
Con una nota unitaria Faib Fegica e Figisc/Anisa al Direttore Generale dell’Agenzia delle Dogane e Monopoli Dott. Marcello Minenna e al Direttore Organizzazione e Digital Transformation Dott.ssa Laura Castellani hanno chiarito la loro posizione in merito all’ “Open Hearing” del 26 febbraio 2021 sulle anticipazioni dei temi sulla evoluzione dei processi digitali alla circolazione e definitiva consegna ai destinatari dei carburanti per autotrazione.
Nella nota le tre Federazioni a proposito “della digitalizzazione del registro di C/S e delle funzioni di rapporto di ricezione e cambio destinazione” dei carburanti per uso autotrazione, di cui al testo della recente Direttoriale del 10 maggio 2020, hanno censurato il mancato invito a tutte e tre le Federazioni, quale vulnus al sistema della concertazione alla base della collaborazione tra Agenzia e Federazioni degli operatori di settore.
Le Associazioni dei Gestori poi entrando nel merito hanno chiarito che allo stato “la Categoria rappresentata non intende adempiere ad un successivo ed eventuale “rapporto di ricezione” dei carburanti consegnati.”
Le tre sigle ricordano che “Già nelle consultazioni avvenute in fase preliminare alla elaborazione della Direttoriale sopra citata, tale nostra unitaria e ferma posizione era stata apertamente dichiarata per noti motivi legati, da un lato, alla struttura obsoleta degli impianti carburanti nel territorio nazionale (dei circa 23 mila impianti attivi, molti non dispongono di attrezzature informatiche e/o di connessione internet per cui si scelse, con la precedente Direttoriale, di non far ricadere tale adempimento in carico delle Gestioni e che l’E-DAS fosse redatto anche in copia cartacea in possesso del trasportatore da consegnare alla Gestione, stante anche la non obbligatorietà del registro telematico) dall’altro anche e soprattutto per il “ruolo” che Gestori italiani dovrebbero assolvere di “certificatori” di un processo a monte nella circolazione dei carburanti per autotrazione, di cui non possono e non intendono farsi garanti, se non a condizione che tale processo veda significativi investimenti dei titolari degli impianti carburanti medesimi atti a certificare qualità e caratteristiche dei prodotti consegnati, evidenti assunzioni di responsabilità dei committenti, dei vettori, dei fornitori, e dei proprietari delle attrezzature (serbatoi, colonne erogatrici, etc.) che spesso non coincidono con i fornitori stessi.”
Faib Fegica e Figisc/Anisa sottolineano che questi sono temi ineludibili “se i Gestori stessi fossero poi chiamati a “certificare” con un rapporto di ricezione la circolazione del prodotto da rivendere all’utente finale. E tale ulteriore evoluzione, come rappresentato nel citato evento, sarebbe in ogni caso una sostanziale modifica di quanto previsto alla citata Direttoriale per i “destinatari non interconnessi” di cui in particolare si fa menzione nell’art. 10 sui relativi obblighi. Una radicale inversione, per non dire un autentico stravolgimento, pertanto di quanto previsto e condiviso nelle consultazioni di fine anno 2019.”
Le Associazioni dei Gestori concludono osservando che “In ultima analisi, le “consultazioni” avviate negli anni precedenti sono da considerarsi lo strumento necessario ed efficace per il coinvolgimento della Categoria rappresentata. Ove tale “modalità” di confronto venisse ripristinata, le scriventi sono certe che avrebbero l’opportunità di manifestare al meglio la propria contrarietà al tema trattato e di giustificarla ampiamente, nella condivisione degli obiettivi e delle finalità che la progressiva digitalizzazione dell’intero sistema intende perseguire”
Che bello, il benzinaio sara’ in TOTO un collega del titolare di un DEPOSITO FISCALE per gli obblighi fiscali DOGANALI MA OVVIAMENTE NON DI CERTO PER LIBERTA’ D’ACQUISTO E TOLLERANZE SULLE GIACENZE, ebbene si, il deposito fiscale ha delle maggiori percentuali perche’ vende a migliaia di litri,invece il benzivendolo che ha un erogato a gocce di 5/10 euro deve spaccare i millesimi, GIUSTO L’IMPRENDITORE GESTORE E’ PER PRINCIPIO UN PICCOLO SCHIAVO LADRO.- L’obbiettivo di questa ultima chicca dei geni ministeriali non la ho capita se non per un motivo politico di persecuzione verso chi invece di vendere cocaina eroga il veleno del mondo, I CARBURANTI,ovviamente hanno la scusa delle truffe fiscali che riempiono le pagine dei giornali.-Piccola sintesi, le ATB o i CUBI con gasolio illegale entreranno sempre in italia dai paesi vicini, esiste invece una soluzione che tronchera’ le truffe fiscali , CHIUDERE I DEPOSITI FISCALI PRIVATI carburanti e rifornirsi solo dai depositi delle societa’ petrolifere.
QUANTO COSTERA’ AL RICCO GESTORE L’INVIO DELL’ACCETTAZIONE DELL’E-DAS? PERCHE’ ALMENO LE SOCIETA’ PETROLIFERE PER I LORO IMPIANTI,che ne hanno prova della consegna per la fatturazione,NON IVIERANNO LORO L’ACCETTAZIONE ALLE DOGANE ????? A BUON INTENDITORE