Pubblichiamo di seguito la lettera con cui l’Onorevole Luca Squeri ha scritto al Ministro Dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, in relazione agli ormai famosi “Furbetti” del Cashback, un atteggiamento di alcuni clienti che sta danneggiando molti Gestori.
Ill.mo Ministro,
A seguito delle numerose segnalazioni pervenute da diversi comparti e, in particolare, dal settore della distribuzione di carburanti, sono a riferirLe della grave situazione venutasi a creare a seguito della approvazione del D.M. MEF 24 novembre 2020, n. 156 (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 28 novembre 2020), contenente le regole di attuazione del meccanismo cd. cash back istituito dal comma 288 della legge 27 dicembre 2019, n. 160 recante il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2019).
Infatti, diversamente da quanto ipotizzato inizialmente – la bozza del suddetto DM attuativo contemplava, al comma 3 dell’articolo 8, l’ipotesi dei frazionamenti artificiosi dei pagamenti effettuati con Strumenti di Pagamento elettronici riferibili al medesimo acquisto presso lo stesso esercente e li vietava espressamente – le regole attualmente vigenti non sono in grado di prevenire i possibili comportamenti elusivi che si verificano nell’ipotesi di frazionamento delle operazioni.
Lascia sconcerto e desta forte preoccupazione quanto sta avvenendo presso numerosi impianti di distribuzione carburanti, laddove singole operazioni di rifornimento vengono frazionate ripetutamente, per importi minimi, con l’intento di raggiungere il maggior numero possibile di transazioni necessarie, come noto, per l’ottenimento dei benefici legati al meccanismo del cash back.
La cancellazione del divieto di operazioni di pagamento artificiosamente frazionate, prevista nella bozza originaria del decreto attuativo, ha determinato dunque un grave vulnus normativo al quale occorre, con urgenza, porre rimedio, ripristinando la norma e dando seguito ai rilievi formulati dal Consiglio di Stato e resi nel parere espresso dalla Sezione Consultiva per gli Atti Normativi, n. 01747 del 05 novembre 2020, con riferimento al comma 3, articolo 8, del decreto attuativo nella sua versione originaria.
In tale sede, il Consiglio nel rilevare la criticità applicativa relativa alle locuzioni “frazionamenti artificiosi dei pagamenti” e “medesimo acquisto” chiedeva, non solo che venisse individuato dal Vostro Ministero il soggetto deputato al necessario controllo, ma anche che venisse chiarito “in modo quanto più preciso possibile, le suddette nozioni, specificando cosa si intenda per “medesimo acquisto”, se questo sia riferibile all’acquisto di un bene singolo o se, in tale nozione, rientri anche l’ipotesi di acquisto simultaneo di plurimi beni presso il medesimo esercente in un certo arco temporale, anche al fine di meglio comprendere quando un frazionamento del pagamento possa considerarsi “artificioso”.
Appare, con solare evidenza, che è proprio tale ultima fattispecie a venire oggi in rilievo e a richiedere un Suo immediato intervento prevedendo l’esclusione dal computo ai fini del beneficio delle operazioni effettuate nelle suddette modalità.
Confidando nella Sua sensibilità e nella Sua volontà di arginare quanto prima questo fenomeno elusivo, Le porgo i miei distinti saluti.
Caro onorevole ,quando avete varato il cash back e la lotteria degli scontrini ,non avete considerato che qualcuno avrebbe usato delle furbizie ? Ci volevano le ricevute a pioggia ai P V ? Era difficile capire quale cazzata stavate partorendo ?Non meravigliatevi poi se la gente pensa essere governata da incapaci ,fate di tutto per esserlo