Staffetta Quotidiana – Con incontri di Faib Fegica e Figisc il 7 con Unem sulla ristrutturazione della rete e il 20 con Eni su rinnovo accordo aziendale. Oltre a quello dell’11 gennaio al Mise
Con una nota indirizzata ieri pomeriggio ai presidenti di Faib, Fegica e Figisc, Eni Refining and Marketing ha proposto tre date (19, 20 e 21 gennaio) per proseguire in videoconferenza i lavori impostati nelle ultime riunioni sul rinnovo dell’accordo aziendale per la rete ordinaria. L’ultimo incontro si era svolto il 27 ottobre. A quando risulta alla Staffetta l’incontro si svolgerà il 20 gennaio.
A sua volta oggi Unem ha proposto a Faib, Fegica e Figisc un incontro, sempre in videoconferenza, per il 7 gennaio per un nuovo confronto sulle problematiche del settore della distribuzione dei carburanti ed in particolare sulla ristrutturazione della rete.
Con in mezzo quello dell’11 gennaio al Mise con la sottosegretaria Morani.
Una svolta importante per una spinta concreta alla soluzione dei problemi del settore che tutti auspicano.
“Un appuntamento importante per la categoria”: questa la reazione a caldo del presidente della Faib, Martino Landi, sull’invito dell’Eni a incontrarsi il 20 gennaio insieme a Fegica e Figisc per proseguire il confronto sul rinnovo dell’accordo per la rete ordinaria. “I nostri gestori, aggiunge, vogliono capire che futuro li attende. Su quali piani l’azienda sta lavorando o intende lavorare. Ma vogliono dire anche la loro. Abbiamo idee e proposte. Ci confronteremo in modo serio e costruttivo. Al market leader, proseguendo il confronto in atto, porremo l’esigenza di condividere alcune scelte”.
Mai come in questo momento, infatti, la trattativa verte sul futuro professionale dei gestori. Ridefinire i profili di servizio, gli interventi, la stessa mission delle aree, target prestazionali e profili professionali per la nuova rete di energia per la mobilità sono temi di confronto, soprattutto in una fase dichiaratamente di transizione. Il sindacato e non solo l’azienda si pone la questione di come la categoria può affrontare il futuro, che è in profondo e rapido cambiamento. Di fronte, osserva Landi, abbiamo erogati in calo, domanda di nuova energia, organizzazione della mobilità in corso di ridefinizione. Per questo occorre un carnet fatto di un’ampia offerta di servizi anche oltre la tradizionale distinzione oil e non oil, in modo adeguato. Perché ciò che conta è l’attrazione del punto vendita e la funzionalità multiservizi. Un obiettivo che implica uno sforzo importante in materia di riconoscimento professionale della figura del gestore a cui si richiedono capacità gestionali complesse, competenze specifiche, attitudine di indirizzo e coordinamento di risorse umane. E un adeguato riconoscimento economico. Argomenti che richiedono un ampio coinvolgimento della categoria per condividere modalità e obiettivi. Gli strumenti delle relazioni industriali, dalla formazione continua alla bilateralità, possono dare un riferimento operativo. Certamente siamo di fronte, conclude Landi, a uno di quei momenti in cui bisogna fare delle scelte, innovative in tema di modernizzazione e organizzazione delle aree in linea con le esigenze poste dalla transizione energetica. Questo porta con sé anche la necessità di condividere interventi in materia di razionalizzazione della rete, di contrasto all’illegalità e all’evasione contrattuale.
Oggi la triade ha paura,
ha paura di perdere lo scettro, prova ne è la scarsa adesione in tutta Italia all’ultimo sciopero.
Anche i media si sono accorti di aver diffuso una bufala dicendo che c’è stata un’adesione dell’80% e credo che la prossima volta metteranno più attenzione nel divulgare notizie false fornite dalla triade.
Alla triade resta adesso l’ultima occasione per riscattarsi dopo anni di prese in giro.
Fortunatamente i gestori cominciano ad aprire gli occhi e a rendersi conto che dare appoggio alla triade è dare appoggio ad un sistema disonesto.
Auguri