“La pompa di benzina è rotta, rifornimento gratis per tutti”. Scrocconi a processo, anche il cugino del titolare

Dovranno difendersi dall’accusa di indebita sottrazione di carburante gli automobilisti che il 3 novembre del 2016 fecero benzina al chiosco di Frigole senza pagare a causa del malfunzionamento del sistema di erogazione.

Un insolito viavai, in un piccolo paese, non passa di certo inosservato. Soprattutto se a smuovere questo andirivieni di gente è un fitto passaparola. Ad attirare l’attenzione di molti il 3 maggio 2016 fu un normalissimo chiosco di benzina a Frigole che, però, ai più attenti concedeva il carburante gratis. Sarebbe stato un malfunzionamento dell’erogatore di benzina a permettere agli automobilisti di prosciugare le riserve, e quando i proprietari del chiosco si accorsero, l’unica cosa da fare fu quella di denunciare l’accaduto.

Che a Frigole ci fosse tutto questo viavai di gente a novembre dal chiosco di benzina non eraa cosa usuale. Ed il vicino di questo chiosco, in effetti, qualche domanda in più se l’era posta. Fortemente insospettito, dunque, aveva deciso di chiamare i proprietari della stazione di rifornimento, una coppia di San Cataldo.

Giunti a Frigole dopo la segnalazione, insieme al vicino partirono le ricerche per cercare di capirci qualcosa in più. E la cosa più logica da fare in quel momento, era guardare le riprese delle telecamere del vicino, che sicuramente avrebbero svelato il mistero di tanta confusione.

Una volta riavvolte le immagini, la situazione divenne subito più chiara: gli automobilisti giunti presso quel chiosco di benzina di Frigole non pagavano per il carburante che prendevano. E da lì, il guasto all’erogatore divenne palese. Iniziate le ricerche ormai, i proprietari videro uno per uno, grazie alle immagini delle telecamere, tutti gli automobilisti mentre prosciugavano le riserve di carburante della stazione.

A quel punto non restava altro da fare che mettersi nelle mani delle forze dell’ordine. Dopo aver sporto denuncia, la coppia di San Cataldo si rivolse a dei legali che cercarono di ricostruire i fatti.

20 persone in totale, e se l’alto numero non fosse già abbastanza, c’era un’altra sorpresa per i proprietari da San Cataldo. Tra gli ‘scrocconi’, infatti, anche il cugino di primo grado di uno dei due proprietari.

Adesso a spiegare in tribunale perché si erano comportati così, saranno in 20, visto che ad oggi nessuno di loro si è sentito di recarsi dai conosciuti proprietari del chiosco, per pagare il dovuto sottratto con lo stratagemma. Ma nel processo si chiarirà tutto.

Fonte: Leccenews24

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Massimo Moroni
5 anni fa

soluzione semplice-semplice buona per tutti. come una volta: chiusura degli impianti fuori dagli orari di lavoro e amen ai self, tanto si vende sempre meno e l’unica cosa certa è che si ingrassa l’enel & C.

max
max
5 anni fa

quando si tratta di rubare italiano non guarda in faccia a niente ironia che noi facciamo il corso antincendio per poter avere l’impianto questi fanno rifornimento con sigaretta accesa erogano a volte a terra perché sono andicappati e noi dobbiamo mantenere pulito l’impianto e pulire vasconi di recupero prima pioggia e pagare sempre pagare !!!!!