
EMERGENZA SANITARIA E RETE CARBURANTI. DECINE DI MIGLIAIA DI GESTORI E ADDETTI IMPEGNATI A GARANTIRE LA CONTINUITA’ DEL SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE PER LA MOBILITA’ DELL’INTERO PAESE.
APPELLO URGENTE A GOVERNO, COMPAGNIE E RETISTI PER FORNITURE DEI NECESSARI PRESIDI MEDICI E DI SOSTEGNO ECONOMICO.
Seppure in un momento di particolare incertezza e grandissima preoccupazione, decine di migliaia di gestori e di loro addetti continuano a garantire, anche all’interno delle zone rosse, il servizio pubblico essenziale della distribuzione di carburanti ed energia, indispensabile a consentire la mobilità di cittadini, di merci di ogni genere e dei collegamenti in tutte le parti del Paese.
E’ un dato di fatto che -senza alcun vittimismo, ma con il dovuto senso di responsabilità- non può essere sottaciuto, né ignorato.
Per queste ragioni, le Organizzazioni di categoria dei Gestori italiani -Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio- annunciano di avere sottoposto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, oltreché ai competenti Ministri delle attività produttive e della Sanità, ai Presidenti di Unione Petrolifera e di Assopetroli, un appello urgente finalizzato a rifornire immediatamente tutti i punti vendita -a cominciare da quelli ricadenti nella zona rossa- di tutti i presidi medici necessari (mascherine, guanti, disinfettanti, ecc.) a proteggere dal contagio quanto più possibile sia gli addetti che i clienti.
Inoltre, appare indispensabile adottare urgente provvedimenti che consentano di sostenere economicamente le piccole società di gestione, anche attraverso la temporanea sospensione dei pagamenti di forniture di carburanti e dei canoni delle attività accessorie e dei nuovi adempimenti in corso di avvio.
Buongiorno, visto i giusti provvedimenti presi dal governo, vorrei capire in una stazione di servizio dove lavorano 6 dipendenti, dove ormai non passa più nessuno perché giustamente sono tutti a casa, chi paga gli stipendi,chi paga i contributi INPS, chi paga gli affitti alla
compagnia petrolifera.Possiamo chiudere e mettere i dipendenti in cassa integrazione.Le compagnie petrolifere possono cortesemente sospendere gli gli affitti, l’Inps può gentilmente sospendere il pagamento dei contributi. Così anche noi chiudiamo e stiamo a casa.