
C’è molta aspettativa tra i proprietari di un’auto a metano che finalmente potranno fare il pieno in autonomia a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma non è tutto cosi scontato e la legge ha molti punti oscuri ancora da chiarire.
Il decreto approvato definisce una serie di parametri tecnici cui si dovranno attenere gestori e clienti. Si tratta di una serie di norme che guardano sopratutto alla sicurezza e che in alcuni casi non sono del tutto chiari.
Il testo infatti stabilisce che potranno rifornirsi al self-service non presidiato solo gli automobilisti registrati in una banca dati che verrà creata appositamente “secondo modalità individuate dal ministero dell’Interno” in un secondo momento.
Potrà registrarsi solo chi avrà superato un corso che si potrà svolgere sia direttamente in stazione di servizio (in questo caso i “professori” saranno i gestori, o loro delegati?) o online attraverso un tutorial.
Lo scopo del corso sarà quello di insegnare agli automobilisti come fare rifornimento di metano, quali sono i rischi e come ci si deve comportare in caso di emergenza.
Una volta superato il corso – che non prevede un esame o una prova finale – e inseriti nella banca dati, il computer del self-service sarà in grado di riconoscere l’automobilista “mediante l’inserimento dello strumento di pagamento elettronico”.
Si può dedurre, quindi, che ad ogni utente registrato sarà associato il numero della carta di credito o i dati della carta bancomat. Ma chi assorbisce i costi di tutto questi adempimenti burocratici?
E sopratutto il legislatore è a conoscenza dei margini dei Gestori visto che li investe di una tale e tanta responsabilità?
Ad ogni modo il decreto obbliga i gestori a garantire un sistema di comunicazione per consentire agli automobilisti di parlare con un centralino h24 premendo un solo bottone. Il tasto non è inteso necessariamente come un sos in caso di incidenti o emergenze, può anche essere usato per ricevere assistenza sul rifornimento.
Anche in questo caso un rifornimento che se va bene produce un guadagno di qualche centesimo.
“Ricordiamo però che tale novità rappresenta una possibilità di vendita e non un obbligo di legge per chi esercisce le stazioni di vendita carburanti, saranno i consumatori a determinare lo sviluppo di questa nuova opportunità” precisa la presidente di Federmetano Lucia Balboni in una nota.
Una nuova opportunità che come spesso capita nel settore della distribuzione dei carburanti dovrà essere condivisa con il Gestore evitando di farlo ricadere come un ulteriore costo. Diversamente verranno deluse, ancora una volta, molte aspettative.
Ahahahahahahahahahahah!!! Il centralino 24 ore? Nei Ministeri gira roba pesante…