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Decreto Sostegno, il governo si prepara a distribuire 32 miliardi 

Il governo Draghi è al lavoro per varare il prossimo Dl che dovrebbe aiutare professionisti e attività penalizzate dalle restrizioni anti-covid: il sottosegretario all’Economia Durigon ha parlato di un importo medio di 4.200 euro, ma criteri e cifre sono ancora un punto interrogativo. 

Il documento finale da oltre 32 miliardi di euro punta ad aiutare i professionisti e le attività danneggiate dalle ultime restrizioni anti-covid. A palazzo Chigi c’è fermento: il premier Mario Draghi incontrerà la maggioranza per affrontare i nodi chiave del decreto insieme al ministro dell’Economia Daniele Franco. Una riunione che dovrebbe traghettare il Dl verso la giornata di venerdì, in cui il Consiglio dei ministri dovrebbe dare il via libera definitivo al pacchetto di misure da 32 miliardi, frutto dell’extra deficit autorizzato lo scorso gennaio. Salvo imprevisti, dopo il Cdm è prevista la conferenza stampa di Mario Draghi che illustrerà i punti chiave del decreto e risponderà alle domande dei giornalisti. 

Il pacchetto da 32 miliardi dovrebbe contenere diverse misure, dal rifinanziamento della cassa integrazione ai ristori per le partite Iva, fino alla proroga della Naspi e del reddito di cittadinanza.

Per quanto riguarda gli indennizzi per attività e partite Iva, una platea da circa 2,8 milioni di destinatari, l’esecutivo dovrebbe stanziare 12 miliardi di euro. Il testo è ancora in via di definizione ma alcuni dettagli sull’importo e i requisiti per ricevere il bonus sono arrivati dal sottosegretario all’Economia Claudio Durigon. L’importo medio del sussidio dovrebbe arrivare a 4.200 euro, ma si tratta di una cifra che dovrebbe cambiare in base alla perdite di fatturato legate alle restrizioni anti-covid adottate sul territorio italiano. Traduzione: ci sarà chi prenderà di più e chi prenderà di meno.

Professionisti e aziende potranno richiedere i contributi a fondo perduto, con l’erogazione che dovrebbe avvenire come descritto nelle precedenti bozze del decreto Sostegno, con una sola differenza: niente limitazioni in base ai codici Ateco. Un sistema che, a detta di Durigon, ”in passato ha creato tanti problemi”.

Per accedere ai bonus sarà necessario dimostrare di aver avuto nel 2020 un calo dei ricavi almeno del 33% rispetto all’anno precedente, con l’importo che quindi non dovrebbe essere uguale per tutti. Su come verrà calcolato non sono state fornite molte informazioni, ma l’ipotesi più plausibile sembra quella di una divisione in ”scaglioni”: tra aliquote, del 20% per ricavi fino a 400mila euro, del 15% per quelli fino ad un milione di euro e del 10% per quelli da un milione in su, considerando però che nei giorni scorsi il vice ministro al Mef Laura Castelli aveva parlato di includere tutte le partite Iva con un fatturato fino a 10 milioni di euro, includendo avvocati, commercialisti, geometri, ingegneri, architetti e i lavoratori iscritti alle gestioni separate delle diverse Casse previdenziali.

Cifre e percentuali che al momento restano un grande punto interrogativo, così come le tempistiche di erogazione. Quello che sembra invariato è invece l’utilizzo della piattaforma di Sogei, la stessa usata per il pagamento degli altri sussidi dall’Agenzia delle Entrate, che i contribuenti potranno utilizzare per presentare la domanda. I tempi di erogazione dovrebbero ridursi e il governo spera di poter avviare i pagamenti entro la fine di aprile.

Un altro punto chiave del decreto riguarda il la Naspi: l’indennità di disoccupazione sarà prorogata di altri due mesi. Il reddito di cittadinanza verrà rifinanziato per un miliardo di euro, mentre i percettori del reddito di emergenza riceveranno tre mensilità aggiuntive.

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