I gestori di distribuzione dei carburanti sulle autostrade escono dal Decreto rilancio. “L’articolo 52 ter, a loro dedicato, sparisce dalle ultime bozze circolanti del provvedimento perché – si apprende – bloccato dal Mef per l’assenza della relazione tecnica dell’Inps e del ministero del Lavoro. Burocrazia contro politica, insomma, e politica debole e in ritardo”.
La preoccupazione dei Gestori delle aree di servizio che avvertono “in assenza di segnali non saremo più in grado di garantire il servizio di rifornimento carburanti, e chiuderemo per fallimento, con grave danno alla mobilità dei cittadini e dei mezzi di sicurezza”.
La proposta normativa aveva l’obiettivo di “salvaguardare la funzionalità del servizio dei gestori della distribuzione carburanti nelle aree di servizio autostradale, che durante il lockdown hanno dovuto rimanere aperti nonostante il drastico calo dell’erogato e degli introiti – ridotti anche dell’80% – causato dalle limitazioni alle possibilità di spostamento delle persone fisiche all’interno del territorio nazionale. La norma utilizza come strumento di aiuto per le imprese della distribuzione carburanti autostradali un’agevolazione contributiva”.
Si trattava di prevedere il riconoscimento dell’accredito “figurativo dei contributi e dei relativi oneri accessori, in proporzione alle ore di effettivo servizio prestato, per tutta la durata delle limitazioni. “Una proposta semplice e diretta a cogliere il cuore del problema, connesso al costo di gestione garantito h24”, sottolineano i gestori che chiedono al governo “che ha mostrato di essere convinto della drammaticità della situazione in Autostrada” di intervenire “subito e correggere in fase di conversione il Decreto. Non disperiamo di recuperare la norma in fase di conversione”.
è mai possibile che i benzinai si debbano sempre preoccupare degli altri e non dei nostri legittimi e corporativi interessi
specialmente ora che ne và della nostra soppravvivenza