Fegica e Figisc/Anisa hanno inviato una lettera alla sottosegretaria Alessia Morani e per conoscenza al ministro Stefano Patuanelli per fare alcune puntualizzazioni sulle dichiarazioni rilasciate nei giorni scorsi alla Staffetta Quotidiana.
Lettera di cui, per opportuna conoscenza, pubblichiamo il testo integrale.
Gentilissima Onorevole, abbiamo letto le sue dichiarazioni sulla stampa specializzata del settore con le quali annuncia di essere “assolutamente disponibile a confrontarmi anche con altri soggetti. Più voci ci sono e più riusciamo a capire il disagio di questa categoria”.
Ciò lascia intendere la sua intenzione di “allargare il tavolo” di confronto oltreché alle scriventi anche agli altri soggetti di rappresentanza dell’industria petrolifera e dei retisti privati con i quali affrontare i temi generali della ristrutturazione della rete ed il riassetto complessivo del comparto. A partire dalla Risoluzione De Toma e dopo un incontro già anticipato con la X Commissione della Camera dei Deputati.
Le scriventi Federazioni hanno chiarito, nelle comunicazioni che hanno portato alla conferma dello sciopero, che esiste una distinzione fra l’operato e la disponibilità della Sottosegretaria e la rigidità del “Governo” che non ha inteso -anche esprimendo pareri negativi a specifici emendamenti tenere nella debita considerazione la situazione di estrema sofferenza nella quale versa la Categoria (confermata anche dai dati sull’andamento delle vendite Italia appena pubblicati).
D’altra parte “confinare” i ristori alle Categorie che sono state costrette a chiudere e non tenere in considerazione quelle che sono state costrette ad essere aperte pur in assenza di elementi di ricavo, ci sembra -oltreché riduttivo- anche profondamente ingiusto visto che il provvedimento mortifica dei “lavoratori”, come i Gestori, “vulnerabili inattesi” come li definisce il Censis, che stanno svolgendo un servizio pubblico essenziale.
Quanto ai decreti attuativi della Legge 77/2020, atti dovuti e non liberalità, nel mentre la ringraziamo per aver sollecitato la loro emanazione, ci sarebbe da chiedersi come mai sono rimasti nel cassetto per oltre 5 mesi.
Infine, come Lei ha ricordato, esiste la possibilità di attingere al “fondone” che, per onestà intellettuale, dobbiamo sottolineare che, a nostro avviso, appare incapiente e che, pur volendo considerare la possibilità di attingervi, ciò non potrebbe essere fatto prima della prossima primavera inoltrata.
Mentre i Gestori non sono nelle condizioni economiche di attendere che i tempi della burocrazia consentano di attingere a strumenti ancora tutti da definire.
Abbiamo provato a spiegare -pur nella concitazione del momento- che i Gestori non hanno più risorse per approvvigionare gli impianti e rivendere i (pochi) quantitativi richiesti dalla clientela: non siamo dipendenti ma, tanto per semplificare, come dei “cottimisti” che hanno un margine su ogni litro venduto. Va da sé che se non vendiamo litri il nostro margine è uguale a zero.
Siamo quindi dispiaciuti delle incomprensioni che si sono generate -probabilmente figlie della fretta- e siamo convinti che un più assiduo confronto meglio chiarirà il punto di vista della nostra Categoria.
Per quanto riguarda il “tavolo” per la razionalizzazione della rete, ci consenta, però, un’altra considerazione: nei momenti di tensione che pure si determinano e portano ad una contrapposizione con l’Esecutivo, nascono dal nulla sedicenti aggregazioni che non hanno alcuna rappresentatività, se non quelle “amicali” e sono anche ricevute da Sottosegretari e Deputati che assumono impegni per conto del Suo Ministero.
A tale proposito Le confermiamo -così come abbiamo già dovuto ricordare nel recente passato a codesto Ministero- che la rappresentanza di categoria è determinata in base alla legislazione di settore vigente (organizzazioni più rappresentative a livello nazionale) e che riteniamo strumentale l’eventuale allargamento del tavolo a soggetti che non hanno alcun titolo per esercitare tale rappresentanza.
Ovviamente il Governo può ascoltare chi ritiene ma ciò non impedisce alle nostre Organizzazioni di non essere presenti alla riunione ed anzi, denunciare a viva voce la costruzione surrettizia di una rappresentanza “organica” a condividere posizioni strumentali ed a cercare di dividere un fronte che ha il solo torto di insistere con forza per il riconoscimento dei diritti della Categoria.
Rimaniamo comunque a sua disposizione per qualsiasi chiarimento dovesse ritenere utile e necessaria al prosieguo del confronto per provare a scrivere le nuove regole che già la Commissione parlamentare, all’unanimità, ha fatto con l’approvazione della Risoluzione De Toma.
Sono d’accordo, con certa gente non ci si siede neanche a prendere un caffè.
francesco saverio
26 giorni fa
LA STORIA SI RIPETE ” non disturbare il macchinista” i soliti squali , poveri noi
DIEGO
26 giorni fa
Dopo aver letto questa volta non potevo, non potevo non scrivere: dico alle pseudo organizzazioni più rappresentative a livello nazionale……………………contatevi veramente, contate quanti gestori rappresentate veramente, contate quanti gestori (con contratto di comodato giusto per essere chiari) sono rimasti in Italia. Dopo fate un bagno di umiltà, di pentimento e chiedeteci scusa per tutte le cose che non avete fatto o fatto male in 20 anni, forse forse dopo ma ne dubito, con umiltà capirete che altre seppur piccole NUOVE rappresentanze sindacali HANNO IL DIRITTO DI SEDERE AL TAVOLO e con voi assieme a voi collaborare per questa categoria allo sfacello, la mano vi è già stata tesa…. no scrivere che se ci sono “quei soggetti” noi non ci sediamo al tavolo…………vergognatevi.
Concordo quanto affermi, in particolare l’ultima parola, sicuramente é un buon consiglio. Ma scommetto che il tuo intervento, o il mio, posso immaginare già da chi, riceverà una risposta in politichese. Non mi stancherò mai di ripetere, nel 2014 hanno firmato una diminuzione di margine da 3,6 centesimi a 3 centesimi. Una riduzione di € 6.000 per milione di litri erogato.Questo a fronte di costi gestionali crescenti. Una pazzia, una firma che ha messo sul lastrico l’intera categoria.Ma la colpa é dei gestori che non si iscrivono più al sindacato, la colpa é dei gestori che non scioperano. Questi per portare il pane a casa vivono negli impianti, lavorano in tre per uno stipendio, la famosa e gradita azienda famigliare. Una cosa più o meno giusta l’hanno detta, i gestori lavorano a cottimo . Anche se sarebbe più giusto dire a mezzadria.La colpa a mio parere è di chi ha perso credibilità e parla, parla e scrive, senza ottenere risultati. I dirigenti con queste caratteristiche nelle aziende vengono sostituiti.
Caro mio inquisitore, vedo che a puntare il dito c’è sempre da imparare, meno a puntarselo addosso per individuare colpe proprie che sono di molti della categoria dei Gestori. Di quelli ad esempio che pensando alle sirene delle aziende che dicevano che il comodato era vecchio e ormai sorpassato sono passati a contratti innovativi finendo per danneggiare prima la categoria e poi se stessi (dico Shell uno dei tanti esempi). L’umiltà questo termine abusato dai facinorosi dell’ultima ora che però non ce l’hanno per conoscere le reali difficoltà in cui si è ingarbugliato questo settore facendo finire nel tritacarne per primi i Gestori e poi alcune aziende che hanno levato baracca e burattini per altri lidi. Ora le nuove leve che tanto nuove non sono visto ormai la loro presenza da anni senza aver mai prodotto nulla de non visibilità andando contro alcune iniziative pretendono anche grazie a questa posizione di sedersi allo stesso tavolo. In questo quadro dovrebbero essere contente del fatto che saranno assolutamente libere e sole di farlo senza ‘ennesima assurda pretesa di affiancare quelle che considerano il male maggiore.
Salve, io sono “solo” 15 anni che gestisco un distributore, ma ho visto un inesorabile declino fin dal primo anno. Non conosco e non mi interessano gli accadimenti del passato, posso però testimoniare che da quando sono nel settore non ho mai visto uno dei vostri sindacati sul mio piazzale e tantomeno difendere i nostri interessi.
Solo ANGAC mi ha cercato e reso partecipe. Tutti i componenti si conoscono, sono TUTTI del mestiere e sudano, si congelano e si bagnano sul piazzale. Voi cosa fate per campare? Come fate ad asserire che conoscete meglio di noi le problematiche e come risolverle? Da voi non ho mai ricevuto nessuna proposta concreta!
È possibile che l’inesperienza (tra di loro non c’è nessun volpone che vuole vivere sulle spalle degli altri) faccia commettere qualche errore, ma sono convinto che solo loro hanno una direzione ben precisa e cioè salvare il settore, perché è la LORO VITA, è tutto e solo quello che hanno, non gli arriva lo stipendio a fine mese guardando gli altri sputare sangue e addirittura indebitarsi anziché guadagnare. Sono convinto anche che sono i più indicati a sedersi ai tavoli delle trattative proprio perché gli si legge la disperazione negli occhi, disperazione di chi non ha null’altro e non riesce ad arrivare a fine mese.
Quindi, cari i miei eletti, perché non accettate VOI un confronto con chi dovreste rappresentare, intanto fornendo (per il rispetto della privacy, al ministero) la lista dei tesserati ancora rimasti nei vostri ranghi, perché secondo me non rappresentate più nessuno.
Siate più umili perché da quelli che adesso tanto vi infastidiscono (forse perché stanno soffiando via i vostri bei castelli di carte) avete solo da imparare.
Un gestore disperato,
che da voi non è mai stato aiutato.
Carissimo collega, se dobbiamo sfidarci sugli anni di gestione non iniziamo nemmeno il confronto. Quelli che indichi come Angac sono solo una banda di facinorosi disperati che manco conoscono la parola settore figurati quella di gestore. Certo adesso ti vengono a trovare sull’impianto forse per fare in modo di arricchire qualche sedicente avvocato e molto probabilmente nell’atto di avere una sola missione quella di criticare l’operato degli altri hanno il tempo per passare sugli impianti. Con quello che comporta di questi tempi covid. Quello che non consideri è che anche le associazioni di categoria sono formate da gestori con l’esperienza del passato e del presente che è quella della consapevolezza di non avere troppe armi su cui contare se non la parsimoniosa e costante capacità che le vittorie pur piccole vanno conquistate passo dopo passo con la consapevolezza che non si può promettere ai gestori cose che non sono realizzabili. Quelli che come te caro collega credono alle favole di sedicenti ciarlatani sono disperati ma per le colpe che vanno condivise con pari equazioni. Un consiglio la prossima volta invece di attendere che il sindacato passi a rastrellare 22mila impianti provi a cercare lei il sindacato le cui competenze sono sicuramente maggiori di ciarlatani facinorosi. Vedrai che sarai tutelato come vengono tutelati tutti quei gestori che hanno almeno la buona idea di farne richiesta.
Caro Franco, forse con me sugli anni di gestione qualche confronto lo possiamo fare, dato che tu scarichi le colpe ai gestori riguardo lo stato in cui versa la categoria, come ormai e’ consuetudine della triade. Tu accusi che i gestori che negli anni passati hanno sottoscritto contratti individuali che poi alla lunga si sono rivelati deleteri, ora, a parte quelli che avete firmato voi come sindacati e sappiamo i benefici che hanno portato alla categoria,mi domando quando quei gestori firmavano o per inganno o per paura o per costrizione quegli accordi, voi grandi associazioni che chiaramente sapevate di queste situazioni che cosa avete fatto….niente. Ora ripudiate la presenza al vostro fianco in sede di contrattazione dei nuovi sindacati dite che sono solo quattro ciarlatani manovrati da qualche avvocaticchio . Mi domando ma ogni tanto vi guardate allo specchio, vi contate, sopratutto per vedere quanti siete rimasti.Dici che sotto quelle tre sigle ci sono gestori, e chi pensi ci sia sotto le sigle degli altri sindacati che in tante parti d’italia sono nate e continuano ad organizzarsi e sopratutto si allontanano da voi, semplicemente perche’ ormai vedono in voi un avversario e non un alleato. Il fatto che voi non vi presenterete ai tavoli di contrattazione , non e in fondo sia un male, anzi fosse il primo passo con cui cominciaste a levarvi dai piedi e lasciaste il campo a chi ha voglia, idee, e passione per controbattere ai dirimpettai di turno che sia il governo, e sopratutto ai padroni a cui voi avete dato e concesso adito di arroganza e superbia, che in certi aspetti avete assunto voi al cospetto dei gestori.
Mi domando se ogni tanto ti guardi tu al telefono e mi chiedo dove tu sia stato in questi anni mentre molti di noi consapevoli dei giorni odierni già si battevano per dare un futuro alla categoria. Oggi ve ne uscite quando ormai i buoi sono scappati ma ieri avete favorito l’aperura delle stalle. Lo abbiamo detto e ridetto in tutte le lingue che certi accordi one to one non andavano sottoscritti abbiamo fatto manifestazioni scioperi scritto ai ministri di turno alle associazioni dei consumatori all’antitrust, mancava il papa. Ma tu che eri sulla luna non hai ricevuto informazioni. Eppure questo sito ha sempre cercato di darne conto. Ora lo specchio usalo su di te e poi magari vedrai che qualche cosina di diverso la potrai comprendere.
Allora…io al telefono non riesco a guardarmi allo specchio tranquillamente e senza alcun timore. Quando tu firmavi accordi a tutto vantaggio delle compagnie io ero sul piazzale 12 ore al giorno. Le informazioni che arrivavano ai gestori erano di grandi conquiste per la categoria, a distanza di tempo si è capito cosa realmente avevate accordato ai padroni…..se realmente ti fossi guardato allo specchio non ti restava che prenderti a schiaffi da solo….
io non difendo ne uno ne l’ altro sindacato… ma chiedo a te prima di criticare hai fatto lo sciopero? o te ne sei stato sul tuo piazzale a cercar di ” rubare” qualche litro al tuo collega che ha chiuso?
se si puoi parlare altrimenti penso che tu non abbia nesun diritto di criticare
Provo, senza frasi in politichese, a dire poche cose, dirette e pragmatiche. Se le nuove sigle hanno ottenuto un tavolo di confronto, hanno ottenuto il loro obiettivo. Vadano – da soli ovviamente- e vedremo i risultati. Quale è il problema ? Dovremmo vergognarci se non ci sediamo con loro ? E perche’ ? Potremmo “contaminarli ” nella loro purezza e nei loro ideali. Hanno il massimo interlocutore davanti – il Viceministro che li ha convocati – e perchè mai dovrebbero cercare nelle “triade” appoggi o unità. ? Se loro sono il nuovo e se si dichiarano rappresentativi, che bisogno hanno di sedersi con noi vecchi e corrotti? Secondo, all’amico che è gestore da 15 anni. Ovvio che sarebbe facile rispondere che se è gestore da tanto tempo, lo si deve a quei colleghi che negli anni passati hanno vinto la battaglia del contratto, che prima era il vecchio “comodato” disdettabile in qualsiasi momento. Ma gli vorrei dire : un sindacato dovrebbe avere almeno 20 persone, una per regione, per passare almeno una volta l’anno dai gestori. Costo : almeno 500/600 mila euro l’anno. Si puo’ fare secondo il mio amico ? Oppure, come piu’ naturale, immaginare che un sindacato funzioni ed abbia le sue economie se solo il gestore faccia almeno una telefona, invii un sms o altro ? Come si puo’ pensare che per seguire 20 mila gestori sparpagliati in tutta Italia ci sia una organizzazione che li vada a trovare sempre e tutti ? Il volontariato non basta certamente. A meno che qualche legale non divida con le nuove sigle le proprie parcelle. Infine, attendo con ansia i risultati del tavolo del prossimo 11 gennaio con le varie nuove sigle. Vedro’ molti che si spacciano come i veri interpreti delle esigenze dei gestori, anche se non sono piu’ gestori da tempo o fanno altri mestieri , che sapranno sicuramente rappresentare i reali interessi della categoria.
Buongiorno Timpani, come vede, ogni tanto, da sanguineo come sono, leggo e poi….. non riesco a stare zitto e ieri ho scritto nuovamente anche se mi ero imposto di non rispondere più alle cose che leggevo….. ma non ho capito i 500/600 mila euro l’anno, io il sindacato QUELLO VERO l’ho vissuto per tanti anni sempre presente alle convocazioni agli scioperi ecc. ecc. e non mi sembra che a riunioni provinciali o regionali alle quali ero presente ci fossero rappresentanti sindacali pagati o che la sede fosse presa in affitto o che qualche fotocopia (allora non tutti i gestori avevano mail, cell. e figuriamoci internet) potesse costare 500/600 mila euro anno. E’ inutile non ne veniamo fuori con voi……. Comunque a tutti ma propio a tutti, nonostante per il periodo che viviamo è un Natale “diverso” AUGURI A VOI E ALLE VS. FAMIGLIE.
i tempi erano diversi. c’era molto volontariato e molta solidarietà. pensa che quando c’erano i turni domenicali ci si scambiava di volta in volta il favore. Io andavo dal collega per aiutarlo e lui veniva a darmi una mano . Il tutto gratuitamente . Ora le cose son cambiate e giustamente un giovane che giri per gli impianti, con un minimo di conoscenze ha bisogno di un recupero spese e di cio’ che gli serve per mettere insieme il pranzo con la cena. Noi abbiamo per quatto anni sostenuto un ex gestore che stava fuori di casa per 5 giorni a settimana, dormendo fuori , per raggiungere in Umbria, Marche, parte della Lombardia i gestori. Tra le tessere raccolte e i costi connessi , il bilancio era fallimentare. Ma i gestori erano senz’altro seguiti in ogni piccolo dettaglio. Fidati
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