Caro-carburanti, la Francia restituisce gli extra-introiti fiscali

Quotidiano Energia – Taglio di 0,15 €/l, Leclerc annuncia riduzione di 0,35 €/l. Le azioni di Irlanda, Portogallo, Polonia e Svezia. Rilancio dell’upstream in Germania, dove BP e Shell interrompono vendite spot di diesel. L’Austria chiede riduzione aliquota minima Iva Ue. Fiorisce il turismo del pieno in Ungheria e Lussemburgo

Mentre in Italia è partita la discussione sui possibili interventi per frenare il caro-carburanti, dopo le accuse del ministro Cingolani che ha parlato di “colossale truffa”, in Francia il Governo è già corso ai ripari, annunciando nel fine-settimana un contributo generalizzato di 0,15 euro al litro su benzina e diesel.

Lo sconto sarà ottenuto da automobilisti e camionisti alla cassa, quindi il prezzo alla pompa indicato sulla cartellonistica non cambierà e lo Stato rimborserà poi i distributori, ha spiegato il primo ministro Jean Castex, precisando che per le casse di Parigi si tratterà nel complesso di un esborso di circa 2 miliardi di euro, corrispondenti all’Iva aggiuntiva derivante dagli aumenti degli ultimi sei mesi. “Tutto viene restituito in Francia”, ha detto Castex, criticato però da più parti perché gli sconti, che dureranno 4 mesi, partiranno dal 1° aprile, quindi a 10 giorni dalle elezioni presidenziali.

“Una riduzione di 15 centesimi non costa nulla allo Stato, che ha incassato introiti fiscali in eccesso” a questa cifra, ha commentato il direttore generale dell’associazione 40 millions d’automobilistes, secondo il quale si tratta di “una mossa elettorale solo temporanea, che non fa altro che posticipare il problema”.

Fonti del Governo hanno chiarito tuttavia che l’esecutivo sta lavorando a un piano per rendere permanente il sostegno al diesel utilizzato nell’autotrasporto e che l’avvio degli sconti il 1° aprile si deve ai “tempi tecnici” per adattare le stazioni di servizio.

Nel frattempo, Castex ha chiesto “un gesto complementare” ai distributori e alle compagnie petrolifere.

Gesto arrivato immediatamente dalla catena di ipermercati Leclerc, il cui presidente Michel-Edouard Leclerc ha annunciato sconti che “arriveranno fino a 35 centesimi al litro per il diesel”.

TotalEnergies ha espresso in un tweet apprezzamento per la decisione del Governo e sottolineato che continuano gli sconti di 0,10 € al litro praticati da un mese presso le sue 1.150 stazioni di servizio situate nelle aree rurali francesi, senza però precisare se l’iniziativa sarà estesa ad altri punti vendita.

Eventuali misure contro il caro-carburanti sono alla studio in quasi tutte la capitali europee. Il Belgio dovrebbe esprimersi oggi, mentre l’Irlanda ha già ridotto dal 10 marzo le imposte su benzina e diesel di 0,20 e 0,15 € rispettivamente e la Polonia ha tagliato l’Iva sui carburanti subito dopo l’invasione russa dell’Ucraina dal 23 all’8%. Il Portogallo, per parte sua, rivedrà settimanalmente l’imposta sui prodotti petroliferi (Isp) per neutralizzare l’extra-gettito Iva derivante dagli aumenti dei prezzi e il Governo svedese ha proposto oggi un taglio fiscale sul litro di diesel e benzina fino al 31 ottobre di 1,50 corone (0,16 €/litro), il livello più basso consentito dalle norme Ue.

E sull’aliquota Iva minima comunitaria sui carburanti è intervenuto il ministro delle Finanze austriaco, Magnus Brunner, che alla riunione odierna dell’Eurogruppo ha chiesto “eccezioni almeno temporanee per gli Stati membri” per avere una “reazione flessibile” agli aumenti dei prezzi.

In Germania, dove secondo la “Reuters” BP e Shell avrebbero interrotto le vendite spot di carichi di diesel per due settimane nel timore di carenze negli approvvigionamenti, l’opposizione della Cdu/Csu e alcune frange della Spd chiedono ua riduzione dell’Iva sui carburanti dal 19 al 7%, cui però si oppone il ministro delle Finanze, il liberaldemocratico Christian Lindner.

“Se i conservatori vogliono una riduzione fiscale devono indicare quali tagli di bilancio effettuare o se intendono aumentare il debito pubblico”, ha affermato Lindner, secondo il quale non vi sarebbero in realtà maggiori introiti legati all’escalation dei prezzi di benzina e diesel: “Le famiglie spendono una quota maggiore del reddito per il carburante compensandola con riduzioni di altre spese e quindi semplicemente spostando l’Iva”.

Lindner ha sostenuto al quotidiano “Tagesspiegel” che la Germania dovrebbe piuttosto ripensare il bando alle nuove perforazioni oil&gas nel Mare del Nord tedesco per ridurre la sua dipendenza dalla Russia. “Dobbiamo rimettere in discussione l’accordo di coalizione perché davanti alle mutata situazione geopolitica l’intera politica energetica ha bisogno di una revisione senza tabù”, ha detto il ministro.

Fiorisce intanto il turismo del pieno verso i Paesi europei con i prezzi dei carburanti più bassi, in particolare l’Ungheria, che ha imposto un tetto di 480 fiorini al litro (1,40 €/litro) su benzina e gasolio fino al 15 maggio, e il Lussemburgo, in cui ieri il litro di diesel era venduto a 1,69 € e quello di verde a 1,73 €.

Per gentile concessione di Quotidiano Energia 

Sottoscrivi
Notificami
guest
0 Commenti
più vecchi
più nuovi più votati
Feedback in linea
Vedi tutti i commenti