La tensione tra Iran e Usa fa aumentare il prezzo del petrolio. La tensione tra Iran e Usa ha portato ai massimi storici il prezzo del petrolio ma l’Unione nazionale consumatori ha precisato: “Non vogliamo speculazioni sul rientro degli italiani o a rialzi dei carburanti legati al raid ordinato da Trump a Baghdad“. “E’ prematuro parlare di venti di guerra o di escalation militari o, comunque, operare ed intervenire sui mercati come se la guerra fosse già alle porte“.
Il Codacons avvisa: “Pronti a qualsiasi azione legale” L’aumento dei prezzi preoccupa il Codacons: “Il 2020 potrebbe aprirsi con un nuovo caro-benzina – afferma l’associazione citata dall’Ansa – al momento i ritocchi sono minimi ma temiamo una improvvisa ondata dei rialzi dei prezzi, con effetti negativi per le tasche dei consumatori. Per tale motivo stiamo monitorando i listini e, in caso di aumenti eccessivi, siamo pronti a denunciare i petrolieri alle Procure della Repubblica di tutta Italia per il reato di aggiotaggio“.
“I carburanti venduti oggi presso i distributori sono stati acquistati nei mesi scorsi, quando le quotazioni del petrolio erano inferiori, e un aumento repentino dei prezzi alla pompa non appare in alcun modo giustificato. Non solo. Una eventuale ondata di rialzi avrebbe effetti negativi sui prezzi dei prodotti trasportati su gomma, con rincari dei listini per una moltitudine di prodotti“.
ma se avete fatto di tutto per avere le liberalizzazioni ,oggi che vi si ritorcono contro sbraitare tanto solo per farvi sentire vivi !!