È l’allarme del sindacato gestori carburanti: flessioni generalizzate, con punte di oltre il 50%
L’emergenza Coronavirus mette in crisi l’attività delle stazioni di servizio a Milano, nell’area metropolitana, in Brianza e nel Lodigiano. Complice la riduzione degli spostamenti in auto, è l’allarme del sindacato gestori carburanti, negli ultimi dieci giorni le vendite hanno subito flessioni generalizzate, con punte di oltre il 50% nelle aree più direttamente coinvolte dall’emergenza sanitaria e con perdite anche superiori nelle tangenziali.
È la conseguenza delle misure di contenimento del contagio che, denuncia il sindacato, “stanno oggettivamente determinando una progressiva riduzione della mobilità con un immediato riflesso sui consumi dei carburanti per autotrazione. Nel Lodigiano registriamo cali di erogato che si avvicinano al 45% mentre nel Milanese e in Brianza siamo davanti ad una riduzione media del 25-30%”.
Una “situazione critica – prosegue l’Associazione Confcommercio che rappresenta i gestori degli impianti di distribuzione carburanti a Milano, Lodi, Monza e Brianza – che si aggrava con l’incertezza su ulteriori misure restrittive e sulla loro durata. Condizioni che, ovviamente, vanno a sommarsi ad una congiuntura economica già difficile ed hanno un significativo peso sulle abitudini consolidate di vita e lavoro delle persone”.
Il CORONA VIRUS non mette in crisi le stazioni di servizio !!
Il CORONA VIRUS sta DISTRUGGENDO LA VITA DEL GESTORE !!!
Parlare di stazioni di servizio vuol dire parlare di compagnie petrolifere che forniscono carburante alle stesse nazioni dove tramite persone compiacenti fanno rientrare in italia il carburante senza iva e senza accise utilizzando il gestore come cavia per delocalizare le vendite sugli impianti che gli permettono di macchinare un evasione fuori da ogni immaginazione.
Mentre il gestore è il povero fra i soggetti sfruttati dal caporalato e nessuno gli da la giusta considerazione.
Al posto di parlare di stazioni di servizio dove se lo stato dovesse trovare la pietà di aiutarli lo farebbe dando vantaggio hai proprietari e non hai gestori, coloro che se colpiti dal virus, la perdita delle vendite sarebbe il male minore.
Valutiamo il ruolo del gestore italiano.
Escluso le pompe bianche che aumentano la media nazionale, un gestore italiano vende circa 1 000 000 di litri in denaro oltre 1 500 000 Euro l’anno di movimento x un incasso medio di Euro 34 000 con una media di 19 voci da saldare x mandare avanti la gestione che corrispondono a circa 16 000 Euro annui escluso ritenute varie. Per concludere con un volume di vendita di 1 500 000 Euro l’anno non si arriva a guadagnare nemmeno quanto un reddito di cittadinanza nonostante l’impegno mensile di circa 312 oro oltre la reperibilità.
Con tutto l’impegno, l’investimento, la responsabilità immaginate se un gestore viene colpito dal corona virus cosa succede alla sua vita ed a quella dei suoi familiari.
Immaginate chi sarà il primo a perseguitarlo ???
Immaginate chi sarà il primo a rivendicare leggi, doveri ???
NON SONO LE stazioni in crisi .
SONO I GESTORI CHE HANNO BISOGNO DI TUTELA OGGI COME NON MAI.
Il gestore ha il dovere di proteggere la propria famiglia.
Il gestore ha il diritto di tutelare i propri cari,
come tutti, ed il gestore lo merita più degli altri visto che è sempre in prima linea nel bene (mai) nel male sempre.