Pubblichiamo in maniera integrale e per gentile richiesta una lunga riflessione di GAIA, Gestori Autonomi Italiani Associati, a firma del suo presidente, Fulvio Bettenzoli, sulla richiesta di unità delle nuove sigle con le sigle sindacali storiche e le motivazioni del rifiuto di queste ultime.
Cari Colleghi, nelle ultime settimane, sono accadute molte cose, veramente tante, questi ultimi mesi sono stati devastanti per il nostro settore, soprattutto per la nostra categoria; L’emergenza COVID-19 ha provocato lo stop alla nostra vita e alle nostre attività, già ampiamente in sofferenza a causa di problematiche pregresse, mai affrontate chiaramente dalle parti in causa.
I gestori si sono trovati sul baratro della disperazione, con situazioni ampiamente peggiorate, le sigle storiche sono intervenute, ottenendo dalle controparti alcune agevolazioni, non del tutto rispettare, e che adesso sono già terminate, come se tutto fosse tornato “normale”, se così si può dire…
In questi mesi siamo rimasti in un limbo, in attesa di vedere quel che sarebbe successo. Chi più e chi meno, tra tutte le sigle sindacali, ha proceduto a muoversi come riteneva giusto, non si è visto nulla di concreto, lo si dovrebbe ammettere. È chiarissimo il perché di ciò: la disgregazione della Categoria, delle Sigle Sindacali storiche, non fa altro che portare le nostre controparti, Governo e Compagnie Petrolifere a perdere rispetto e timore verso di noi. In pratica non facciamo paura a nessuno! Il nemico che non si teme, non è un nemico.
Potremmo elencare gli errori fatti da tutti noi, sia sigle storiche che nuove sigle, ma a che servirebbe? Una volta che si arriva in fondo alle accuse, non si è ottenuto altro che ulteriore astio che va ad ingrassare quelle realtà che guadagnano della nostra disgregazione.
È grazie a Ferruccio Schiavello, che GAIA ha deciso di mettere nero su bianco, quel che verbalmente stava provando a fare da settimane: esplorare la situazione per cercare di capire se si poteva arrivare ad un confronto costruttivo con tutte le sigle in campo, storiche e non. Con il proprio comunicato, il collega ha voluto tentare qualcosa di incredibile, noi la pensiamo come lui; Ci deve essere un primo confronto e si deve trovare un accordo per il bene di tutta la categoria.
Il nostro Presidente, Fulvio Bettenzoli, ha perciò inviato a tutte le sigle, sia storiche che recenti, un invito scritto.
La disponibilità ad un incontro è stata accettata (in ordine di arrivo) da Benzinai Liberi Italiani, Gisc_TV e ANGAC. L’indisponibilità invece è arrivata da FEGICA e FAIB, queste ultime hanno esposto le motivazioni al rifiuto alle quali abbiamo replicato. Un dialogo sicuramente costruttivo. Le risposte ricevute dai Presidenti Di Vincenzo e Landi sono state franche, sincere ed educate, ma abbiamo voluto far notare loro, alcuni punti che non ci convincono.
Le tre sigle storiche hanno sicuramente il grande merito di aver lottato concretamente e con caparbietà, per ottenere grandi risultati per la categoria, di questo non possiamo che ringraziarli, ne siamo tutti pienamente consapevoli. Negare la verità sarebbe assurdo e sbagliato, ma la storia evolve, anche se a volte non si vorrebbe, il mondo non è statico, si muove, cambia, a volte in meglio a volte in peggio.
FEGICA tempo fa, in un comunicato, ha scritto un passaggio molto importante: “E’ passato molto tempo da quando, alla fine degli anni ’60, una serie di Sindacati Provinciali aderenti a Figisc Confcommercio (tra cui Si.G.I.S.C. nel Lazio, S.A.G.I.S.C. in Piemonte, S.A.V.I.C. in Valle d’Aosta, A.M.G.I.S.C. nella Marsica, ecc.) decisero di lasciare la “casa madre” e formare un Coordinamento per provare a dare corpo e contenuti al concetto di categoria, allora poco più che abbozzato.”. Questa prefazione, indica chiaramente che FEGICA è nata da una costola di FIGISC, ci saranno state lotte intestine di sicuro, ma se un gruppo di gestori si è allontanato dalla “casa madre” avrà avuto le proprie ragioni. Non è chiaro invece la ragione per cui, nessun altro gruppo di gestori possa fare altrettanto.
Le sigle storiche sono nate da 60 anni, la Repubblica Italiana è nata da 84 anni. Quando è stata fondata la nostra Costituzione erano presenti ed ottennero regolari voti 8 partiti nazionali italiani, più altre piccole liste. Di questi 8 partiti, non uno, ripeto non uno, è presente adesso nello scenario politico di rilievo. Negli anni hanno cambiato nome e pelle, hanno avuto scissioni e divisioni, sono nati nuovi partiti e movimenti, da idee diverse, questa è la Democrazia, con tutti i pregi e difetti che si porta dietro.
Le sigle storiche sono lì da 60 anni, qualcosa è cambiato sicuramente, FIGISC ha dovuto accettare che nascesse FEGICA, però non ha mai accettato la nascita di Gisc_TV e Gisc_VE. Ecco praticamente si ferma qua tutto il cambiamento negli ultimi 60 anni. Finalmente, negli ultimi tempi, il nostro settore ha uno sprazzo di novità, ma questo non viene riconosciuto, neppure con il dialogo ed il confronto. Ci viene detto e scritto che per parlare dobbiamo rientrare, o entrare, nelle sigle storiche e combattere dall’interno, ma come si può farlo? Se i gestori si sono disaffezionati ai sindacati nazionale è proprio per il fatto di aver tentato a combattere e di non essere riusciti.
Analizzando poi la ragione per cui le Compagnie Petrolifere, a detta delle sigle storiche, vogliano trattare solo con queste ultime, evitando le nuove, sorge un dubbio, viene spontaneamente da dire che non sia certamente perché ritengono che siano le migliori, ma solo perché sanno che da loro non hanno nulla da temere.
Un rinnovo sul piano delle trattative a questo punto è indispensabile, un rinnovo nel metodo e nell’impostazione di tali trattative, portando sul tavolo anche idee diverse dalle solite e in concerto con azioni congiunte, per arrivare ad ottenere il vero cambiamento di cui la categoria ha bisogno.
Non si vuole scalzane nessuno dal proprio ruolo, ma solo implementare con migliorie, là dove necessario, per far tornare “il Sindacato” a poter essere di nuovo forte e determinante per la Categoria. Non ci illudiamo di ottenere ciò con lo schioccare delle dita, anche le sigle storiche ci hanno messo anni a consolidare i successi ottenuti, come pure ci sono voluti anni, ma molti di meno, che venissero persi. Lasciando perdere a chi imputare la situazione attuale, non giova a nessuno rivangare errori delle varie parti, GAIA pensa che sia il momento di unire le forze contro il vero nemico, ricucendo quegli strappi avvenuti nei sindacati.
Questo è quello che abbiamo iniziato a fare tramite l’invito mandato via mail a tutte le sigle, sia storiche che recenti. Non si vuol prendere posizioni da protagonisti unici, ma tutti insieme, con proposte valide e concrete, senza offendere nessuno e sempre con l’unico obiettivo, che è anche ora, uguale per tutti: “il bene del Gestore”.
Condivido pienamente il messaggio di Gaia,l’obbiettivo deve essere il bene dei Gestori