Si inasprisce la battaglia tra i gestori dei distributori di carburante e le compagnie petrolifere. Parte dall’Isola la prima diffida contro i petrolieri ed i sindacati di categoria, dei circa 300 iscritti dell’associazione autonoma Angac.
Nella diffida, inviata dagli avvocati Giulia Cartocci e Giuseppe Macciotta, si chiede che l’Angac venga coinvolta nelle trattative per il rinnovo degli accordi nazionali di categoria. Al tavolo, avviato lo scorso 16 dicembre, erano presenti solo le solite sigle sindacali. Viene messo in evidenza come l’associazione ha già disconosciuto ufficialmente gli accordi inter-professionali, le cui clausole sono definite come un -abuso di dipendenza economica». «Le sigle sindacali Faib Fegica e Figisc – si legge nella diffida – qualificate quali maggiormente rappresentative della categoria, tanto da arrogarsi il diritto di partecipare alla contrattazione collettiva, siglando accordi con presunta validità, anche nei confronti dei gestori che non siano loro associati-.
la diffida
I legali dello studio Macciotta e associati, sottolineano come, sebbene negli accordi interprofessìonali si ravveda la necessità di -riequilibrare la forza negoziale tra le parti contrattuali, si siano invece, inspiegabilmente, rivelati nel corso del tempo come uno strumento fortemente lesivo degli interessi della categoria». Inoltre si ribadisce come «alcune condizioni contrattuali inserite negli accordi collettivi impongano insostenibili condizioni economiche e di gestione che impediscono, di fatto, ai gestori di organizzare liberamente la propria attività imprenditoriale, come il prezzo suggerito». Tutto ciò determina invece un prezzo finale imposto dalla compagnie, che non consente un adeguato margine di guadagno (attestato tra i 2 e 3 centesimi al litro).
«L’iniziativa viene osservata con attenzione dai colleghi della Penisola», spiega Pinello Balia, gestore del distributore di Sirai. «Diverse centinaia di loro hanno già chiesto l’iscrizione alla nostra associazione. L’ultimo incontro ha visto favorevoli anche i gestori della Calabria. Aspettiamo la loro risposta, se non ci risponderanno, decideremo noi un aumento del prezzo».
Fonte: L’Unione Sarda
bravi speriamo di vedervi operativi anche sul continente,potrste avere molti seguaci