Lo sciopero generale di otto ore indetto per oggi (giovedì 4 luglio) dai dipendenti delle aziende di energia e petrolio deciso da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, sembra abbia avuto una adesione altissima. Lo sciopero, secondo i promotori, si è reso indispensabile “per respingere le pretese ingiustificate delle controparti datoriali, tese a confutare il modello contrattuale e le condizioni previste in materia dall’accordo interconfederale Cgil-Cisl-Uil-Confindustria del 9 marzo 2018”, giudicando “grave” la posizione espressa al tavolo negoziale da Confindustria Energia e dalle aziende aderenti, “ancor più alla luce di un confronto che si protrae da più di sei mesi e che era ragionevole pensare potesse avviarsi verso una positiva conclusione”.
“La protesta è riuscita, scrivono in una nota le sigle sindacali, al momento le raffinerie sono ferme, non ci sono prodotti lavorati in entrata e uscita e gli impianti marciano al minimo, così come previsto dalla legge”. “Questa – aggiungono le tre sigle – è la prima risposta forte e compatta delle lavoratrici e dei lavoratori del settore per rinnovare il contratto nazionale di lavoro, che come è noto è scaduto il 31 dicembre scorso”.
I sindacati hanno diffuso i primi dati parziali della mobilitazione. Altissima l’adesione al petrolchimico di Siracusa, pressoché fermo, così come in tutto gli siti produttivi siciliani: Sonatrach, Isab Lukoil, Priolo servizi e Syndial. A Gela, nella raffineria Eni e Enimed, l’adesione è del 90 per cento, con fermo di impianti e riduzione volumi di greggio estratto.
Altre percentuali anche all’Eni di Livorno (80 per cento), la Sait e Termisol (100 per cento), Eni Gas e Luce Torino (60 per cento), Deposito Eni R&Vopliano (100 per cento), Deposito Costiero di Palermo (oltre 85 per cento), Petroven Porto Marghera (100 per cento) e Raffineria Milazzo (80 per cento). Il settore coibentazione è totalmente fermo con adesioni del 99 per cento.
Uno sciopero al momento riuscito anche in considerazione dei commenti apparsi in alcuni argani di stampa del settore che hanno parlato di “tutta la filiera petrolifera presa in contropiede dallo sciopero dei lavoratori del settore energia-petrolio ” annunciato solo ieri sera a tarda ora alla stampa con un flash.
così si fa senza tanti preavvisi