L’Antitrust ha sanzionato con una multa di 5 mila euro un gestore carburanti della provincia di Sondrio per pratica commerciale scorretta in quanto addebitava agli utenti un costo aggiuntivo al prezzo del carburante nel caso in cui il pagamento del servizio avvenisse mediante carta di credito o bancomat.
Secondo quanto si legge nel bollettino n° 27913 pubblicato il 7 ottobre, nel corso della verifica effettuata il 9 ottobre 2018, la Guardia di Finanza (Tenenza di Chiavenna) ha acquisito copia di un cartello collocato accanto alla cassa del locale bar annesso al distributore recante la dicitura “ATTENZIONE: L’UTILIZZO BANCOMAT E CARTA DI CREDITO COMPORTA IL PAGAMENTO DI COMMISSIONI BANCARIE PARI AL 0,5%”.
In riferimento a tale avviso, il gestore ha dichiarato: “applichiamo una maggiorazione di prezzo ai clienti che utilizzano il bancomat e le carte di credito esclusivamente per i pagamenti carburante e altri generi di Monopoli. Abbiamo deciso di applicare questa maggiorazione poiché il margine di guadagno è inferiore alle spese bancarie. Sono ormai più di due anni che applichiamo il sovraprezzo in questione”
Il gestore ha ribadito l’esigenza di applicare la maggiorazione de quo in un successivo scritto difensivo in cui ha sottolineato l’insostenibile aggravio di costi collegato all’uso dei suddetti strumenti di pagamento e la circostanza che – nonostante il Decreto Legislativo 218/2017 preveda il limite dello 0,05% applicabile alle interbancarie – gli istituti di credito applicherebbero commissioni che “variano dallo 0,4% al 0,75%”.
Il Gestore ha, inoltre, evidenziato che “il margine di guadagno sul carburante venduto sarebbe di 2,4 centesimi per litro e ciò si tradurrebbe in una percentuale dell’1,45% sul prezzo finale della benzina e dell’1,51% su prezzo finale del diesel. Nonostante l’esiguità del margine di profitto – continua Energy – l’assetto contrattuale determinato dalla concedente Commerciale Pagnoni S.p.A. non consentirebbe di aumentare il prezzo del carburante. Tale situazione sarebbe ulteriormente aggravata dalla circostanza che la società concedente vieterebbe l’incremento del prezzo nonostante le reiterate rimostranze di Energy.
Secondo il Gestore, tale assetto provocherebbe comunque una netta sproporzione tra l’utile di esercizio e le commissioni POS, dal momento che queste ultime sarebbero pari a € 1.257,01 a
fronte di un utile di € 877,56 per l’anno 2018 e ad € 1.755,50 a fronte di un utile di € 491,66 per l’anno 2017.
Energy ha concluso la sua difesa evidenziando che la scelta di applicare un importo supplementare sarebbe stata necessaria al fine di evitare sicure perdite di esercizio.
eppure la soluzione esiste ed è semplice semplice: non mi risulta che siamo obbligati ad accettare bancomat ed affini per i carburanti, anche se oggigiorno non è praticabile una tal soluzione ma sarebbe da praticare almeno nei confronti del popolo italiano tanto amante del contante specie da quando ho sentito gente che non pagava al supermarket con la tessera perché gli “scoccia per così poco” ma non si fanno remore quando si tratta di dare 3/4 euro al benzinaio….