La famiglia Cerri lascia la piazzola su via Milano e penserà alla nuova attività di gommista e meccanico
Dopo 50 anni di attività la famiglia Cerri deve abbandonare la gestione dello storico distributore di benzina Agip sul piazzale da 4mila mq in via Milano, tre milioni all’anno di litri di benzina venduti e servizi collaterali fiorenti non bastano all’Eni per rinnovare il contratto gestionale.
“Francamente non me ne spiego la ragione – spiega Mario Cerri, che gestisce con il fratello Emiliano le pompe di benzina –. Abbiamo tentato di sapere il perché di questa decisione chiedendone le ragioni agli interessati, di fatto non sono arrivate risposte esaurienti, l’unica certezza è che il 27 non sarà più rinnovato il contratto. Un pezzo di storia professionale della mia famiglia si chiude”.
Quattro le famiglie coinvolte nella chiusura dell’attività ma nessun dramma. Si va avanti mantenendo i soli servizi collaterali al distributore di benzina quindi, via libera alla nuova attività di gommista e meccanico.
“La chiusura del rapporto lavorativo con Eni – conclude Cerri – crea qualche preoccupazione ma soprattutto amarezza per la poca considerazione di persone come noi che hanno fatto con impegno il proprio lavoro. Si volta pagina, con mio fratello continuerò con l’attività di meccanico e gommista in una nuova sede in via Einstein. Uno dei due dipendenti ci seguirà in questa nuova attività mentre l’altro è stato supportato nel trovare un lavoro in altra azienda, nessuno è stato abbandonato”.
Una vicenda che sottolinea in qualche modo il cambiamento della città che si adegua al passare degli anni. La storia di quel distributore ci riporta agli anni ‘50, periodo in in cui è stato aperto. Dal 1972 la sua gestione è passata alla famiglia Cerri con papà Felice e il fratello Enrico.
La presenza di un bar nell’area, per molti anni ha reso quel luogo un punto di riferimento per i cassanesi anche senza dover fare il pieno per la propria autovettura. Nel 1985 arriva poi un nuovo cambio della gestione con passaggio da padre in figlio nell’attività di famiglia mentre oggi Mario ed Emiliano Cerri, dopo 36 anni, sono costretti a scrivere la parola fine per volontà dell’Eni.
Fonte: Il Giorno Milano
E mai pensabile che nel 2021 ,una società ,tra altro al 49 % statale faccia una cosa del genere !!!! ma veramente siamo trattati peggio delle bestie !!! Ma questi F D P non hanno una coscienza
Prima si pensava bastassero i “litri” per essere salvi ,oggi nemmeno quello
Comunque cari sig Cerri Vi accorgerete che non avete perso nulla ,anzi avete la possibilità di mandare a fare in culo ,finalmente, i rappresentanti ENI
Questo dovrebbe servire da monito a quei gestori che credono ancoro di essere indispensabili ,unici ,i migliori i più ruffiani
Non serve a nulla ,vi /ci cacceranno senza se e senza ma come e quando lo decideranno loro ,con sindacato o no ,alla faccia della ristrutturazione con i gestori tecnologici .I GESTORI NON SERVONO PIù PUNTO
Guardate a cosa è servito il nastro DHL ,ad appendere il cartello CHIUSO
L Italia si mobilita per 350 dipendenti della fabbrica di ricambi lasciati a casa con una mail di migliaia di gestori nulla NULAAAA
VERGOGNA!!!!!