
ANGAC, in un comunicato stampa, denuncia l’ennesimo sopruso a carico della categoria dei gestori carburanti, questa volta ad essere colpite sono le sospirate e meritate ferie che per contratto sono un diritto del Gestore.
L’associazione nazionale gestori autonomi carburanti, neonato gruppo sorto dall’iniziativa di un comitato spontaneo in Sardegna, e che ha programmato nell’isola uno sciopero per i giorni 21, 22 e 23 agosto, denunciando il sopruso della EuroGarage nei confronti delle ferie del Gestore ricorda che “oltre a essere costretti a svolgere un servizio totalmente a loro carico nelle corsie servito nelle quali le compagnie applicano maggiorazioni del prezzo dai 20 ai 40 centesimi al litro riconoscendone 5 al gestore che di fatto svolge tutto il lavoro , durante le 9,5 ore di apertura, per 6 giorni a settimana e con qualsiasi condizione atmosferica, ora vengono privati anche del sacrosanto e a tutti riconosciuto diritto alle ferie.”
“In questi giorni numerosi gestori di bandiera Esso, che nei mesi scorsi avevano informato la compagnia petrolifera della loro intenzione di chiudere gli impianti da loro gestiti per le 2 settimane consentite dal contratto , stanno ricevendo la risposta via pec della compagnia che non autorizza la chiusura per le ferie richieste, invitando i gestori a scegliere altre non precisate date per le loro meritatissime e indispensabili ferie.”
“ANGAC nel prendere atto di una azione al di fuori di ogni logica di collaborazione da parte della compagnia denuncia l’ennesimo sopruso espressione evidente della situazione di limbo amministrativo contabile e lavorativo dei gestori che fiscalmente legalmente e economicamente sono ritenuti lavoratori autonomi e che invece di fatto sono (e l’ultima vicenda lo dimostra), dipendenti delle compagnie alle quali devono chiedere il permesso per andare in ferie (negato ). Non sono liberi di applicare i prezzi dei loro prodotti (come ogni autonomo) perché vengono imposti dalla compagnia in acquisto e in vendita al pubblico, inoltre non possono mai ammalarsi ne avere alcun impegno familiare o anche lavorativo che li porti lontano dal punto vendita , in quanto da contratto l’impianto non può mai chiudere.”
L’ANGAC sin dall’inizio della sua costituzione, “ha più volte richiesto un tavolo di trattative con le compagnie al fine di portare le parti ad un accordo sull’aggio del gestore che gli consenta di amministrare la propria attività al meglio e magari potersi avvalere del contributo di almeno un dipendente che proprio in tema di ferie avrebbe potuto essere una soluzione per consentire al gestore di godersi le sue ferie senza dover chiedere la chiusura dell’impianto. Ribadiamo che i gestori oltre ad essere il braccio e il portafoglio delle compagnie sono anche uomini e donne con i loro impegni e la loro vita extralavorativa e che devono fare i conti anche come tutti i lavoratori con le diverse peculiarità dei periodi dell’anno e che nel chiedere le ferie considerano il fatto che i loro figli in questi mesi non frequentano le scuole che le loro mogli lavoratrici hanno le loro ferie in questo periodo dell’anno e che diversi impianti in funzione di questa fetta di mercato assente hanno cali di vendita di oltre il 50%, quindi quale periodo migliore se non questo per riposare anche loro??”
ANGAC in una nota ha risposto alla pec della compagnia “richiedendo un incontro volto a concordare un calendario per lo svolgimento delle ferie delle gestioni. Al momento nessuna risposta è arrivata come da tradizione da parte della compagnia.”
Ma perchè non ribaltate il tavolo e chiedete ad un legale se potete iniziare una causa reclamando il ruolo di dipendente? Ma chi ha firmato un accordo che prevede una assurdità del genere? Il permesso per andare in ferie? Ma stiamo scherzando?