L’ Associazione dei Gestori Autonomi Carburanti della Sardegna, in un comunicato stampa, conferma lo sciopero dei Gestori in Sardegna che vedrà la chiusura degli impianti per i giorni 21,22 e 23 agosto 2019. L’associazione scrive di aver confermato tale decisione, dopo le numerose richieste alle Compagnie e ai vari Enti preposti inviate sin dalla nascita della nostra associazione e ad oggi rimaste senza risposte.
Non sono servite le ” interrogazione parlamentare dell’On. Andrea Vallascas, seguita da un’altra interpellanza parlamentare dell’On. Salvatore Sasso Deidda alla quale si è aggiunta anche quella dell’On. Gavino Manca, tutti incentrati sul problema del margine gestore diventato insufficiente per il degno sostentamento di un’attività che impegna il gestore per oltre 9,5 ore giornaliere obbligatori, probabilmente tra i più lunghi orari lavorativi remunerato con margini da fame peggiori dello sfruttamento dei braccianti agricoli, con la differenza che loro sono in nero ed il nostro è il più indegno accordo contrattualizzato, continuato e sotto gli occhi di tutti mai esistito.”
Considerando la grave crisi che le nostre attività stanno subendo, scrivono ancora, ” a causa del margine gestore che è stato dimezzato in seguito agli accordi firmati dai sindacati che avrebbero dovuto rappresentare la nostra categoria ed invece hanno fatto solo gli interessi delle compagnie.”
L’amentano inoltre di non aver avuto riscontro nonostante siano stati “ricevuti dall’On. Sottosegretario Ing. Davide Crippa al quale abbiamo fatto presente la grave situazione in cui versa la nostra categoria, oltre ad essere anche ricevuti dall’On. Pais, dall’On. Maieli e dall’On. Giagoni del Consiglio Regionale della Sardegna Considerando che oggi il margine gestore mediamente è tra 2 e 3 centesimi a litro, per fare un esempio un impianto medio da 1 milione di litri venduti ha una remunerazione oraria, rapportata al lungo orario obbligatorio imposto, di circa 3 euro all’ora, col paradosso che a differenza dei nostri dipendenti non abbiamo nemmeno diritto a ferie, malattie, permessi e dobbiamo accollarci interamente il rischio d’impresa e la partecipazione economica, in pratica agiamo da banche per le compagnie e da esattori per conto dello Stato con tutti i rischi connessi essendo diventati il maggiore bersaglio della criminalità Visto che tutte le nostre richieste ad oggi sono rimaste totalmente ferme.”
Per rivendicare i nostri legittimi diritti, conclude la nota, ” ci troviamo costretti a indire lo Sciopero con chiusura totale degli impianti nei giorni 21, 22 e 23 agosto prossimi per protestare contro i margini da fame e il rischio fallimento delle nostre attività con conseguenti problematiche della rete distributiva dei carburanti sarda e rischio paralisi dell’intero comparto regionale.”
Inoltre il giorno 21 agosto si svolgerà in via Roma pressi Consiglio Regionale la manifestazione dei Gestori per denunciare pubblicamente la violazione dei nostri diritti.
ma xchè non copiate i pastori sardi bloccate le autobotti e fate uscire il carburante.