Faib, Fegica e FIgisc in audizione Attività produttive

La Commissione Attività produttive ha svolto le audizioni della Federazione autonoma italiana benzinai (Faib),della Federazione gestori impianti carburanti e affini (Fegica) e della Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti (Figisc)

Faib, Fegica e FIgisc hanno conferito oggi in commissione Attività produttive sulla rete carburanti, nell’ambito dell’esame della risoluzione 7-00258 De Toma, recante iniziative urgenti in favore del settore della distribuzione dei carburanti.

Sono stati ascoltati i rappresentanti di Faib Martino landi, Fegica Roberto Timpani e Figisc Paolo Uniti .

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La Commissione ha richiesto ove ritenuto utile la predisposizione di un documento scritto da lasciare agli atti della Commissione.

I gestori hanno redatto una memoria unitaria depositata in commissione dalle Federazioni dei gestori che di seguito potete scaricare. Memoria Unitaria Memoria unitaria depositata in commissione Attività Produttive

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pippo
pippo
3 anni fa

Bel video bel dibattito bravi
Una cosa mi lascia molto sconcertato i rapp della commissione sembravano cadere dalle nuvole quando Voi avete spiegato la situazione attuale sia sulle frodi sia sui problemi dei gestori
Avrei voluto sentir dire Signori sono anni che questo viene denunciato dove siete stati fino ad ora? dormivate ? sentire dire da un onorevole ci spieghi come funziona la lettera di intenti o la proliferazione dei depositi mi ha fatto ridere
Avrei voluto sentire anche piu autorevolezza da parte vs ,piu proposte e piu aut aut ma come sempre parole parole e mai fatti

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  pippo
3 anni fa

Caro Pippo, i tempi erano purtroppo contingentati e dal video – ancora purtroppo – non si vedono le facce degli onorevoli deputati . Avresti compreso che in realtà erano poco interessati alle nostre vicende ( anche se la risoluzione di De Toma e di altri era abbastanza completa, dopo un intenso lavoro fatto con movimento 5 stelle nei mesi scorsi) e molto piu’ interessati alla questione della lettera di intenti sulle frodi Iva. Tranne una deputata , la Nardi del Pd, che ha voluto sapere qualcosa di diverso. Avevamo solo 5 minuti a testa e poco spazio per le repliche. In quella sede non potevamo certo minacciare scioperi o stato di agitazione.

pippo
pippo
Rispondi a  Roberto Timpani
3 anni fa

Vede che a volte siamo d’accordo su qualche cosa
Ha ragione quando avete parlato di soldi si sono drizzate le orecchie dei ns problemi se ne sono infischiati ,figuriamoci dei contratti !!! ,dimostrando che quello da lei detto tempo fa è esatto BISOGNA BATTERE DOVE CI SONO I SOLDI per questo vi suggerirei di lasciar perdere quei 4 soci e puntare alle compagnie In 3 mesi si portano a casa i risultati mi giocherei i cccc

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  pippo
3 anni fa

Ma noi siamo d’accordo su quasi tutto. Come altre volte ho detto anche a chi oggi mi rimprovera di non accettare il confronto, il disaccordo è su tre punti, senza girarci intorno : 1) quali strategie devono essere utilizzate per raggiungere pochi ma veloci e concreti obiettivi. 2) Farsi aiutare da avvocati vari, consulenti etcc. non fa parte della iniziativa sindacale. Significa che chi puo’ economicamente sostenere lunghe battaglie lascia indietro coloro che per una montagna di ragioni (coraggio ? risorse, timori, ricatti…) non possono seguire questa strada. E non mi si venga a dire che cosi’ si costituisce giurisprudenza. Molti degli avvocati che gravitano in questo settore vanno ad accordi stragiudiziali ed i singolo non si immola ma prende i soldi e via. Significa non avere sentenze che possano essere utili. Ma solo grandi parcelle per i legali e stop. Il Sindacato come lo intendiamo noi è fatto di solidarietà e aggregazione tra il piu’ forte e i piu’ deboli.3) Convincersi che chi gestisce un impianto ( imprenditore, presidiante, appaltista et..) è sempre un soggetto “debole” che comunque ESISTE nella rete carburanti e un organismo che voglia rappresentare la realtà e non nascondersi dietro il dito deve dare dignità, con forme diverse ovvio, a queste situazioni. Infine, i proclami “alla Papeete” aggregano certo ma sono illusori.

andrea
andrea
Rispondi a  pippo
3 anni fa

Commenta…mi spiace Pippo ma ho dovuto metterti un non mi piace,
troppo diplomatico e trattenuto
Non sç con che occhi hai visto quel video ma io l’ho interpretato come una sorta di farsi pubblicità e di richiedere un aiuto al governo per poter sindacalizzare i privati ( e di conseguenza i loro gestori/dipendenti che aprono con le loro pompe bianche
Si, perché una volta fatto ciò sembrerebbe che i problemi dei gestori che lavorano per le compagnie petrolifere verrebbero risolti per magia
Ma i problemi li abbiamo e sono sempre più opprimenti
Magari mi sbaglio ma a me hanno sempre insegnato che prima di guardare nelle case altrui bisogna guardare all’interno della propria
A piccoli passi, un problema alla volta
Non sç, ma a me questo video fa solo pensare alla corsa per fare nuove tessere sindacali
D’altronde un azienda per stare in piedi deve fare utili!

Timpani
Timpani
Rispondi a  andrea
3 anni fa

Infatti, come hai precisato , forse ti sbagli. Ti tolgo il dubbio: ti sbagli di sicuro.chiedere che anche i gestori delle pompe bianche o dei retisti in genere abbiano medesimo trattamento – e nel contempo per i distratti abbiamo chiesto un intervento del Governo per tutta la categoria ( c’e il cenno al patto della fabbrica, al reddito minimo etcc) significa agire anche sulla cocorrenza sleale. Se non ai capisce dal video mi pare strano.

andrea
andrea
Rispondi a  Timpani
3 anni fa

Commenta…IL dubbio rimane, anzi, potrei allacciarmi all’esempio fatto da voi nel video quando parlate di impianti a basso erogato che non sopravvivono con i suoi 500 mila litri l’anno e devono scegliere strade alternative per sopravvivere
Magari voi avete carenza di tesserati e valutate strade alternative!
A parte che non capisco perché questi impianti dovrebbero cadere nell’illegalità, ci son sempre le attività collaterali, voi stessi avete detto nel video che gli impianti esteri stanno in piedi con le attività collaterali vendendo il 20% dell’erogato medio di un impianto italiano
Non capisco perché loro possano legalmente sopravvivere mentre noi dobbiamo essere adittati come truffatori
Ok, come dite voi un impianto Italiano si regge prevalentemente con le vendite dei carburanti, quindi se io ho un impianto da 1.200.000 ( vendita media ) litri l’anno e son solo sull’impianto dovrei avere una vita discreta!
Allora mi spiegate perché invece mi ritrovo con le pezze al culo? scusate il francesismo
La verità è che con i margini che abbiamo, ( ritoccati al ribasso grazie ai vostri accordi ) con gli oneri che abbiamo e che continuano ad aumentare non ci rimane nulla in tasca quindi ecco smontata la teoria che si stà in piedi con la vendita dei carburanti
La vendita dei carburanti oggi per noi vuol solo dire fare da banca alle compagnie, fare gli esattori per lo stato, contribuire a tenere in piedi le banche con gli interessi che paghiamo sui debiti che ci siamo creati.
Non stia troppo a pensare a tirarmi via i dubbi, si preoccupi più a fare rispettare gli accordi firmati dalle compagnie, a far rendere i propri soldi alle gestioni, a ridare dignità alle gestioni attraverso un margine sostenibile, a evitare il caporalato e la dipendenza economica!
Se voi oggi non siete in grado di affrontare tale problematiche, problematiche che persistono da anni e che peggiorano di giorno in giorno come potete pensare di tirare via i dubbi o la diffidenza che i gestori hanno nei vostri confronti!
Smettete di parlare, agite!
Portate le compagnie in tribunale, ma dovete farlo voi e non aspettare che lo facciano i gestori
Il pagamento della tessera sindacale insieme al contributo che si paga attraverso il bollettino INPS ve ne dà la facoltà

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  andrea
3 anni fa

Ai vari commenti- a parte cio’ di cui dovrei preoccuparmi che prendo come un cortese invito a fare meglio – manca un dato preciso : non eravamo davanti al Ministero, ma ad una Commissione di Deputati che si dovrebbe occupare dei problemi industriali e commerciali. A maggioranza giallo verde perché costituita secondo delle urne del 4 marzo 2018. La discussione era – rigorosamente secondo le regole parlamentari – solo sulla risoluzione approvata a giugno preparata da De Toma e firmata da altri parlamentari dei 5 stelle, con i quali avevamo intrattenuto rapporti a primavera scorsa. Se non l’avete letta, chiedo all’amministratore di ripubblicarla. Non era in sintesi una “assemblea” di gestori, ma un primo – anche per alcuni, troppo timido – passo per riportare nel dibattito parlamentari i nostri problemi. Erano anni che non riuscivamo a far entrare nella testa di deputati, senatori, governo che la nostra categoria sta morendo. Se vi leggete pero’ la risoluzione di De Toma, c’è molto delle cose che dite, senza farla troppo lunga. Per i tribunali, abbiamo piu’ volte detto che sia a Milano contro la Tamoil sia a Roma contro Esso, Petrolifera Adriatica e Retitalia abbiamo perso come Federazioni perché non ci hanno riconosciuto la cosiddetta “legittimità processuale” ma nel contempo abbiamo ottenuto la dichiarazione di illegittimità degli accordi individuali tra singola compagnia/retista e singolo gestore. In questo quadro, abbiamo sostenuto i gestori in oltre 100 cause in Italia che stanno dando i loro primi risultati, anche contro alcune compagnie ma soprattutto verso i retisti. Ma non facciamo i procacciatori di affari per gli avvocati, come mi pare stia facendo qualche altro in giro.. Un lavoro oscuro il nostro che proprio perché incessante e con pochi proclami, ci fa passare per dei nullafacenti o peggio dei corrotti o conviventi. Quindi, accetto con pacatezza quello che si scrive da parte vostra ( fino ad un certo punto pero’..) perché capisco che mancano molti elementi di valutazione. Una ultima cosa : In Fegica non abbiamo mai preso un euro dal contributo Inps. Incominciate a dare le disdette anche da quello se volete. Ma finiamola co’ sta storia che si perdono i tesserati, che stiamo cercando di organizzare coloro che con altri contratti gestiscono gli impianti. La nostra esigenza nasce dal fatto che non ci sono figli di un dio minore e figli di un dio maggiore. Se lo si capisce e si entra in una logica di solidarietà e aggregazione, si comprendono molte cose. Un consiglio pero’ lo devo dare: tentare di fare sindacato con questa categoria non si improvvisa e soprattutto non si parte con gli avvocati o con i proclami o gli scioperetti con i gestori che lasciano attaccati il self service .. Ci vuole ben altro.

pippo
pippo
Rispondi a  andrea
3 anni fa

Caro Andrea sinceramente ,quello che mi ha colpito di qs video ,non è tanto quello detto dal sindacato ,ma le facce ,le espressioni e le domande dei Sig ?? onorevoli ,di quelli che dovrebbero risolvere i problemi ,sterili inconcludenti ,cose che dovrebbero sapere a menadito
Il sindacato ha esposto quello che sappiamo da anni ,mentre loro sembravano cadere dalle nuvole
Questi sono gli incontri al Mise o cazzate varie
Per questo il mio consiglio è di abbandonare certi sterili interlocutori e andare direttamente alla fonte LE COMPAGNIE PETROLIFERE Un semplice esempio ,se domani i miei dipendenti mi chiedono 10 € di aumento o scioperano ,chiudo gli impianti o devo cedo ?

fw14
fw14
3 anni fa

Quanta sana e cordiale pacatezza nell’esporre pochi contenuti che, tolta la questione frodi, sono molto lontani dalla catostrofe che stiamo attraversando (al posto di attraversando scriverei “vivendo”, una catastrofe si sfiora o si vive).
Traspare chiaramente la volontà, ormai oscena, di tuteleare l’”ecosistema” della Triade con tanti bei passaggi che riportano esclusivamente a mantenere saldo il potere da loro acquisito.
Quello di contrattare e sottoscrivere accordi collettivi per i gestori,e che accordi!
E di sudditanza vera e propria verso confcommercio confesercenti e compagnia bella
Trovo imbarazzante indicare impianti con basso erogato come possibili malfattori, quale “malafatta” sarebbe ?
il non essere mai riusciti ad ottenere un prezzo concorrenziale e perciò non aver mai potuto essere concorrenziali sul mercato libero (libero per tutti, tranne la categoria dei benziani), con prezzi adeguati, con leggi rispettate, con clausole artefici, ecc…
Come al solito la colpa è dei gestori! Ma fatemi il piacere!! Le avete firmate voi quelle clausole.
E quelle stesse ci portano a questo
Parliamo ora di Confronto Europeo: in Europa non sanno neanche che cosa sia il “contratto di comodato”, il comodato è una scelta avvallata dalle sigle nazionali in contrapposizione con i contratti interprofessionali una scelta che toglieva la liberta’ imprenditoriale a favore di un margine contrattualizzato bene….. nella paragonata EUROPA sono attivi 2 contratti RAMO D’AZIENDA E COMMISSIONE. BASTA.
Oltre al contratto di comodato ultimamente sono attivi una serie di contratti atipici che non rientrano nella 32/98 ma che mietono un sacco di adepti con il vostro tacito silenzio
per quanto riguarda il contratto di commissione preciso che e vero che e stato depositato al ministero, ma non e’ applicabile per mancanza degli accordi sulla parte economica.
Sbandierare la razionalizzazione della rete appare, a tutti gli effetti,l’ennesima barzelletta, che non fa neanche più ridere, è da spiegare con quali soldi si va a razionalizzare. Mi chiedo se vi guardate intorno, ogni tanto, per rendervi conto della reale situazione degli impianti di carburante sul territorio. Il 90% della rete è fatiscente, diroccata, le manutenzioni non vengono eseguite. Emergono anche gravissime inadempienze, in materia di sicurezza sul lavoro, come fate solo a ventilare la parola razionalizzazione! A mal pensare uno direbbe che si porta un’ imbeccata per
raccattare fondi o sgravi fiscali al governo.
Nella Nebulosa galassia dei retisti, ovvero società o persone fisiche, proprietari di impianti che in completa
autonomia o in associazione con grandi marchi operano nel settore energetico
Badate bene anche solo con un impianto si e retisti e vi voglio domandare quanti di questi retisti
con uno o 10 o trenta impianti siedono nelle camere che contano delle associazioni di categoria
quanti possono decidere di strategie che dovrebbero aiutare i gestori e in che misura

Noi comuni gestori abbiamo l’obbligo di fattura elettronica e veniamo presi in causa per i famosi 4 miliardi di evasione? Bisognerebbe puntare il mirino in ben altra direzione.
Nel frattempo flotte di cisterne abusive, scaricano merce abusiva in serbatoi, più o meno abusivi, per permettere che venga poi “ripulita” ed immessa nel mercato creando, infatti, un problema fiscale.
Il problema dei gestori, invece, è che da anni subiscono questa situazione che degenera costantemente a loro sfavore, aumentando solo incombenze e spese di gestione a fronte di perdita di erogato, perdita di guadagno pro litro, perdità di dignità lavorativa e perdità dell’attività, quando ormai non si può più combattere, perciò fallimento, chiusura e famiglie sul lastrico.
Ascoltando attentamente l’audizione si è notato come non vi sia stato un solo passaggio riguardo i veri e reali problemi delle gestioni: per primo il margine, assolutamente non equo e non dignitoso del gestore; per secondo il richiamo alla concorrenza, una libera concorrenza che permetta a tutti di esprimersi in un libero mercato, quale non è quello petrolifero, ma dove il gestore è succube e umiliato dalle compagnie petrolifere ogni giorno.
Sinceramente mi sarei aspettato un voce grossa, che invitasse a disdire tutti i contratti in essere per rielaborare nuove soluzioni per la distribuzione.
Penso purtroppo però che un tavolo aperto ne preveda uno successivo e poi via così i eterno…..

andrea
andrea
Rispondi a  fw14
3 anni fa

Parole sante !!!

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  fw14
3 anni fa

l’unico commento – pacato e mi devo frenare nel linguaggio – che posso fare ad una tale sequenza di argomentazioni anche contradditorie : si capisce che non hai ascoltato bene, contrariamente a quanto dici.

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Roberto Timpani
3 anni fa

mi riferivo al commento di fw14, ovvio non a quello di Salvatore Palma.

Salvatore Palma
Salvatore Palma
Rispondi a  fw14
3 anni fa

Solidarietà ed aggregazione. Gli ultimi 40 anni hanno tenuto in piedi una categoria grazie a questo principio con la 1034 del 1970 nella quale si sancivano i principi nella quale vi erano scritti diritti e doveri da entrambe le parti, datore di lavoro proprietario del pv e operaio gestore della piccola attività con autonomia commerciale dovuta all’impiego di proprio capitale. Prima di allora solo terra di nessuno dove il proprietario del pv decideva la vita e la morte (commerciale) ma anche il futuro di intere famiglie, dalla sera alla mattina. Da allora ne e passata di acqua sotto i ponti. Ed intere generazioni sono cresciute grazie a delle regole che a denti stretti fino ad oggi si sta cercando di difendere. Non un momento ma un periodo di quasi dieci anni in cui i proprietari ( padroni ) nuovi o vecchi stanno cercando di riprendersi quel potere. Abbiamo provato a chiedere, i pv ai benzinai, come ne “L’ordine nuovo” di Gramsci del 1920 ” la terra ai contadini” ma oggi come allora abbiamo trovato una politica distratta o pensar male volutamente distratta, poco attenta al futuro industriale di un paese e con una visione miope basandosi solo sul liberalizzare un settore dove il cannibalismo ha prevalso su tutto. Oggi siamo ancora qui a parlare piangendo i nostri morti e assistendo i tanti feriti proprio in virtù di leggi ed accordi che a denti stretti si cerca di difendere. Una categoria smembrata ed indebolita da coloro che possono solo tranne dei benefici da questa situazione i ( padroni proprietari ) che anche se passano 100 anni e sotto mentite spoglie sono uguali nel perseguire il loro intento, quello di sottomettere coloro che lavorano, sudano, si sacrificano e muoiono per vendere qualche litro di benzina in più a fine giornata. Solo rimanendo uniti, cosa che non vedo, si può affrontare la battaglia. Le critiche devono essere costruttive, e facile puntare il dito, criticare. Dividersi in questo momento può essere letale. Mi viene pure il sospetto leggendo alcuni commenti che qualcuno abbia iniettato artificiosamente un virus per indebolire e uccidere definitivamente questa categoria. Uniti come un sol uomo e remare dalla stessa parte ci può dare una speranza.