbassano i prezzi… “. La soluzione per molti è collegare un’attività secondaria lasciando magari solo il self: c’è chi apre un bar o una tavola calda, chi fornisce il servizio di lavaggio macchina e piccole riparazioni alle vetture o chi si inventa situazioni al limite della legalità.

Il sistema dei prezzi
Il prezzo che si vede nei display e spesso fa infuriare, non è decisione dei gestori. “Dal 2015 ci hanno fatto firmare un contratto con la Fortex che stabilisce i prezzi. Noi al mattino dobbiamo solo inserire quelli delle due pompe più vicine che sono considerate competitor. Se io prendo il computer e metto il prezzo a modo mio, dopo due giorni mi tolgono lo sconto, mi mettono dei prezzi sparati e chiudo”. Ecco che chi appare come ‘ladro’, risulta allora essere ‘vittima’ insieme al cliente.

di Gabriele Ripandelli
Fonte: umbriaon.it

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