Faib, Fegica e Figisc chiedono ad Eni l’immediata riapertura del dialogo negoziale

Con tre richieste distinte inviate ad Eni, le associazioni dei Gestori hanno sollecitato un immediato incontro per far ripartire il dialogo negoziale in modo da dare risposte concrete ai gestori carburanti.

Per la Faib, “le ultime settimane rappresentando lo stato di estrema difficoltà economica delle gestioni a marchio, sia in riferimento al periodo di prolungata pandemia da Covid-19, che come è noto ha fatto registrare contrazione delle vendite di oltre l’80%, sia per l’insufficiente e superata redditività delle attività derivante dall’Accordo di solidarietà del 2014, ampiamente scaduto da oltre tre anni, come più volte segnalato”.

Nella nota, a firma del Presidente Landi, Faib sollecita Eni ad agire “perché l’unica cosa che non possiamo permetterci- né l’azienda né, tantomeno i gestori-è un’attesa fine a sé stessa” riponendo fiducia nel dialogo tra le parti per superare questa fase così delicata, “per individuare soluzioni all’altezza delle sfide che ci attendono.

Per la Fegica non c’è più tempo da perdere in quanto “senza una chiara via d’uscita ad una condizione davvero problematica non sono più nella condizione di reggere, insieme, uno stress economico e psicologico che non ha pari nella storia recente” perchè occorre “immaginare che il domani non possa essere uguale all’oggi: per Azienda e Gestori si apre quindi un nuovo scenario che dovremmo -insieme- mettere a fuoco per indicare il percorso da intraprendere”. Chiedendo di “avere il coraggio di considerare gli Accordi non come un punto di arrivo ma una tappa di un processo che -in progress- ricuperi la capacità e la qualità della prestazione resa dai Gestori, come elemento qualificante e trainante dell’intero processo”, provando ad “allargare l’orizzonte e mettere al centro una forte spinta a ristrutturare la rete e ad intervenire cogliendo gli auspici contenuti nella risoluzione De Toma” perchè “ragionare solo di pochi millesimi ed immaginare che questo, da solo, sia sufficiente per uscire dall’impasse è mera utopia: è indispensabile che le trasformazioni ed il sostegno economico ai Gestori vadano, di pari passo, verso un obiettivo condiviso.”

La Figisc chiede che la ripresa della negoziazione per la definizione di un nuovo accordo assuma “una valenza fondamentale ed indifferibile, e che l’Azienda intenderà convenire che in tale fase esiste un preciso ordine di priorità temporale, dettato dalla necessità anzitutto di impedire, nell’interesse comune, il default della categoria”, indicando due punti fondamentali:
1) da subito, in contenuti complessivi che siano in grado di riportare stabilmente valore alle imprese di gestione, mirando ad un risultato di giusstificazione e sostenibilità economica
delle stesse, ivi inclusa la definizione di partite dilazionate nella fase degli accordi emergenziali COVID;

2) in fase successiva, in una concertazione relativa ai temi generali del settore, quali in primis, la reale razionalizzazione della rete, ivi incluso un ragionamento a tutto campo sugli istituti Contrattuali improntato alla gradualità, pluralità di tipologie e sperimentalità, che consenta di affrontare la transizione del comparto entro un quadro meno precario dell’attuale.

Nota Faib

Lettera Fegica

Lettera Figisc  

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pippo
pippo
4 anni fa

Un paio di osservazioni
Non sarebbe stato bello vedere e leggere una presa di posizione da parte di tutto il sindacato sulla strafottenza di ENI riguardo allo “sciopero ” proclamato da GISC ? sulle minacce fatte ai gestori
Sig Landi ,gli unici che non si possono permettere l attesa ,sono i gestori ,non certo l azienda ,la quale l attesa è il suo fine a se stessa ,la usa per esaurire i gestori .Dopo il covid il sistema DEVE cambiare ,le regole di ieri ,non sono più valide,non possiamo più permetterci di aspettare ancora una volta incontri inconcludenti ,fatti solo per portare avanti il vecchio sistema fatto di commissioni e tavoli di trattativa per non decidere nulla .i Gestori sono stanchi

rocco
rocco
Rispondi a  pippo
4 anni fa

Pippo ma cosa gli vai a osservare, ormai li dovresti conoscere fanno solo bau bau bau, ma non hanno i denti per assestare un morso come si deve, figurati se a Eni gliene frega niente della loro convocazione.

pippo
pippo
Rispondi a  pippo
4 anni fa

Non essere d accordo è una democrazia ,dire non sono d accordo senza argomentare è “inutile” ,magari si fa scuola .si insegna Ciao