
Staffetta Quotidiana “Dovrete averci a che fare ancora per molti anni. Fatta la legge, trovato l’inganno. Ora siamo alle fideiussioni false”. Così un ufficiale della Guardia di finanza ci ha risposto questa mattina all’osservazione sul fatto che le operazioni contro le frodi vanno avanti ormai da anni, senza che si veda un sostanziale ridimensionamento del fenomeno.
L’osservazione partiva dall’operazione di sequestro nei confronti della Petrolifera Italiana, riferita a fatti svoltisi nel 2016-17, mentre nel frattempo la società è stata dichiarata fallita la scorsa estate. Due riflessioni vengono in mente. La prima riguarda le fideiussioni: per quanto il tema delle garanzie finanziarie sia dibattuto, esigere che la fideiussione sia prestata telematicamente e quindi istantaneamente verificabile è un accorgimento tanto banale quanto necessario, per evitare che circolino fideiussioni copiate con il ciclostile, come pure è accaduto in anni passati anche in altri settori come il gas.
La seconda riflessione è più generale. Il livello dell’imposizione fiscale rende quello dei carburanti un business particolarmente appetibile per chi vuole evadere. C’è quindi bisogno di un presidio particolare. E se è vero che la prevenzione è l’arma finale, è altrettanto vero che i nomi che circolano ricorrono in modo preoccupante da anni. Per cui è corretta l’idea di chi chiede una task force: più che per accanirsi su un intero settore, le norme dovrebbero servire a individuare le aree di intervento più promettenti, per poi intervenire in modo mirato, efficace e coordinato. L’amara considerazione finale – condivisa dall’ufficiale della Guardia di finanza – è che frodare il fisco in questo settore è troppo facile.
Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana
La task force, già c’è,
sono persone preparate in materia ed hanno esperienza sul campo.
Anche se il loro ruolo viene messo in discussione in qualsiasi momento, ma dobbiamo ammettere che se il governo avrebbe collaborato con loro 12 anni fa, oggi il governo non avrebbe subito anni di furto dalle proprie casse, le compagnie non avrebbero bisogno di imporre i valori etici hai propri gestori ed i gestori avrebbero una meritata vita più dignitosa.
Il mio non vuole essere un apprezzamento verso il sindacato, ma è semplicemente un copia ed incolla del ruolo che svolge il sindacato nell’interno di alcune grandi aziende automobilistiche in Europa.
Forse mi sbaglio, ma non vedo altre figure preposte a svolgere un compito simile.