Il Maresciallo dei Carabinieri guardo’ quel signore di fronte a lui che si tormentava le mani . Aveva ancora la divisa addosso. Avrà avuto cinquant’anni o poco piu’. L’aspetto era mite e decoroso, ma con gli occhi tristi, infinitamente tristi. Gli offri’ una sigaretta per allentare la tensione, ma l’uomo rifiuto’ con garbo. Il Maresciallo, con somma pazienza e un po’ intenerito, comincio’ a fargli la prima, inevitabile, domanda:
” Allora, mi vuol dire come è andata ? Tanto è inutile negare l’evidenza..”
“Senta, Marescià, sono 18 anni che gestivo quell’impianto di carburanti. Mai una lamentela, mai una nota di biasimo della Società. L’ho sempre gestito con tutta la mia famigliola, per cercare di portare a casa un po’ di reddito in piu’. La sera, stanchi, eravamo comunque felici, mia moglie ed io. Non tanto per i soldi, ma per aver trascorso una giornata con tanti clienti, quasi tutti del paese e del circondario, ormai passati da semplici conoscenti a ” amici”, che venivano comunque a fare benzina anche se i prezzi, purtroppo, da un po’ di tempo, non erano cosi’ convenienti come una volta. L’avevo spiegato al mio addetto rete, che mi aveva pure illustrato una, per me incomprensibile, strategia aziendale basata su “loro conti”. Una cosa simile alle imperscrutabili quotazioni del Mar della Cina, con pirati che assaltavano le petroliere, costi del carburante derivante dalle barbabietole, insomma cose cosi’. Mi sono fidato del mio addetto rete, mi sono sempre fidato di lui e della compagnia , questo è stato il mio grande errore !!”
” Errore ? perchè ? ” Lo interruppe il Maresciallo che incominciava a capire che un uomo cosi’ mite e tranquillo doveva essere stato sconvolto da un fatto irragionevole, un fulmine a ciel sereno, insomma, un evento ritenuto profondamente ingiusto. Ne aveva visti tanti nella sua carriera di servitore dello Stato. Persone gentili, affabili e sempre pronti a svolgere con dignità il proprio lavoro che , di colpo, si trasformavano sia pure per pochi minuti in individui preda di un lucida follia.
” Errore, Marescià, errore. Pochi mesi’ fà mi arriva una lettera in cui mi si dice che il mio contratto di gestione sarebbe scaduto oggi, senza alcuna possibilità di rinnovo. Avevo chiesto spiegazioni al mio addetto rete che, abbandonando il tono tranquillo con cui avevamo dialogato per molti anni, mi disse semplicemente di guardarmi attorno per cercarmi una altra occupazione, perchè la società voleva gestori moderni, che facessero anche altre cose, mica vendere solo benzina, ma no, altri progetti, altre idee, altre attività di servizi. Insomma, una strategia grandiosa che la Società stava mettendo in piedi che non vedeva i classici gestori come me al centro del progetto. Meglio che mi facessi da parte in silenzio e senza fare troppe storie. Mica i contratti sono per l’eternità !! . Ed io che credevo che aver fatto sempre le campagne promozionali, aver portato con dignità ed anche orgoglio quella divisa – che se la facevano pure pagare come se fosse un abito di Armani – aver raggiunto sempre i traguardi che mi venivano imposti, non le sto a dire su quali stupidaggini , aver lavorato di sabato, nelle feste, fino a sera dalla mattina presto, potesse garantirmi un futuro tranquillo, le spese per l’università di mio figlio, le rate del mutuo ancora da pagare, un po’ di serenità domestica, dopo anni di sacrifici e duro lavoro….”
Il pianto lo aveva sopraffatto. Non riusci’ a completare il racconto. Il Maresciallo, nonostante gli anni passati a fare interrogatori, perquisizioni, arresti, rimase comunque turbato da quelle drammatiche parole, dette da un uomo ormai disperato, che aveva visto infrangersi in un attimo le sue speranze, il futuro suo e dei suoi cari.
Attese con benevolenza che l’uomo si acquetasse e gli chiese : ” Adesso puo’ dirmi cosa e’ successo veramente ? Sa, devo farmi una idea della dinamica dei fatti. Da stamattina ci sono ancora sul piazzale del suo impianto i mezzi che stanno rimuovendo le macerie. Lei capisce, c’è tutto il paese che vuole sapere ..”
L’uomo, comprendendo che non c’era altro da fare, riprese a “confessare”. Si ricordava tutti i dettagli, talmente era lucido. Per fortuna che nessuno si era fatto male , pensò.
” Marescià, le dico tutto. Quando stamattina è arrivato il mio addetto rete, accompagnato da due testimoni – anche loro dipendenti della società mi è stato chiesto di restituire le “chiavi” dell’impianto, e a quel punto che non ci ho visto piu’. Sono stati mesi di insonnie, di pianti, di angoscia, di paura . Ho anche fatto brutti pensieri, sa. Volevo andare nella veccia casa dei miei genitori in campagna e farla finita, cosi’ almeno mi liberavo dal macigno che avevo addosso e dalle colpe che mi attribuivo per aver trascinato la mia famiglia in questo baratro. Quando il mio addetto rete mi ha chiesto “le chiavi”, ho presto due grosse chiavi inglesi, ottima lega di acciaio , di quelle che mi servivano per svitare i bulloni dei Tir, e le ho scagliate con tutta la mia forza e la mia rabbia contro le pompe, perchè non sarei stato capace di far del male a nessuno, mi creda. Ma non avevo previsto che queste chiavi inglesi , sfondando la parte meccanica delle pompe, potessero innescare un piccolo incendio. Era piccolo all’inizio, poi divampato in modo irrefrenabile e dappertutto. Non prevedevo una simile devastazione, mi creda”.
Nessun ferito, tutti avevano fatto in tempo a dileguarsi . Solo un mucchio di macerie fumanti.
Il Maresciallo, colpito da quella ricostruzione drammatica ma impensabile difficile da credere visto che l’autore di quella devastazione era ben conosciuto in paese, ben voluto, incensurato, affabile, comincio’ a pensare quale avrebbe potuto essere una attenuante, anche generica, che potesse in qualche modo alleviare il pesante capo di accusa che sarebbe di li’ a poco piombato su quel povero uomo. Non ce ne stavano purtroppo. Per un istante, fugacemente, gli passo’ per la mente l’idea di lasciarlo andare, di facilitargli la fuga , di dargli il tempo di prendere moglie e figliolo e di fuggire in auto da qualche parte, dove avrebbe potuto rifarsi una vita. Lontano da chi non apprezzava ormai piu’ l’onesto e duro lavoro che aveva svolto per tanti anni. Al servizio di una società che gli aveva succhiato il sangue per anni per poi buttarlo via come uno scheletro vuoto. Perchè, in fondo al suo animo, il Maresciallo, pur essendo un custode dell’Ordine Pubblico, capi’ che quell’uomo aveva ragione ed aveva avuto anche la preoccupazione di non fare male ai funzionari della petrolifera . Erano poveri “cristi” pure loro in fondo.
Scritto da un nostro lettore
La Redazione di Gestori Carburanti ha ricevuto da un nostro lettore questa storiella amara di vita vissuta anni fa. Lui sostiene che serve per sdrammatizzare , ovviamente come Redazione era giusto proporla anche se ci dissociamo anche e soprattutto da eventuali emulazioni.
Io le chiavi le avrei invece indirizzate bene…