Sembra calzare a pennello quel proverbio che recita “fatta la legge, trovato l’inganno..” La segnalazione ci arriva da un collega Gestore su una possibile “truffa” che alcuni clienti “forse” stanno compiendo ai danni dello stato in merito ai premi riservati al Cash back e nello specifico ai “Premi Super cash back”.
Nel dettaglio funzionerebbe cosi:
Il Cash back “classico” prevede un rimborso del 10% sulle spese effettuate mediante bancomat, bonifici bancari, carte di credito o di debito oppure mediante strumenti digitali come le app del proprio smartphone, con un massimale di spesa di 3.000 euro e per un massimo di 1.500 euro a semestre. Poi c’è il “Super Cash back” che invece ha un premio che ammonta a 3.000 euro e spetta ai primi 100.000 cittadini che avranno eseguito il più alto numero di transazioni con strumenti di pagamento elettronici, come carte, bonifici e bancomat, e le cui transazioni dovranno essere eseguite nell’arco di 6 mesi.
Quindi, per poterne beneficiare del “Super Cash back” è importante il numero delle transazioni digitali compiute e non gli importi spesi. Un caffè o un rifornimento di carburante di 15 centesimi in questo caso, ha lo stesso “valore” di un computer.
Ebbene, alcuni cittadini hanno studiato un particolare piano per poter essere tra i primi 100.000 che avranno come premio 3.000 euro. Il trucco che sembra abbiano utilizzato alcuni clienti è abbastanza semplice. Si sfruttano gli impianti senza conduzione (Ghost) o si va a fare rifornimento al self service durante le ore di chiusura dell’impianto muniti di carta di credito e tanica. Questi clienti hanno iniziato a fare una infinità di rifornimenti del valore di pochi centesimi per ogni rifornimento. Il risultato finale è che la mattina il gestore alla riapertura del PV trova all’interno del proprio chiosco strisciate chilometriche di scontrini di transazioni effettuate con pagamenti elettronici, e contrariamente a quanto in prima battuta ha immaginato, sono tutte di pochissimi centesimi.
Come avete avuto modo di capire cosi si punta a fare più transazioni possibili nel minor tempo possibile, giusto per avvalorare il detto….. minima spesa….. massima resa…
Il collega si chiede se sia possibile, a questo punto, fare qualche segnalazione a chi di competenza in quanto oltre alla possibile frode allo stato, come al solito, chi ci rimette è sempre il gestore con un sicuro aumento di spese quali, aumento delle connessioni telefoniche del pos, l’aumento dell’impiego dei rotolini di carta per il pos, gli innumerevoli spunti di accensione pompa per finire alla possibile staratura dei misuratori degli erogatori, in quanto come sapete questi hanno un quantitativo minimo per erogazione per evitare danni.
altrettanto nelle macchinette del caffe si prende solo il bicchiere