Giunta Faib: l’emergenza covid-19 ha accelerato la crisi. Distribuzione carburanti al collasso

Necessarie nuove tipologie contrattuali e un reddito temporaneo d’impresa. Autostrade, urgenti nuovi interventi di sostegno

Si è tornata a riunire la Giunta nazionale Faib, in videoconferenza, il 7 maggio 2020. Nella giunta, in videoconferenza, si sono trattate le seguenti questioni: emergenza Coronavirus, partenza della fase 2; stato della distribuzione carburanti; protesta dei gestori autostradali; analisi organizzativa per la ripresa del programma di lavoro e delle iniziative da mettere in campo; determinazioni statutarie e misure conseguenti verso l’organizzazione regionale della Calabria.

Nell’introduzione il Presidente Landi ha svolto una panoramica delle questioni aperte, mettendo in evidenza il grande malessere dei gestori sulla rete, sia ordinaria che autostradale.

Per la rete ordinaria Landi ha svolto un intervento preoccupato per lo stato delle gestioni: per la crisi sanitaria tuttora acuta che tiene in casa i cittadini, per le attività imprenditoriali ancora ferme, per la tenuta economica delle aziende, per le spese di sostenibilità degli impianti, per il rischio contagio a cui i gestori sono sempre esposti. Landi ha delineato un quadro drammatico e senza precedenti, destinato a stravolgere gli assetti e gli equilibri socio-economici del paese e, dunque, anche della distribuzione carburanti. Già oggi si vedono le difficoltà e lo scenario della rete, nel passaggio dalla fase due alla fase 3, dopo l’emergenza Coronavirus, potrebbe essere completamento stravolto lungo la filiera con importanti conseguenze sia sull’assetto industry, che su quello degli operatori indipendenti che su quello dei gestori, che ad oggi è il terreno dove maggiormente si misura la crisi. Le forti e prolungate contrazioni negli erogati, la crisi di liquidità che si è propagata in tutti gli stadi della catena petrolifera, sta causando problematicità in tutti i soggetti attivi nel settore. Non ne sono immuni le compagnie, né lo sono i retisti privati, ma la sofferenza più cruda e virulenta si registra sugli impianti. 9 settimane di aperture forzate in assenza di attività di vendita hanno segnato i già precari bilanci dei gestori con vendite ridotte del 90-95%. Una sofferenza denunciata negli incontri con le nostre strutture territoriali, alle nostre sedi, all’intero gruppo dirigente, con ordini del giorno ossessivamente ripetitivi nel chiedere interventi urgenti. Faib, con Fegica e Figisc, con le compagnie ed alcuni operatori più strutturati, ha messo in campo tutta l’energia possibile nel cercare di dare risposte alle domande più urgenti dei gestori: l’attivazione dei self per evitare i contagi, la dotazione dei DPI, gli interventi sul capitolo spese bloccando quelle delle locazioni dei locali commerciali, delle anticipazioni economiche modificando i tempi di pagamento e dei drop, cercando di velocizzare i pagamenti attesi anticipando i rimborsi cali, favorendo le vendite in over e in presenza di cambiamenti dei prezzi in discesa consentire l’esaurimento delle scorte, evitando vendite sottocosto, fornendo coperture assicurative, incrementando il margine in qualche caso. Risposte parziali, certamente non risolutive, in un momento di crisi profonda per tutta l’economia e con milioni di
piccole imprese chiuse.

Una crisi profonda, che si salda a quella attraversata negli ultimi dieci anni, seguita al crack finanziario del 2008 della Lehman Brothers, che con la pandemia sta spingendo al tracollo le imprese, con il concreto rischio per molti imprenditori di non riuscire a superare questa fase.

In questo senso sono stati sottoscritti Accordi transitori in via d’urgenza con i principali players di settore Eni, IP, Q8, ESSO/EG, con Assopetroli che ha aperto la strada agli Accordi con alcuni retisti come Retitalia e Vinpe. Accordi che sono in via di rinnovo per tutto il periodo dell’emergenza. Accordi, siglati con un solo obiettivo, quello di aiutare i gestori a superare questo momento drammatico, dandogli la possibilità perlomeno di ripartire prevedendo interventi anche straordinari a seconda dei casi, in attesa di tornare alla normalità, facendo prevalere in questo particolare momento della storia il dialogo e non le contrapposizioni, che sarebbero state sterili e fine a se stesse, per poi riprogrammare un futuro diverso con un cambio di passo, con nuove regole che devono governare un cambiamento inevitabile.

Il dibattito, che Landi ha chiesto fosse il più franco possibile, ha evidenziato il coraggio dimostrato dai gestori in questi due mesi di tragici eventi e la capacità di far fronte fino ad oggi alla crisi, apprezzando il lavoro svolto dal gruppo dirigente con gli Accordi transitori che hanno fornito strumenti utili a fronteggiare la gravità del momento, chiedendo il loro rinnovo automatico fino alla fine dell’emergenza; il dibattito ha poi denunciato i limiti dell’attuale assetto della rete, della sua capacità di continuare a dare risposte concrete e credibili in termini di sostenibilità e di profittabilità delle gestioni, i limiti dell’attuale legislazione. Gli intervenuti hanno chiesto uno sforzo straordinario
e unitario delle tre Federazioni di confronto con la filiera petrolifera per introdurre ipotesi di lavoro e di relazioni del tutto nuove, innovando la contrattualistica e dando più spazio all’autonomia gestionale dei gestori, immaginando forme nuove di rapporti tra le parti e modelli gestionali multifunzionali. Il nuovo tempo che verrà, per molti degli intervenuti, dopo il Coronavirus delineerà nuove modalità operative sulla rete e la scomposizione degli attuali equilibri, con la ridefinizione delle mission aziendali e dei ruoli e delle competenze. In questo senso la Giunta ha dato mandato al Presidente di attivarsi da subito per avanzare proposte tese: a sterilizzare i costi di gestione riferiti al periodo di emergenza, con l’azzeramento degli affitti delle attività collaterali dei mesi in cui si è registrato il blocco degli incassi, al netto di un possibile credito di imposta previsto dal governo; a individuare misure di sostegno economiche straordinarie che compagnie petrolifere e retisti devono mettere a disposizione dei gestori, da individuare con le Federazioni, in attesa di un ritorno graduale alla normalità; a riprendere quelle trattative che andranno a definire nuovi accordi economici in funzione di come si posizioneranno i consumi futuri.

Sul fronte legislativo riprendere il lavoro interrotto a seguito della pandemia, rilanciando gli obiettivi sui quali il Parlamento aveva impegnato il Governo con la risoluzione De Toma: dalla razionalizzazione e ammodernamento della rete, che inevitabilmente non può più essere rinviata, alla lotta all’evasione e all’illegalità, alla tipizzazione di nuovi modelli contrattuali di valorizzazione dell’imprenditorialità del gestore, sino a promuovere una nuova interlocuzione con lo Stato in relazione alla fiscalità gravante sui carburanti prevedendo, per un periodo temporale da definire, un ristorno a favore dei gestori, una specie di reddito temporaneo d’impresa, da una quota accise legata al ruolo di sostituto d’imposta esercitato di fatto dal gestore, essendo evidente che il settore appare giunto, con le attuali regole, al termine della corsa. Stesso ragionamento e stessi interventi a sostegno di un recupero dei costi di gestione devono essere fatti anche con le amministrazioni periferiche, prevedendo uno sgravio dei tributi locali.

Un’azione di sensibilizzazione delle amministrazioni comunali su sospensione, cancellazione, riduzione tari e suolo pubblico, analoghe misure sulla tassazione
regionale (Irap) e sulle accise carburanti ancora presenti in determinate regioni, con un reimpiego delle risorse a favore della categoria, in forma di sostegno alla liquidità delle imprese con canali diversi da quelli bancari.

Sul fronte autostradale il Presidente di Faib Autostrade Tonino Lucchesi ha svolto una ricostruzione della crisi sul segmento, affrontando i nodi delle forti criticità e peculiarità in ordine agli obblighi di servizio gravanti sui gestori, con gli incomprimibili costi di gestione legati all’apertura h24 delle aree e all’azzeramento delle vendite. A fronte di tali criticità, le tre Associazioni di rappresentanza hanno svolto un lavoro di denuncia dell’insostenibilità delle gestioni e dei problemi insormontabili di quadratura dei costi, facendo pressione sul Governo, sui concessionari e sugli affidatari delle aree. Un lavoro di denuncia che ha messo la questione delle aree di servizio autostradali nell’agenda pubblica del Governo e portato alcuni parziali risultati concessi dalle compagnie petrolifere, sino alla protesta disgiunta delle tre Federazioni. Con Fegica e Ansia, convinte di dichiarare sciopero e di portare avanti tale forma di protesta, e Faib, certa invece di dover continuare, in questo momento delicato per il paese, il lavoro di denuncia e confronto con il tavolo aperto dal Governo sulla crisi delle aree in autostrada, per conseguire il risultato del sostegno economico alle gestioni in termini di ristorno delle royalties dei concessionari e di attivazione della contribuzione figurativa per i costretti a garantire il servizio h24.

Modalità- e sensibilità- sindacali diverse mosse per conseguire gli stessi medesimi obiettivi, in maniera chiara e corretta, all’interno di una dialettica che deve fare della diversità di opinione e di azione una ricchezza. Per Faib Autostrade questo è ancora il momento del confronto al tavolo aperto al Mise. È evidente che lo sciopero è lo strumento di azione sindacale sempre attivabile a fronte di chiusure o negazioni delle promesse fatte. La Giunta nazionale Faib ha espresso al Presidente Lucchesi la piena approvazione e condivisione delle scelte effettuate e della trattativa fin qui condotta.

Sulla vicenda della questione sollevata dall’ex Presidente della Faib Calabria, la Giunta nazionale ha preso atto che con una nota del Presidente della Confesercenti Calabria, Vincenzo Farina, del 27 aprile, è stata trasmessa a Faib nazionale la sua decadenza da tutti gli incarichi in Confesercenti, in quanto da verifiche amministrative è stata evidenziato lo status di non associato a Confesercenti e, dunque, di ineleggibilità alle cariche associative. La nota del Presidente regionale Confesercenti faceva seguito alla comunicazione di Faib nazionale che segnalava comunicati alla stampa di settore da parte dell’ex Presidente regionale Faib gravemente offensivi per la Federazione dei gestori carburanti di Confesercenti che da oltre mezzo secolo difende con onore la categoria. In particolare, dalla lettura della nota, si ravvisavano elementi incompatibili con la permanenza in Faib Confesercenti, per aver riportato in maniera strumentale affermazioni non rispondenti alla realtà dei fatti, giungendo a conclusioni offensive per il gruppo dirigente nazionale e per tutta la rappresentanza sindacale, mettendo in grave imbarazzo la Federazione. Un cambio di visione così repentino e inaspettato, in quanto fino a qualche settimana precedente alla pandemia, lo stesso aveva condiviso la politica portata avanti dal gruppo dirigente nazionale di Faib, ivi compreso la firma dell’ultimo accordo siglato con EG, di cui ne è stato protagonista per tutta la trattativa.

Nel merito delle contestazioni, è stato evidenziato che gli Accordi transitori sottoscritti per far fronte all’emergenza Coronavirus non avrebbero avuto nessun beneficio per i gestori. Una tesi che si smentisce da sola. La motivazione avanzata è che avrebbero dovuto essere fatti non con i singoli operatori, ma con le loro rappresentanze e in simultanea con tutti gli operatori, ipotesi vietata dalla normativa di settore e irrealistica oltre che impraticabile e illogica.

La controproposta era di discutere di illegalità nel settore, tema annoso ed irrisolto; così come il tema della transizione energetica, questione epocale e di là da definire; o discutere di rinnovo degli Accordi economici e normativi e, pertanto, avviare, in tempi di emergenza sanitaria, lunghe, intempestive ed interminabili trattative. Parlare di questi argomenti nella emergenza attuale avrebbe significato, con ogni evidenza, non fornire alcuna risposta ai gestori in questo momento di grande difficoltà. Faib, con le altre due Associazioni, ha perseguito l’obiettivo di dare risposte concrete “qui ed ora” alla categoria. Altra cosa sono le questioni di fondo della governance del settore su cui le Federazioni dei gestori, dopo tante denunce, stanno lavorando per nuove soluzioni negoziali, che l’emergenza Coronavirus ha spostato più in avanti: nuova contrattualistica, ridefinizione della redditività delle gestioni, ruolo della distribuzione carburanti nei nuovi scenari energetici, contrasto al dumping contrattuale e all’illegalità diffusa. Temi che richiedono tempi di discussioni e confronti tra diverse visioni abbastanza lunghi e, dunque, certamente non nella disponibilità immediata. Ecco perché parlare oggi, in piena emergenza, di questi argomenti è solo strumentale ed utile a trovare giustificazioni inesistenti al pr prio operato denigratorio, favorendo nelle difficoltà del momento attuale del paese e della categoria l’insorgere di spinte separatistiche e disgregatrici del movimento sindacale, di indebolimento della rappresentanza della categoria, con azioni destrutturate e individualistiche. Al momento Faib Calabria non registra alcuna secessione né defezioni. Anzi la macchina organizzativa di Confesercenti Calabria è pronta per ripartire sulla base della regolarità politica, sindacale, statutaria per rilanciare l’azione della Federazione.

Alla luce dei fatti evidenziati e dando seguito alla comunicazione di Confesercenti Calabria, la Giunta nazionale Faib prende atto della decadenza degli organismi regionali della Faib e, d’intesa con la struttura territoriale, avvia la fase elettiva del nuovo gruppo dirigente calabrese dei gestori carburanti, convocando la Presidenza nazionale per il 21 maggio pv.

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Violi pasquale
Violi pasquale
4 anni fa

Per quanto riguarda la Calabria.posso garantire che tutti i gestori che io conosco hanno abbandonato o lo stanno per fare Faib

Esso
Esso
4 anni fa

bella novità ci avete rotto !

Alex
Alex
4 anni fa

Mi permetto di commentare l’articolo perché ritengo che chi scrive cerca di interpretare uno stato di malessere e non lo sente perché non sa cosa significa viverlo.
1 – Mi sembra poco riconoscente verso i propri associati quando parla delle difficoltà dei retisti indipendenti, gli stessi che acquistano dalle nostre stesse compagnie e ci fanno la concorrenza con prezzi stracciati. Loro se hanno difficoltà possono allinearsi a noi con i prezzi e aumentare il margine, noi gestori non abbiamo spazi.
2 – Tirare fuori dal cappello ogni volta che serve il problema del evasione è solo un modo x evitare di ammettere la realtà. Il gestore è un semplice prestatore di manodopera, l’evasione è più un problema aziendale che del gestore.
3 – Il problema della riduzione del numero degli impianti è un problema legato hai litri, i litri interessano alla compagnia che a sua volta è il vero beneficiario di una riduzione di impianti.
Il gestore da una riduzione di impianti ricava un aumento di litri con un margine che non gli permette di pagare il personale.
Mentre la compagnia con una riduzione di impianti riduce le spese di gestione, le spese di manutenzione, le spese di trasporto , le spese di logistica e addossa al gestore le maggiori spese di manodopera x le vendite.
Quindi visto che sono anni che si cavalca questa onda forse bisogna farsi due conti ed immaginare che il vento non ci permette più di cavalcare questa onda.
Per quanto riguarda il momento di emergenza, quello che le aziende ci hanno concesso è nullo.
1 – Perché gli affitti congelati non possono essere richiesti perché come lo stato ha bloccato il mio operato così ha bloccato il tuo locale, dal momento che tu azienda hai un attività collaterale sospesa dallo stato automaticamente non puoi affittarla quindi è corretto che io non ti pago il canone, lo stato ha chiuso il tuo locale non il mio, la mia attività è una conseguenza.
Il rimborso dei documenti sospesi, l’azienda ce li ha concessi x azzerare i suoi documenti in scadenza cosa che se rispettava gli accordi firmati non era nemmeno tenuta a trattenerli cosa che ha sempre fatto contro ogni regola x garantirsi che i gestori oramai quasi tutti con circolare non gli generassero insoliti.
L’unica cosa ottenuta la riduzione dei drop un dettaglio che l’azienda aveva sotto controllo da tempo e al momento del emergenza si è ricordato subito che se usava la sua rigidità i distributori sarebbero rimasti senza fornitura in massa e a quel punto i media non potevano fare a meno di scrivere nel bene o nel male.
Quindi x sintetizzare in modo molto sottile tutti si sono tutelati ed il gestore ,
solo e senza soldi era e solo, senza soldi e senza aiuti è rimasto con la speranza che apriamo un nuovo tavolo di trattative.
In sei anni abbiamo aperto e chiuso tavoli più noi che i dipendenti del IKEA.

mario
mario
Rispondi a  Alex
4 anni fa

ottimo lo condivido

pippo
pippo
Rispondi a  Alex
4 anni fa

Bravo ALEX condivido
Quello che non capisco è come quei quattro segugi di sindacalisti certe cose non le capiscono ,o ci sono o ci fanno
in tutto quel lungo discorso ,sterile e inconcludente mi è sfuggito un passaggi :visto che la FAIB è contraria allo sciopero ,cosa intende fare se non vengono accolte le loro richieste ? dobbiamo fare un sacrificio agli dei o immolarci noi ? dobbiamo tagliarci le vene ?
Non sapete piu gestire nessuna crisi ,e quindi decidete nella prossima riunione di andare a casa

Alex
Alex
Rispondi a  pippo
4 anni fa

Pippo quello che io ho scritto che sento dentro di me e vivo in prima persona, l’ho esposto in modo delicato.
Il sindacato conosce quello che ho scritto perché sono persone preparate, intelligenti e conoscono il loro lavoro.
Quando due sul altare si uniscono a nozze il parroco recita la frase nel bene e nel male e non che quando non ti fa piacere torni a casa dalla mamma. Altrimenti non è famiglia è un unione di comodo.
In passato abbiamo già vissuto un altro simile gesto.
Già la nostra categoria è restia allo sciopero se poi gli dai motivo, e finita.
Loro hanno creato questo in questo momento.
Loro che parlano di responsabilità devono provare ad immedesimarsi nei nostri colleghi autostradali per sapere cos’è la responsabilità.

Violi pasquale
Violi pasquale
Rispondi a  Alex
4 anni fa

Commenta…Proviamo ha dire al Gestore di scioperare per un aumento di margine di 3/4 centesimi a litro,diamo una motivazione stimolante al Gestore poi vediamo se il gestore sciopera,che ne dici? Io dico di si.