Caro benzina, a rischio un distributore su tre

Milano – Le pompe di benzina sono travolte dallo tsunami del caro energia e dal lockdown non dichiarato. Ma pure le famiglie non se la passano granché bene, trovandosi le tasche sempre più alleggerite dai ritocchi in alto dei listini dei carburanti che ha effetti indiretti anche sui prezzi al dettaglio dei beni, trasportati in gran parte sui camion. I fenomeni s’intrecciano fra loro finendo per alimentare una spirale che si avvita su stessa con risultati disastrosi. “Il 30% dei circa 300 distributori di carburanti in città rischia di scomparire”. L’allarme è lanciato da Luca Squeri, presidente della Figisc Milano e Lombardia. A incombere come una nube minacciosa sul settore è quella che Squeri definisce “la tempesta perfetta”.

«Come le famiglie e tante aziende anche gli impianti di benzina subiscono gli effetti della crisi energetica. Le stazioni di servizio sono attività energivore dal momento che le luci sono accese per 24 ore e di notte viene illuminata tutta l’area self service anche per motivi di sicurezza. L’incremento dei costi dell’elettricità è eccezionale: basti pensare che una stazione di medie dimensioni nel dicembre 2020 sborsava 2.500 euro per la bolletta della luce, lo scorso mese è arrivata una “stangata” di oltre 5mila euro. Il doppio in un anno è insostenibile”, sottolinea il numero uno del sindacato dei gestori impianti stradali carburanti di Confcommercio. Ma anche il caro-benzina è una spina nel fianco.

“L’aumento del prezzo dei carburanti si traduce per i gestori in maggiori oneri complessivi e al tempo stesso produce un calo di erogato perché diminuiscono i consumi. Un fenomeno esacerbato anche dal lockdown non dichiarato ma presente, con un generale calo della mobilità cittadina”, argomenta Squeri. Secondo le elaborazioni di Quotidiano Energia – sulla base dei dati dell’Osservaprezzi carburanti del Mise – il prezzo medio della benzina in modalità self service è cresciuto a 1,750 euro/litro, quello del diesel, sempre self, è salito a 1,618 euro/litro. E non risparmia chi ha l’automobile a gas: il Gpl va da 0,820 a 0,839 euro/litro, il metano si posiziona tra 1,807 e 2,034 euro al chilo con prezzi alle stelle. I più colpiti dalla crescita del carburante alla pompa sono proprio gli automobilisti.

Secondo il Codacons “solo per i maggiori costi di rifornimento, una famiglia spende in media 340 euro annui in più in caso di auto a benzina, +328 euro per il gasolio. Senza considerare gli effetti indiretti sull’inflazione legati all’aumento dei prezzi al dettaglio dei prodotti trasportati”. Una doppia batosta. Di fronte a questo “quadro drammatico” la Figisc non ha intenzione di stare immobile: “Alle compagnie petrolifere chiederemo un contributo per sostenere i gestori. Come sindacato scriveremo ai ministeri dello Sviluppo economico e della Transizione ecologica perché i ristori riguardino anche la nostra categoria”. Squeri lancia pure una proposta destinata a far discutere: “Forse dovremmo pensare in via eccezionale a spegnere di notte le luci delle insegne”.

Fonte:Il Giorno.it

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Sebastiano
Sebastiano
1 anno fa

Salve a tutti i gestori spegnere gli impianti in vendità notturna self solo vendità diurna.

Claudio
Claudio
1 anno fa

Egregio signor Squeri, meglio essere un po più precisi in questa vicenda, non dire che chiuderà 1 distributore su 3, ma sparirà 1 gestore su 3, mentre il distributore continuerà in modo self.

Alex
Alex
1 anno fa

Oramai è da tempo che i gestori sono alla canna del gas.
Ma questo non vuole sentirlo nessuno perché a nessuno fa comodo.
Nel frattempo continuiamo una sorta di violenza psicologica su un soggetto (gestore) ritenuto imprenditore quando in realtà viene trattato meno di un prestatore di manodopera a basso costo che mette a rischio il proprio denaro x sperimentare fallimentari strategie aziendali copiate da altre realtà e non applicabili in ugual modo in una nazione fatta di tante realtà diverse con altrettanto esigenze diverse.
Tutto questo x anni è stato vantato come il sacrificio del gestore x combattere le pompe bianche, le no logo, le GDO molte volte fornite sempre dalla stessa azienda.
Tutta questa strategia è visibile da tutti da diversi anni, basta andare ad un qualunque supermercato x acquistare lo stesso lubrificante che il gestore paga Euro 10.90 con un ordine minimo imposto dall’azienda, il supermercato lo vende al pubblico a Euro 5.19.
Il gestore è come un gladiatore senza armi buttato in un arena di leoni.
Basta osservare la violenza psicologica che subisce il gestore.
Le aziende petrolifere sperperano fior di quattrini x pagare soggetti inutili che perseguitano il gestore, (forse sarebbe il caso di programmare una riorganizzazione interna visto che sono soggetti pagati con il denaro che il gestore ruba hai clienti x nome e x conto dell’azienda, (l’antitrust, l’associazione dei consumatori i pinco pallino vari dove sono, non è difficile vedere il differenziale in fattura fra noi e le pompe no logo)
Dal momento che quando un gestore si ( arrende ) l’impianto gestito da lui non viene chiuso e bonificato nonostante sono anni che si sbandiera (evitando di affrontare la realtà) la riduzione degli impianti.
Sarebbe un’ ottima strategia x non mettere nei guai un nuovo malcapitato, mentre se non lo si trova viene trasformato in goost.
Allora facciamoli tutti goost come in tutti i paesi Europei dove il gestore percepisce un minimo come al nostro self però non investe nulla evitando di mettere a rischio il proprio capitale.
In questo modo non guadagniamo, ma non rischiamo nemmeno, solo così le aziende petrolifere saranno costrette ad una loro riorganizzazione interna.
E’ FACILE INFANGARE SEMPRE GLI ALTRI SOPRATTUTTO SE SONO PIU’ DEBOLI.

pippo
pippo
1 anno fa

Mi domando : ma quando si finirà di prendere per il c….lo i gestori dicendo solo delle cazzate ,che di reale non hanno nulla E lo chiedo a compagnie ,enti pubblici , tutta la sfilza di personaggi che si accaniscono contro quel povero cristo di gestore illudendolo ,e prendendolo in giro con promesse e discorsi al limite del ridicolo
Chiudiamo le luci di notte ????.Chiudiamo i distributori di giorno !!!!!
Aumentate il prezzo di vendita ,Obbligate le compagnie a risarcire i rincari del energia come quando aumenta il petrolio !!!! Rifiutatevi di dare la percentuale ladresca sul servito !!!! Queste sono proposte serie che dovrebbe fare Squeri ,la tempesta perfetta NON deve abbattersi solo sul gestore !! i VERI commercianti hanno già fatto di conto e aumentato i listini ,perché noi no !!!
Cari ragazzi ,o ci svegliamo o lavoreremo solo per ingrassare le compagnie ,

Alex
Alex
1 anno fa

Caro Squeri confrontati con un ispettorato del lavoro e chiedi: il rischio di impresa delle compagnie petrolifere nei confronti dei gestori quali sono ??