La riunione con i rappresentanti dell’autotrasporto indetta dalla viceministra del Mims (ex Trasporti) Teresa Bellanova nel tardo pomeriggio del 24 febbraio 2022 ha raggiunto un’intesa, basata su uno stanziamento di 80 milioni nell’ambito di un Decreto Energia dedicato all’autotrasporto che sarà presto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.
L’incontro fra il viceministro Teresa Bellanova e i rappresentanti di categoria, che si è concluso alle 19 di questa sera, ha trovato l’accordo sugli interventi di sostegno governativo al settore. Misure che valgono complessivamente 80 milioni di euro. Così suddivisi: 20 milioni di euro per sostenere il settore dell’autotrasporto nel costo pedaggi; 5 milioni destinati ad implementare la deduzione forfettaria per le spese non documentate; credito d’imposta pari al 15 per cento al netto dell’Iva finalizzato all’acquisto dell’AdBlu per un investimento complessivo di oltre 29 milioni di euro; credito d’imposta pari al 20 per cento al netto dell’Iva per sostenere l’acquisto di GNL, con un investimento di 25 milioni di euro.
Ma governo e associazioni di categoria hanno trovato un punto d’incontro anche sulla necessità di istituire un Tavolo delle regole che ha l’obiettivo di portare a «un confronto tra imprese di autotrasporto e committenza finalizzato ad affrontare strutturalmente le esigenze del settore a partire dall’esigibilità della clausola gasolio sia nei contratti scritti che orali da inserire in un nuovo Decreto nel quale ricondurre regole di settore finalizzate a favorire corretti rapporti di filiera». «Il confronto sulle regole e sulle policy di settore è permanente – conferma il viceministro Bellanova – e si chiuderà solo quando sarà stato possibile formalizzare le soluzioni soddisfacenti per tutte le parti. Nel frattempo siamo impegnati a procedere rapidamente con il Decreto di riparto del Fondo destinato al settore e a velocizzare le procedure per attivare tutte le azioni già definite a favore dell’autotrasporto».
Durante il faccia a faccia telematico si è parlato anche di quello che è successo negli ultimi giorni con le proteste spontanee che hanno paralizzato Sicilia e Puglia per poi diffondersi a macchia d’olio in Calabria, Basilicata, Campania, e Lazio fino a lambire anche il porto di Ravenna. I rappresentanti dei camionisti si sono impegnati a dare il loro contributo per stemperare le situazioni più tese.
Una di queste è sicuramente quella romagnola, dove i manifestanti – a meno di ripensamenti serali in seguito alle aperture del governo – avrebbero deciso di tornare in strada anche domani. Erano circa 350 quelli che oggi hanno paralizzato porto San Vitale e la rotonda della Romea fin dalle prime ore del mattino, girando intorno ai terminal a passo di lumaca e suonando i clacson per attirare l’attenzione. Nel corso della giornata sono stati registrati due brutti episodi, che hanno alzato ulteriormente il livello di preoccupazione. Intorno alle 17,30 un manifestante è stato investito da un autista che, fermo da tutto il giorno, ha deciso proprio in quel momento di abbandonare la fila in cui era incolonnato: l’uomo è stato trasportato in ospedale ma le sue condizioni sono considerate sotto controllo. L’altro episodio riguarda invece un autista che mercoledì pomeriggio, il primo giorno di protesta a Ravenna, ha deciso di caricare nonostante alcuni colleghi l’avessero invitato a partecipare allo sciopero spontaneo: ieri mattina il suo camion era fermo accanto all’ingresso del terminal Setramar con la gomma anteriore squarciata, una pozza di gasolio sotto il serbatoio e una manciata di monetine buttate proprio sotto la scaletta da cui si accede alla cabina. Un’intimidazione su cui le forze dell’ordine stanno già facendo i primi accertamenti.
Come la mettiamo con chi dice che scioperare non serve a nulla !!! che è solo una perdita di tempo ?
TRE !!! giorni di sciopero ha portato il governo a trattare ,altro che tavoli di trattativa ,e guarda caso si è raggiunto un risultato alla faccia del sindacato che diceva essere contro a certe forme di lotta spontanee
Certo i camionisti non sono i gestori carburanti umili servi di compagnie che stanno speculando addirittura sulla guerra ,riempendo i serbatoi ieri per aumentare il prodotto di 0.05 cent OGGI!!!! mentre per noi nemmeno le briciole
Svegliamoci cari amici facciamoci sentire
Un sindacato diceva un giorno :Adesso basta !!