Arriva da uno studio di Confindustria l’idea di tassare i prelievi bancomat superiori a 1500 euro, applicando una commissione del 2%. La ragione? Disincentivare l’uso del contante e contrastare il fenomeno, tutto italiano, dell’evasione fiscale. Tale misura, secondo le stime di Confindustria, andrebbe a colpire circa un quarto della popolazione, visto che i restanti tre quarti, di fatto, prelevano mensilmente cifre decisamente inferiori ai 1500 euro previsti come soglia.
A fare da contraltare a questa misura “punitiva” un credito di imposta del 2% per chi effettua i pagamenti con strumenti di pagamento elettronici. Un contentino del 2% al contribuente virtuoso che usa le carte di credito, i bonifici e quant’altro consenta la tracciabilità dei pagamenti, che si traduce in una detrazione del 2% applicabile in sede di dichiarazione dei redditi o direttamente sul prezzo di acquisto del bene o servizio. Tutto questo, grazie a un certificato che attesta i pagamenti effettuati dal titolare di carte elettroniche durante l’anno, che verrà rilasciato dalle istituzioni finanziarie emittenti.
Ogni Governo che si rispetti propone la sua ricetta per contrastare l’evasione fiscale e combattere con tutte le forze l’uso del denaro contante. Una ricerca dell’Istat di qualche anno in effetti rivela come in Italia l’economia sommersa rappresenti il 12,4% del Pil. Un vero primato, che comporta la perdita di circa 107 miliardi di euro, secondo il Ministero dell’Economia.
Per questo, a partire dall’obbligo del Pos per i commercianti, fino ad arrivare allo scontrino e alla fattura elettronica, da qualche anno i controlli aumentano sempre di più. Misure però, a quanto pare, ancora insufficienti a risolvere il problema e alle quali, per questa ragione, nel 2020 ne verranno affiancate altre. In realtà solo burocrazia in più per gli esercenti e le persone oneste che sono i primi e forse gli unici a subire l’onda d’urto di queste misure.
Poi ci sono anche misure più fantasiose, il Ministro dell’istruzione Fieramonti ad esempio, propone una tassa su merendine e bevande zuccherate per disincentivare il consumo di cibo spazzatura. Aumenti in arrivo anche sui biglietti aerei, per sanzionare chi, scegliendo l’aereo, decide di viaggiare su un mezzo che inquina. Il Ministro della Salute Speranza invece vuole finanziare l’esenzione di ticket sanitari facendone pagare il costo a banche, assicurazioni e fondi di investimento.
Alcuni professionisti propongono poi una misura simile a quella suggerita da Confindustria, una patrimoniale del 3-5% sui prelievi bancomat, superiori a certi importi. Da Luigi Casero del Pd infine l’idea di tassare le somme nascoste nelle cassette di sicurezza, vincolando il residuo all’acquisto di Bot di 5 anni a tasso zero.
Per Confcommercio il no alla tassa sul contante è netto e propone di incentivare uso moneta elettronica con credito di imposta. “Una tassa fondata sul nesso presuntivo tra contante ed evasione colpirebbe i tantissimi che certo evasori non sono e che semplicemente fanno ricorso a moneta legale sotto forma di carta moneta o moneta metallica. Occorre, invece, perseguire l’obiettivo di una maggiore diffusione dei mezzi di pagamento elettronici per ragioni di tracciabilità, di sicurezza, di riduzione dei costi”. “Un obiettivo da raggiungere, ad esempio – riconoscendo un credito d’imposta al consumatore sugli acquisti di beni e servizi realizzati mediante carte o rendendo universale il principio del pagamento attraverso mezzi tracciabili per l’accesso a deduzioni e detrazioni fiscali già previste. Un ulteriore incentivo potrebbe essere la diffusione di carte Bancomat o prepagate senza costi di emissione per gli over 65, pari a circa un quarto della popolazione italiana”.
ELIMINARE in primis il costo all’esercente sul transato e poi tutto il resto !!