L’auto elettrica conviene meno: dal costo delle macchine a quello dell’energia. E le colonnine spesso non funzionano
Rincari energetici: 66 centesimi al kw per le colonnine super recharge, quasi un euro per quelle oltre i 150 kW di erogazione. Autonomia contenuta: una Smart elettrica fa 160 km con un pieno, una a benzina 700 km. Allacciamenti introvabili o occupati da mezzi a motore termico: ad aprile scorso, il test del Corriere Fiorentino su un campione di 25 postazioni in città riscontrò appena un 28% di posti fruibili.
Soldi: d’accordo gli incentivi, il bollo che non si paga per i primi cinque anni e poi scontato del 75%, il risparmio del 30% sull’assicurazione, ma una Fiat 500 elettrica — listino da 26.500 euro per l’elettrica — ha comunque una valutazione da suv a benzina e servono nove anni, rispetto alla sua versione termica, perché l’investimento tra acquisto e spese diventi vantaggioso. Insomma, l’eletric vehicle conviene ancora? Nonostante tutto, sembrerebbe di sì ma solo se si è dotati di abbonamenti flat.
Gregorio, ad esempio, fa parte di quei 70 tassisti “green” che nel 2017 ottennero la licenza dal Comune. Gli attuali rincari sull’energia sono importanti: “Per le ricariche nel mio garage, fino a dicembre, pagavo 11 centesimi a kW. A maggio siamo arrivati a 45: sempre più economico della benzina, ma comunque con lo straordinario vantaggio di prima che si è assottigliato. Ora siamo sui 35”. La sua auto può assorbire circa 80 kW. Un pieno a casa — autonomia di 400 chilometri — è passato da 8,8 euro di costo agli attuali 28 euro. Gregorio ha un canone mensile fisso. Con il flat large di Enel X spende 45 euro per 145 kW: “Non avere dei pacchetti e pagare a consumo significa essere sprovveduti”.
Alle colonnine ultrafast di Enel X però — i dispositivi sulle autostrade — il prezzo è di 99 centesimi al kW: “Spenderei 80 euro per un pieno. Praticamente uguale alla benzina. Ma col pacchetto il costo è bloccato a 31 centesimi per ogni tipologia di colonnina». Siamo nell’ottica dei servizi telefonici: “Chiunque abbia uno smartphone ha un pacchetto di giga, sennò verserebbe due euro ad ogni invio di una foto». Gregorio non è dunque pentito: «Pure i colleghi con le auto a gasolio hanno avuto aumenti: benzina è andata sopra i 2 euro al litro». La gestione dei prezzi di operatori come Enel X, per il tassista, è strategica: «Le tariffe dei pacchetti sono rimaste inalterate: l’obiettivo è quello di fidelizzare la clientela”. I taxi green a Firenze restano comunque pochi. Oltre ai 70 che hanno l’obbligo di mantenere il motore elettrico, dal 2017 solo altri due tassisti hanno abbandonato l’alimentazione a benzina o diesel: “Ma so che altri 3-4 colleghi vogliono fare il cambio. Dotandoci di pannelli solari, l’energia elettrica possiamo produrcela autonomamente. Il gas si comprerà sempre”.
Estratto da: Il corrirere fiorntino