A seguito della trasmissione di Unomattina del 2 febbraio, di cui abbiamo dato ampio spazio con l’articolo “La Rai sponsorizza le pompe bianche“, sono intevenute le associzioni dei Gestori Faib, Fegica e Figisc, le quali hanno scritto al Presidente della Rai Dr.ssa Marinella Soldi e al Direttore di Rai 1 Dr. Stefano Coletta
Di seguito la comunicazione in forma integrale
Oggetto: segnalazione informazioni errate e fuorvianti programma Rai 1
Gentile Presidente, cortese Direttore
le scriventi Associazioni Faib Confesercenti Fegica Cisl e Figisc Confcommercio, rappresentative dei 22.000 gestori carburanti, dagli anni ’50 del secolo scorso dedicano la loro attività alla crescita ed alla difesa dei professionisti della distribuzione carburanti, trovandosi spesso alle prese con illegalità fiscale e tributaria, evasione contributiva e previdenziale, irregolarità contrattuali, aggiramento della normativa ambientale, comunicando a tuti gli associati le vigenti e stringenti norme in materia energetica, ambientale, giuslavoristica e fiscale, oltre che della normativa speciale di settore.
La più grande sacca di evasione fiscale, pari ad un terzo dell’intero gettito fiscale derivante dalla distribuzione carburanti alle casse dello Stato, è generato, per valutazioni comuni a Magistratura e organi di controllo, proprio da quel mondo che, certamente con le dovute eccezioni, rientra nella variegata platea delle pompe bianche, ossia quelle che la vostra trasmissione di Rai Uno -Uno Mattina- del 2 febbraio 2022 ore 7.29 ha indicato semplicisticamente tra quelle virtuose ai fini del risparmio carburanti.
Ciò premesso, occorre segnalare con la presente che la palese banalizzazione, a cui è stato ridotto il servizio di rifornimento carburanti- servizio pubblico essenziale- nell’ambito della su citata trasmissione televisiva, non rende certo un buon servizio all’utenza televisiva, poiché a nostro avviso, ravvisandovi uno sviamento della clientela e una pericolosa turbativa di mercato, nuoce gravemente:
1) alle casse dello Stato;
2) alla tutela ambientale;
3) al contrasto alle illegalità e al caporalato petrolifero, cui sono sottoposti tanti addetti delle pompe bianche;
4) alla serietà e professionalità degli operatori onesti del settore che ogni anno investono in mezzi strutture ed uomini centinaia di milioni di euro.
Il cartello pubblicizzato dalla vostra trasmissione – in modo acritico – “Come Risparmiare su Benzina e Gasolio” indirizzando il pubblico di Rai Uno verso il rifornimento “presso le pompe bianche” è intanto una turbativa di mercato a danno di altri imprenditori che svolgono correttamente e nel pieno rispetto delle norme di settore il loro lavoro e si configura anche come un invito fuorviante a premiare chi- per valutazioni ufficiali- opera certamente in violazione della normativa contrattuale di affidamento degli impianti di distribuzione carburanti, ricorrendo a manodopera non qualificata e correttamente inquadrata, quando non anche in violazione della normativa fiscale e tributaria, facendo dell’illegalità l’arma vincente di una concorrenza che definire sleale appare un puro eufemismo.
A tal fine, è opportuno ricordare che da tempo le scriventi Associazioni di settore combattono la concorrenza sleale, posta in essere da parte di tutte quelle attività abusive che certamente non recano il marchio di primarie compagnie petrolifere e di operatori indipendenti qualificati.
A questo proposito, giova ricordare quanto dichiarato dal Direttore Generale della Agenzia delle Dogane, dott. Minenna nel corso della Audizione in Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle Mafie del 9 marzo 2021 : “…. In particolare sul tema delle Accise solo nel Lazio sono stati fatti controlli sulle frodi carburanti per oltre 700 milioni di €uro , fondamentalmente collegabili al fenomeno delle pompe bianche…” Ed ancora piu’ recentemente , nella audizione in sede di Commissione Antimafia del 19 maggio 2021 , il Generale della Guardia di Finanza Zafarana, ha avuto modo di dichiarare: ” Si tratta principalmente di settori della logistica petrolifera e di distributori senza logo, cioè pompe bianche , attraverso cui le organizzazioni criminali realizzano le condotte evasive che consentono di immettere sul mercato carburante a prezzi fortemente concorrenziali..” Dichiarazioni che vanno nella direzione di quella del Dott Sandro Raimondi, Procuratore Repubblica di Trento, nel corso dell’audizione del 5.11.2019 alla Camera dei Deputati: «Nella distribuzione carburanti c’è un ingresso incontrollato di soggetti. Il traffico illecito di prodotti petroliferi ha assunto una rilevanza estremamente pesante e pericolosa anche per il controllo da parte della criminalità organizzata. Il 30% del venduto sfugge all’imposizione fiscale per un valore di circa 10-12 miliardi di euro.»
Di fronte a queste dichiarazioni pubbliche e note, in una fase di grande attenzione ai temi ambientali ed alla “transizione ecologica”, ci chiediamo come una Rete pubblica nazionale come RAI1, sostenuta dal contributo pubblico con il canone Rai, possa aver passato nel suo programma informazioni che ogni attento professionista dovrebbe sapere in contrasto con la corretta concorrenza di mercato e i principi di legalità.
In particolare, riteniamo che l’invito esplicito ad un ricorso alle pompe bianche spinga il Paese nelle sabbie mobili dell’arretratezza e della parcellizzazione dell’offerta di energia di cui uno Stato moderno come l’Italia avrebbe invece bisogno, essendo questo non ammissibile né educativo.
Pertanto, chiediamo alla Rai di voler cortesemente correggere il messaggio segnalato nell’anzidetta trasmissione, evidenziando all’occorrenza le opportune precisazioni sopra illustrate e richiamate.
Si intende che in caso in contrario, nostro malgrado, saremo costretti a segnalare tale fuorviante ed inopportuna trasmissione alle autorità competenti in tema riservandoci ogni ulteriore azione a tutela della nostra categoria che svolge correttamente il proprio lavoro.
In attesa di riscontro, grazie per la vostra attenzione.
Cordiali saluti.
Il Presidente Faib Giuseppe Sperduto Il Presidente Fegica Roberto Di Vincenzo Il Presidente Figisc Bruno Bearzi
Quanta ira x difendere l’operato delle compagnie ???
Oramai la favola che le pompe bianche sono brutti, sporchi e cattivi non deve essere un’arma x continuare a schiavizzare il gestore.
Non leggiamo mai un articolo di una pompa bianca sequestrata, chiusa, confiscata.
Questo dovrebbe farci riflettere e dire, ohh le forze dell’ordine non fanno il loro dovere oppure le compagnie cavalcano l’onda x truffare i clienti in primis e poi pure i gestori.
Il giorno 02 Febbraio 2022 sul portale dell’osservatorio prezzi in Abruzzo il prezzo di una compagnia al self oscillava da Euro 1.509 a Euro 1.870 un differenziale di Euro 0.361 x litro.
Dal momento che la pompa bianca con il prezzo più basso d’Italia nonostante è stata denunciata perché vendeva sotto al prezzo plat’s continua a lavorare senza mai chiudere e alcune volte viene rifornita dal deposito della nostra compagnia di bandiera, quindi qualcuno poco onesto in questa filiera dovrebbe esserci.
Un gestore che pratica il prezzo più alto al self perché dovrebbe essere discriminato rispetto a chi ha il prezzo più basso.
Anche se si trova in un bacino d’utenza diverso, i volumi che la compagnia recupera a spese del gestore più sfortunato, mica divide gli utili con il gestore svantaggiato ??
A questo punto il rischio d’impresa si ripercuote solo ed esclusivamente sul povero gestore che acquista il prodotto ad un prezzo massimo e deve lottare x recuperare gli oneri delle strategie aziendali.
A questo poi va aggiunto la differenza self / servito che varia dai Euro 0.120 / 0.210 x litro.
Il gestore non si deve offendere con la Rai perché dice la verità.
Più toto si dovrebbe ribellare alla compagnia che lo discrimina, gli ruba il proprio sudore, gli fa una concorrenza sleale nel proprio impianto, lo obbliga a rubare al cliente un margine che non è suo e lo discrimina pure.