
Nel momento di emergenza che stiamo vivendo, ogni piccolo gesto deve essere ponderato per limitare i contagi e cosi, quando potremo riaprire le nostre stazioni di servizio dovremo essere capaci di affrontare al meglio i pericoli da piazzale.
Come tutti sappiamo, il Coronavirus ha una incidenza di contagio molto alta. La sua diffusione, che va ben oltre i dati diramati dalla protezione civile, ha raggiunto in breve tutte le zone del nostro paese e quasi tutte quelle del mondo. Il tema caldo di questi giorni rimane quello di come sarà la nostra vita quando le persone potranno gradualmente uscire di casa e tornare ai ritmi pre Coronavirus.
Come sarà la nostra vita lavorativa, quella dei Gestori delle stazioni di servizio quando (speriamo presto) ritorneremo ai ritmi “normali” e finalmente rivedremo i nostri clienti ritornare a fare rifornimento. Quali accorgimenti adottare per noi e quali consigli potremmo dare alla nostra clientela ?
Partiamo dal presupposto che il piazzale e le pistole per fare rifornimento sono un pericoloso ricettacolo di infezioni. Lo indicava in una ricerca/studio condotto da Kimberly-Clark Professional nel 2011, che aveva scoperto che gli erogatori che usiamo per fare rifornimento sono praticamente nella classifica le superfici più sporche e meno igieniche che si possono “incontrare” sulla strada che percorriamo nella vita di ogni giorno. La ricerca sottolinea anche che il 71% dei benzinai sono tra i luoghi più contaminati da ogni tipologia di germe e battere che può essere associato ad un alto rischio di contrarre una malattia. Se possiamo fare un paragone con i pulsanti dell’ATM, che la gente considera gli oggetti più sporchi in assoluto, gli stessi si attestano sul 41%, o ancora i corrimano delle scale mobili sul 43%.
I test presi in considerazione sono stati svolti ormai quasi 10 anni fa in alcune delle più grandi città degli Stati Uniti, ma ovviamente oggi tornano utili, in piena emergenza Coronavirus, per capire quanto può essere pericoloso toccare alcune delle superfici su cui abitualmente poggiamo le nostre mani. Fare benzina in questi giorni di pandemia quindi potrebbe essere molto rischioso visto che, secondo gli studi, il Covid-19 può rimanere sulle superfici di plastica e acciaio fino a due o tre giorni addirittura.
La ricerca già allora consigliava, per evitare qualsiasi problema, di indossare un paio di guanti prima di fare benzina o di strofinarle con un gel disinfettante subito dopo il pieno. La soluzione migliore resta comunque sempre quella di lavarsi le mani, un’azione che, secondo gli esperti, ridurrebbe del 21% il rischio di infezioni e malattie respiratorie e del 31% la frequenza delle malattie infettive intestinali. Gli italiani, secondo una ricerca promossa da Reckitt Benckisere, da questo punto di vista sono per fortuna piuttosto virtuosi, e hanno l’abitudine di lavarle quasi otto volte al giorno, anche se soltanto il 17% usa un sapone antibatterico.
Sarà opportuno,quindi, inasprire le misure a salvaguardia della nostra salute rispettando e facendo rispettare al cliente alcune basilari norme igieniche. Sarà necessario indossare sempre la mascherina con annessi guanti monouso in lattice. Sarà buona norma cercare di sensibilizzare il cliente che vuole il servito a non scendere dall’auto senza l’utilizzo a sua volta di adeguata mascherina. Evitare gli assembramenti all’interno dell’ufficio o Shop. Sarebbe utile riuscire (almeno nei primi tempi) ad evitare che il cliente entri in ufficio sopratutto per quei (molti) locali piccoli e che sono sicuramente il luogo più rischioso durante l’operazione di pagamento.
L’informazione sul comportamento da adottare deve essere dato alla clientela con cartellonistica adeguata e con indicazioni da seguire anche durante la chiusura notturna della stazione di rifornimento. E’ necessario provare a sensibilizzare la clientela che i guanti monouso, la dove presenti, vanno usati con diligenza riponendoli una volta utilizzati nel cestino della piantana o nei cestini presenti sull’impianto. Gli stessi guanti non possono essere esauriti nel breve in quanto si fanno incetta di scorte personali.
Piccoli accorgimenti necessari a ristabilire una vita normale nel minor tempo possibile.
Il tutto senza che, anche questa lotta, non gravi solamente sulle spalle del gestore ma affiancandolo con impegni precisi che devono avvalersi anche di adeguato supporto economico.
E’ chiaro, abbiamo capito anche questa da ora in poi dobbiamo aumentare l’acquisto dei guanti perché mentre prima servivono solo per far giocare i figli, fornirsi x la raccolta degli escrementi dei cani, fornire le tipografie, ora dobbiamo aumentare la fornitura altrimenti ci denunciano.
Ok è chiaro, prima qualche volta sbadatamente potevamo risparmiare qualche confezione.
NOI SIAMO I GESTORI E NON LA PROTEZIONE CIVILE.
Stiamo giornate intere a fare i garzoni al self e i servi al servito.
Come negli altri paesi Europei spiegate al cliente che sono fatti loro come vogliono tutelare la loro salute, se hanno problemi noi siamo lì pronti a servirli.
E le compagnie con lacrime di coccodrillo quando c’è da assumersi le responsabilità devono smetterla di lucrare sul operato del gestore.