Lo “sciopero” della Gisc e la dura risposta dell’Eni
Staffetta Quotidiana – Un’entrata a gamba tesa, uno scivolone fuori misura, un richiamo all’ordine dato nei modi, nei toni e nei tempi sbagliati, nei confronti di una categoria di operatori che ha pagato a caro prezzo, sotto tutti i punti vista, e anche in termini umani, l’emergenza coronavirus. Parliamo della lettera inviata ieri dalla divisione Refining & Marketing di Eni a Moreno Parin, colpevole di aver deciso di attuare una particolare azione di protesta nei confronti di Eni accusata di essere insensibile alle richieste di un gruppo di gestori carburanti del Veneto che si trovano in gravi necessità economiche, per di più in una regione afflitta in modo particolare dalla piaga dell’illegalità. Aspetti che sono del tutto sfuggiti, o comunque non sono stati fatti presenti, al legale incaricato di predisporre la bozza della lettera.
Con Eni che alla fine della lettera si riserva ogni azione opportuna presso tutte le sedi competenti al fine di tutelare la propria immagine e reputazione. Con l’unico effetto di sollevare un vespaio su materie, come quelle dei rapporti contrattuali con le compagnie in termini di costi e di ricavi e dei prezzi consigliati ai gestori, da tempo al centro di vertenze con le tre grandi organizzazioni di categoria e sulle quali proprio l’Eni aveva dimostrato, a partire dal dicembre scorso e durante le fasi più acute dell’emergenza, notevole apertura non solo in vista del rinnovo dell’accordo del 2014 ma sulla necessità, tra l’altro, di una rivalutazione e di un adeguamento della remunerazione del gestore.
Una linea portata avanti da Giovanni Maffei e Luciano Piferi, quest’ultimo firmatario della lettera di ieri a Parin. Con il rischio di riaccendere da una parte e dall’altra vecchie tensioni e il ritorno ad approcci negoziali che tendevano ad escludere il ruolo del gestore. Un incidente di percorso che speriamo insegni a tutti moderazione di linguaggio e senso della misura.
Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana
Vorrei /mo sentire cosa dicono ,propongono ,le altre sigle sindacali ,in merito all attacco dei diritti sindacali subito dalla Gisc ,un piccolo sindacato ,magari scomodo ,ma pur sempre un sindacato
Grazie