Eni, Descalzi: «Cambiamento è irreversibile e necessario»

“Obbligati a crescere” è l’evento annuale del Gruppo Caltagirone Editore che ha lo scopo di approfondire le tematiche più rilevanti del contesto socio-economico internazionale ed elaborare stimoli allo sviluppo del nostro Paese.

Nel suo intervento Claudio Descalzi, si è soffermato sull’economia circolare e la decarbonizzazione. Il manager ha parlato di una transizione energetica graduale ma obbligata e sottolineato che il futuro dell’Eni «non sarà basato sul petrolio». Non potra’ esserlo: «Il cambiamento e’ irreversibile e necessario».

Eni ha iniziato la sua trasformazione nel 2014, dopo le forti osccilazioni del petrolio. Ma «si tratta di un processo che va realizzato per passi» per Descalzi. «C’è bisogno di tempo per i cambiamenti, pensando soprattutto alle infrastrutture. Mantenendo quest’ultime senza rottamare tutto ciò in cui hai investito. Un esempio sono le bioraffinerie che utilizzano biomasse avanzate, penso alla trasformazione realizzata a Venezia e Gela, è possibile avere uno sguardo diverso verso il futuro», ha detto Descalzi. Di qui la necessita’ di spingere anche sull’energia circolare. Un esempio e’ il progetto che cattura il CO2 che sara’ fatto nell’hub di Ravenna. Come la fissazione della CO2 nelle bioalghe, dalla quale si ricava olio ottimo per le bioraffinerie.

Tra i progetti cruciali del gruppo c’e’ poi lo sviluppo della piattaforma per ricavare energia dalle onde del mare ha aggiunto. «E’ un progetto che abbiamo sviluppato e presentato con l’università di Torino», ha spiegato Descalzi, «può dare energia a prezzi contenuti alle isole e non solo». Basta pensare che le isole pagano un prezzo dell’energia quattro e cinque volte quello del continente.

Gli equilibri con l’estero e soprattutto con il Nord-Africa?
«Il dialogo e’ fondamentale. E trovare degli accordi e’ indispensabile per trovare strade nuode nuove anche per gli investimenti e la sicurezza energetica» per Descalzi. Tutto pero’ deve «essere ispirato dalla pace. Anche in Europa bisogna stare lontani da tentazioni di egemonia. Va rispettata per esempio la sovranita’ e l’indipendenza della Libia». Eni invece «ha scelto di puntare sulla competizione attraverso la tecnologia».

Descalzi ha poi affermato che il cambiamento è ormai «irreversibile», una «questione di sopravvivenza», e che non si tornerà più alla situazione pre-Covid perché il contesto non sarà più quello pre-Covid. L’emergenza, ha proseguito, «ha accelerato la trasformazione» e anche l’Eni dovrà percorrere strade diverse. Il gruppo Eni «stava gia’ cambiando pelle e Dna». Ora questo processo sara’ inevitabilmente «accelerato».

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Massimo Moroni
4 anni fa

dare più soldi ai gestori? troppo difficile?

mario
mario
Rispondi a  Massimo Moroni
4 anni fa

pensa che ai raider hanno galantito 10 euro ogni ora
magari fosse cosi per i benzinai

Alex EG
Alex EG
4 anni fa

I SINDACATI SONO GLI UNICI RESPONSABILI DELLE CONDIZIONI IN CUI VERTE LA CATEGORIA DEI GESTORI, SONO LORO CHE CI HANNO PORTATO TUTTI ALLA FAME, FIRMANDO ACCORDI CAPESTRI INDECENTI, ( CHE SICURAMENTE LASCIANO PENSAR MALE.. “SARANNO CORROTTI ANCHE LORO?… “)
NOI GESTORI DOVREMMO PRENDERCELA PRIMA DI TUTTO CON LORO, I QUALI INVECE DI FARE I NOSTRI INTERESSI HANNO FATTO QUELLI DELLE COMPAGNIE (IN CAMBIO DI COSA?… LA DOMANDA SORGE SPONTANEA). E’ CONTRO QUESTI INCAPACI CHE VA PUNTATO IL DITO. NON HO VISTO NESSUNO DI LORO DARE LE DIMISSIONI FINO AD OGGI. TUTTI A CASA.. ANDATE TUTTI A CASA

ALESSIO
ALESSIO
4 anni fa

effettivamente si dovrebbe prendere nome e cognome di chi ha rivestito cariche di rilievo all’interno di questi sindacati e andar a casa loro a fare una bella ed animata chiacchierata a quattrocchi… magari sarà la volta buona
Son bravi a mettersi i nostri soldi in tasca….

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  ALESSIO
4 anni fa

Ma complimenti !! Era un po di tempo che non leggevo argomenti cosi profondi e sopratutto puntuali. Il mio nome è Timpani e sto a Roma in via Anzio 24 in Fegica. Forse hai ragione sono troppi anni che ho a cuore questa categoria e sarebbe il caso che me ne vada a casa. Io sono disposto a dialogare , o a discutere e forse anche a essere minacciato . Negli anni mi hanno minacciato tanti retisti e tra le righe tante controparti che ho perso il conto Ma pensare che abbiamo rubato ai gestori o li abbiamo ridotti alla fame è non solo sbagliato e falso ma anche ingiusto. In ogni caso mi va ancora di parlarne e capire le ragioni degli altri e far capire le mie. Ma non esagerate con i commenti di questo tipo eh ?

mario
mario
Rispondi a  Roberto Timpani
4 anni fa

sicuramente avete fatto quello che potevate,quello
che io contesto è che non avete quasi mai fatto una consultazione con la base prima di firmare i contratti e questo non lo potete negare,io sono sul piazzale da 43 anni e ne ho viste di tutti i colori
come si suol dire

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  mario
4 anni fa

Caro Mario può essere che in 43 anni quanti ne hai di esperienza alcuni accordi siano stati firmati senza aver adeguatamente consultato la base. Ne ricordo di recenti uno : quello del 2009 con eni che la Fegica non firmo’ e attivo ‘ una capillare iniziativa sul territorio per informare i gestori a non sottoscrivere l’accettazione di quell’accordo che eni e altre organizzazioni volevano che fosse siglato da ogni singolo gestore. Dopo un anno di assemblee e volantini distribuiti fu tutto inutile. Solo un centinaio di gestori , su suggerimento di Fegica , non si piegarono. In altre circostanze delegazioni numerose di gestori sono venute ai tavoli. Oggi che per il Covid ciò è impossibile un eventuale nuovo accordo con i petrolieri sarà sottoposto alle riunioni prima di sottoscriverlo

mario
mario
Rispondi a  Roberto Timpani
4 anni fa

spero che ciò diventi prassi per tutte le sigle ,recuperando quel senso di appartenenza sindacale che è scemata nel tempo da parte dei gestori

Alex EG
Alex EG
4 anni fa

ANGAC ancora una volta dimostra di fare gli interessi dei gestori promuovendo un iniziativa di protesta che sicuramente avrà effetti spiacevoli per le compagnie “sospensione del servito ad OLTRANZA” (dal 28/09) un vero colpo basso.
BRAVI IO STO CON VOI!!
Mentre la triade resta con le mani in tasca.. tutto va bene per loro (vero Sig. Timpani, ancora attendo le sue dimissioni visto che lo ripete in continuazione e mai passa ai fatti)

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Alex EG
4 anni fa

Ma Caro Alex, come detto altre volte, le mie dimissioni sono a disposizione della Fegica e dei gestori iscritti ad essa e nelle riunioni – oggi al telefono o su varie piattaforme informatiche viste le regole Covid – che si fanno . Se tu, pur avendo le tue ragioni, chiedi le mie dimissioni, oltre che ringraziarti personalmente cosi’ esco fuori da queste polemiche ( vivrei meglio stanne certo e mi godrei lo spettacolo che altri piu’ bravi certamente sapranno fare ) di piu’ non posso fare. Capisco che è difficile spiegare, ma le regole della democrazie sono queste : gli iscritti ( e noi ne abbiamo molti nonostante te ) si riuniscono e decidono chi deve assumere certe responsabilità o come diresti tu, occupare inutilmente poltrone. Di piu’ credimi non posso fare.
Per quanto riguarda il cosiddetto sciopero del servito ( che in realtà qualche altro ha introdotto prima a ben vedere ) io mantengo delle perplessità. Non che non sia una buona idea, ma sulla riuscita.

Alex EG
Alex EG
Rispondi a  Roberto Timpani
4 anni fa

Mi parla di democrazia….
Viviamo in un’apparente democrazia! altro che democrazia…
Il “SISTEMA” vorrà forse dire
Molti colleghi non erano neanche consapevoli di pagare il contributo associativo… I vostri iscritti sono reali o immaginari?
Ma mi faccia il piacere… La smetta…
Come altri suoi simili, chissà per quale “ragione”, vi conviene stare attaccati alla poltrona.
Facciamola finita con questa “Opera dei pupi”, vada a casa che ci fa più figura.. e non occorre rispondermi tanto sappiamo già che si tratterà della stessa musica.
Si ricordi sono i fatti quelli che contano non le ca..te!

Salvatore Palma
Salvatore Palma
Rispondi a  Alex EG
4 anni fa

Quanti leoni da tastiera che ci sono in giro. Personalmente sono uno di quei quasi cento in tutta Italia che non sottoscrisse l’accordo Eni,premetto che ero presente alle trattative proprio nella delegazione della Fegica in cui fummo quasi messi alla porta dall’Eni mentre altri firmavano e festeggiavano per l’accordo raggiunto. Tale coerenza fù ripagata da parte di Eni la quale diede inizio alla strategia del terrore perseguitando quei pochi che avevano osato in un certo modo rovinare la festa compresa la pur quarantennale gestione della mia famiglia. Noi gestori siamo una categoria anomala fatta di molteplici individualità che solo al lavoro incessante e silenzioso di chi fa veramente sindacato riusciamo ancora a definirla categoria. Quindi prima di invitare altri ad andare a casa e lasciare la mitica poltrona, senza conoscere nulla del lavoro quotidiano e spesso lontano dai riflettori di persone che a questa categoria hanno sacrificato anche la loro famiglia, di dimostrare nei fatti prima cosa si è realmente capaci di sacrificare di se stessi in nome dell’altro ( collega).

Alex EG
Alex EG
4 anni fa

Faib Fegica Figisc incontrano EG: condivise problematicità, poste le basi per la rinegoziazione dell’accordo (05-08-2020)
TITOLONE!!!

in realtà ennesima presa per i fondelli per i gestori EG

Dolcetto per farli stare buoni, buoni, zitti, zitti

SIAMO A FINE SETTEMBRE QUALCUNO HA NOTIZIE???….

Roberto Timpani
Roberto Timpani
Rispondi a  Alex EG
4 anni fa

vedi sopra..

pippo
pippo
4 anni fa

Pensiamo per un momento se un DESCALZI si mettesse a leggere i batti becco tra sindacalisti e gestori ,penso morirebbe dalle risate
L ENI ,come altri ,sta mettendo in atto delle strategie nelle quali il ruolo del gestore NON è contemplato e Noi ?? stiamo discutendo su chi ce l ha più lungo , sui rinnovi dei contratti ,sullo sciopero del servito .
Signori Alex ,Mario ,Antonio o Gennaro forse non avete capito che ci vuole ben altro per smuovere ENI o EG .bisogna iniziare una lotta che sarà una guerra senza esclusione di colpi ,qui si tratta di sopravvivenza non di un centesimo in più o in meno .Non possiamo più colpevolizzare il sindacato o i gestori su quello che si è fatto ,le colpe le abbiamo tutti ,e continuando cosi ,senza una strategia ,senza iniziative senza nuove proposte , facciamo il loro gioco ,ci autodistruggiamo

Massimo Moroni
4 anni fa

vorrei azzardare la “mia” andando controcorrente con una proposta ben poco popolare: quello che non sopporto dei miei ex colleghi è la testardaggine che ci mettono nel mandare avanti un’azienda “fallita” ovvero la propria. evidente che molti non sanno “far di conto”. se i conti non tornano bisogna aver il coraggio di CHIUDERE senza se ne ma! e cambiare mestiere. se preferite andare avanti agonizzando… ognuno è libero di impiccarsi all’albero che crede meglio. con le compagnie non c’è dialogo, con lo stato italiano non c’è dialogo, cosa andate cercando ancora? questo stato di cose esiste da da un paio di decenni se la memoria non mi inganna… abbiate il coraggio di cambiare mestiere… di chiacchiere ne sono state spese non “fiumi” ma “oceani”. per quanto riguarda i sindacati facciamo un pò di “mea culpa” per favore che ne avrei da raccontare… siamo tutti bravi a puntare il dito ma puntiamolo nelle direzioni giuste ed i gestori non sono esenti da critiche. compreso il sottoscritto.