La sottosegretaria all’Economia Cecilia Guerra ricorda che “l’aumento dei prezzi fa anche aumentare il gettito dell’Iva, che non vogliamo mettere nelle casse dello Stato, ma lo utilizziamo per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo”
Non si ferma l’impennata dei prezzi della benzina, e il governo corre ai ripari annunciando a breve un nuovo intervento sulle accise. Secondo l’ultimo monitoraggio di Quotidiano Energia in base ai dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mise aggiornati alle 8 di ieri, 31 maggio, la benzina verde ha superato 1,9 euro al litro. La forte salita del prezzo praticato sulla rete dei distributori è dovuto al recente, forte rialzo delle quotazioni dei prodotti petroliferi nell’area del Mediterraneo, che incide sul prezzo alla pompa di tutti i carburanti. Il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è salito a 1,914 euro/litro (valore precedente 1,902). Il diesel self si è portato a 1,831 euro/litro (da 1,821). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio aumenta a 2,049 (da 2,037), il diesel servito sale a 1,973 (da 1,963).
Guerra : intervento Governo “molto probabile”
In questo scenario, è “molto probabile” che il governo intervenga ancora sulle accise per abbassare i prezzi medi dei carburanti. Intervistata a Mattina 24 (Rainews 24) la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra ha ricordato che “ l’aumento dei prezzi fa anche aumentare il gettito dell’Iva, che non vogliamo mettere nelle casse dello Stato, ma lo utilizziamo per abbassare le accise e tenere calmierato il prezzo”. Il Governo, ha aggiunto, “ha fatto già interventi per 30 mld.
Unc: “Ottima notizia, purché salga taglio accise”
“Bene, ottima notizia se non significa, però, che il Governo si limiterà solo a prolungare il taglio delle accise oltre l’8 luglio”, ha commentato a stretto giro Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. L’auspicio dell’associazione è che la riduzione delle accise venga innalzata “di almeno altri 10 cent, superando i vincoli europei che scatterebbero per il gasolio”.
“I dati ufficiali di ieri del ministero della Transizione Ecologica sono preoccupanti. La benzina, nonostante l’intervento del Governo pari a 30,5 cent, da due settimane è tornata a prezzi superiori a quelli decollati dopo l’invasione dell’Ucraina, ossia ai 1,869 euro al litro della rilevazione del 28 febbraio. Per il gasolio peggio ancora: non è mai sceso sotto i rialzi seguiti allo scoppio del conflitto, ossia ai 1,740 euro al litro. Da quando è iniziata la guerra il 24 febbraio, un litro di benzina, costa oltre 3 cent in più (3,552 cent), con un rialzo dell’1,9%, pari a 1 euro e 78 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di 9 cent (+9,043 cent), con un rincaro percentuale del 5,3%, pari a 4 euro e 52 cent a rifornimento”, ha concluso Dona.
già a pagare sono sempre i benzinai,i sindacati sono spariti e vero Timpani