C’è stata una partecipazione importante. Importante e significativa a testimonianza della situazione di estrema sofferenza che, ormai da tempo, caratterizza i rapporti con questa Azienda.
Forse la IP non si aspettava che la realtà fosse quella più volte rappresentata dalle Organizzazioni di Categoria e, forse, non si aspettava che i Gestori avrebbero fatto appello anche ai lavoratori dipendenti dell’Azienda che, come è noto, sono interessati da un processo di ristrutturazione aziendale che taglierà del 25% i loro salari
La lettera che una delegazione di Gestori Faib, Fegica e Figisc ha consegnato ai dipendenti, nella giornata di Martedì 4 giugno ha colto di sorpresa i vertici aziendali che si sono precipitati -con minacce di richiesta di intervento della forza pubblica- per tentare di arginare il consenso che i dipendenti stavano esprimendo all’iniziativa.
Un’iniziativa che, lo ricordiamo, ha pochissimi precedenti nella storia di questo settore e proprio per tale motivo, è l’evidente testimonianza del degrado delle relazioni sindacali nel settore.
Volti rabbuiati del management aziendale, evidente nervosismo, patente insofferenza e qualche inutile tensione di troppo, stanno lì, come pietre, a confermare (semmai ce ne fosse stato bisogno) che la situazione è ormai incandescente. Sotto tutti i punti di vista. Con tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno rapporti di lavoro o d’affari con IP.
La stessa IP non si è voluta far mancare niente ed ha rispolverato un armamentario che immaginavamo fosse consegnato all’archeologia dei conflitti sindacali.
Secondo i geni che lo hanno pensato (ed attuato), tale iniziativa avrebbe dovuto contenere la partecipazione alle iniziative di chiusura.
Ecco allora arrivare, ai singoli Gestori, telefonate del tipo: “…. volevamo sapere se partecipi allo sciopero”; “…. ci risulta -da una verifica effettuata attraverso il controllo remoto- che tu non stia erogando. Come mai?”; “….. sappiamo, come ci hai sempre detto, che hai un prezzo al pubblico troppo alto, se non chiudi possiamo abbassartelo”; “….. se rimani aperto possiamo aumentare la tua dilazione di due giorni”.
Insomma l’Azienda non tratta con le Organizzazioni di Categoria, chiude ad ogni possibilità di intesa che non sia un margine da fame, viola, ripetutamente, tutte le regole in tema di rimborso cali, manutenzioni, carte aziendali, campagne promozionali; varia i prezzi al pubblico da remoto
senza alcuna interlocuzione (e partecipazione dei Gestori che, pure, sono i soli titolari), si appropria dell’eventuale over pricing riaddebitando le differenze, imposta la contabilità in maniera tale che il Gestore difficilmente possa capire cosa accade del suo conto corrente, pratica il differenziale più alto in Italia fra prezzo self e prezzo servito con l’obiettivo di fare cassa, imposta una procedura prezzi che si fonda su un prezzo di listino che non ha alcun ancoraggio alla realtà (dal quale, insindacabilmente, propone sconti individuali) e che, comunque è molto lontano da quel prezzo che comunica al MiSE.
Nonostante questo panorama, l’Azienda pensa di fare un “regalino” a questo o quel Gestore tanto per farlo recedere dall’esercizio di un diritto costituzionale. Obiettivamente, sembra che la misura sia colma! Altro che one-to-one. Anche che regalìe. i Gestori vogliono un Accordo con contenuti che non neghino la loro dignità.
Intanto, dopo il numeroso (e rumoroso) presidio effettuato sotto il MiSE, finalmente si è aperta, ufficialmente, la vertenza collettiva ai sensi del DLgs.32/98. Lunedì 10 giugno alle ore 17.00′ verranno ascoltati i Gestori.
Poi sarà la volta dell’Azienda.
Vedremo cosa accadrà e quale sarà la volontà politica di portare a soluzione questa vertenza che interessa migliaia di famiglie.
Fonte: Fegica Cisl
Se questa volta i sindacati non si CALANO LE BRACHE, come hanno fatto con EG firmando un accordo INDECENTE che ha ridotto e sta riducendo tutti i gestori in miseria (SBANDIERANDOLO COME ACCORDO DELL’ANNO) (E SENZA ALCUN CONSENSO DELLA BASE), forse questo potrà servire da apripista e dare un briciolo di speranza alle tante famiglie ONESTE che hanno vissuto per anni di questo lavoro, offrendosi diligentemente, GIORNO PER GIORNO, al servizio degli automobilisti.
In questo momento tanti colleghi stanno soffrendo nella speranza che qualcosa possa cambiare.
E’ molto chiedere un po’ di DIGNITA’ sottratta nel tempo dall’assenza totale della politica da una parte e dall’oppressione ed abuso di posizione dall’altra??
Io penso di no.
Nel settore c’è gente che meriterebbe di stare in galera, priva di sentimenti, di rispetto ed ONESTA’, di certo questi non sono i GESTORI.