Dalle lettere scritte sul Corriere della Sera a Beppe Severgnini-
Buongiorno Beppe e Italians, qualche tempo fa, avevi scritto un pezzo sulla recente impostazione delle stazioni di rifornimento. Avevi fatto benzina e ti eri stupito del costo del pieno. Indagando, avevi capito di avere sbagliato fila andando in quella del “servito” e non in quella del “self service”. I due prezzi infatti differiscono di parecchio e un pieno può costare fino a 10 euro in più.
L’avevi chiamata una tassa sui distratti o sui vecchi o sulle donne, che, penso per esempio a mia moglie, non amano fare benzina. Ebbene: aggiungo un pezzo. L’altro giorno ero dal benzinaio dove vado di solito nella fila corretta, cioè nel self service, ed ho chiesto di controllare il livello dell’olio (qualche litro, euro 15). Risposta: scusi, ma lei in che fila è? Self service… ecco, si self ‘servicizzi’ anche l’olio.
Apra il cofano, prenda un fazzoletto di carta etc etc. Io all’inizio pensavo scherzasse. Se fare benzina presuppone un livello di difficoltà 2 e quindi spesso chi usa il “servito” lo fa per scelta e non perché non è in grado di fare benzina, il controllo dell’olio presuppone un livello di difficoltà 6: apro il cofano, trovo l’asticella, la pulisco, la immergo, l’analizzo. Sempre per citare mia moglie, se deve è tranquillamente in grado di fare benzina ma non di controllare l’olio. Ne deriva che, se vuoi controllare l’olio, il solo controllo costa 10 euro, che è il delta-costo del pieno fatto nel servito. A meno che uno non faccia 5 euro di carburante… però poi bisogna vedere la reazione del benzinaio. Saluti…
Cara utenza che rifornisce di 5 euro di gasolio oramai quasi quotidianamente, avete voluto il self perché il benzinaio ruba?…. adesso pedalate…come diceva mia nonna: “mal voluto non è mai troppo”. Statemi bene.