“Rete carburanti, la nuova Legislatura sarà importante per il settore”

Quotidiano Energia– di Romina Maurizi – Squeri (FI): “Con una maggioranza omogenea ci sarà maggiore incisività, mi farò promotore di un tavolo”. Foti (FdI): stop auto termiche al 2035, “serve buon senso e realismo”. Manca (PD): “Scelte Ue per l’ambiente, non contro l’Italia”. Il convegno a FuelsMobility

“La nuova Legislatura sarà importante per la rete carburanti. Finalmente c’è una maggioranza omogenea e questo è di buon auspicio” affinché si possa lavorare “con maggiore incisività ed efficacia”. E’ ottimista Luca Squeri, riconfermato deputato di Forza Italia, e al settore annuncia che si farà promotore di un tavolo che riunisca gli operatori per fare “passi concreti” sulla razionalizzazione.

Intervenendo mercoledì 12 ottobre da remoto a un convegno a Fuelsmobility a Bologna, l’esponente di FI spiega che l’iniziativa dovrà arrivare a una proposta da sottoporre alla politica affrontando in particolare due punti: quello quantitativo, ossia “ci sono troppi impianti e quindi bisogna trovare modalità e strumenti per farli chiudere, perché non è che si possa imporre. E quello dell’illegalità, un cancro che rende tutto più difficile”.

“Non c’è più tempo da perdere, le cose da fare sono tante”, c’è una rete da portare nel futuro e che “deve fare i conti con la nuova tecnologia” della e-mobility, continua il deputato azzurro. “Anche l’ultimo anello della filiera a me caro, quello dei gestori, può giocare un ruolo nella rete di domani. Nell’ipotesi estrema del tutto automatizzato ci sarà infatti sempre bisogno di qualcuno che accenda il computer”, dichiara Squeri, che in passato è stato a lungo alla guida di Figisc.

“Negli ultimi 5 anni, lo ammetto, come parlamentare non ho dato quello che bisognava dare al settore”, dice l’esponente di FI, osservando che all’interno della ex maggioranza c’erano posizioni spesso opposte sui temi della mobilità, “inconciliabili” con il M5S sul pacchetto Fitfor55 e i risultati, commenta, “si sono visti, sono stati infatti molto pochi”. Ora però il quadro è cambiato e “cominceremo con la massima attenzione”. D’altronde, rimarca Squeri, “è stato il centro-destra a voler contestare anche in Europa” l’approccio rigido allo stop delle auto termiche al 2035, “lasciando aperta la porta, poco ma aperta” sulla valutazione entro il 2026 del ruolo che potranno avere veicoli ibridi e carburanti carbon neutral al raggiungimento degli obiettivi Ue.

Sulla stessa linea Tommaso Foti di Fratelli d’Italia parlando da remoto al convegno di Bologna sulla rete carburanti a cui erano presenti le associazioni degli operatori. Innanzitutto, alla vigilia dell’insediamento del nuovo Parlamento, anche il deputato di FdI, si augura che “a fronte di una maggioranza politicamente coesa vi siano poi decisioni coerenti”.

Sul fronte interno Foti sostiene la ristrutturazione della rete “chiesta da anni”, definendo la trasformazione della “vecchia stazione di rifornimento in una stazione di servizi un’idea vincente che meriterebbe da parte dello Stato anche qualche aiuto finanziario sotto forma di sgravi”. Peraltro, rileva il deputato, “avere strutture multiservizio ridurrebbe anche gli attraversamenti in città”.

Quanto alla partita in Europa sul futuro delle auto, per Foti bisognerebbe riflettere sul “limite del 2035 per la fine del motore a scoppio”. Con questa scadenza, afferma, “tra 3-4 anni non si investirà più sulla tecnologia”, ponendo limiti a quello che l’innovazione “potrebbe portare di positivo. Se siamo arrivati agli Euro 6 non vedo perché dobbiamo precluderci di arrivare all’Euro 10”. Quindi “o si crede alla ricerca o si tutela un dogma ideologico e si fa un grosso autogol”. Serve invece, secondo Foti, “buonsenso e realismo”, pensando agli impatti su filiera e cittadini anche perché “se c’è una morte annunciata, prima della morte c’è una lunga agonia”.

Per Daniele Manca del PD, in collegamento con l’evento di Bologna, il quadro normativo europeo è a favore dell’ambiente, non è “contro l’Italia ma per il futuro del nostro Paese, del nostro Continente. La scelta fatta sull’elettrico va inserita in questo contesto”. La transizione, per il senatore, “non deve rappresentare un ostacolo, dobbiamo accompagnare il settore, indirizzandolo senza tentennamenti al domani e non al passato. Dopodiché”, conclude Manca, “potremo rinegoziare tutti gli spazi possibili, tuttavia la questione ambientale è ineludibile. Non si può rinviare, né sottovalutare ma si può governare”.

Per gentile concessione di Quotidiano Energia

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pippo
pippo
2 anni fa

Finalmente qualcuno di onesto nel dire che :negli ultimi 5 anni non ho fatto nulla per i gestori .Oggi con questa maggioranza omogenea ci sarà maggiore incisività, mi farò promotore .udite udite !!! di un tavolo ,come non ne avessimo già abbastanza Auguri

Alex
Alex
2 anni fa

Finalmente ora risolviamo !!!!

francesco saverio
francesco saverio
2 anni fa

Bene ON Squeri, sulla nostra pelle hanno giocato per 24 anni e noi sempre al pezzo, distributore, abbiamo ubbidito come servi medioevali , ora i nodi vengono al pettine anche perche’ la nuova classe dirigente petrolifera e’ molto diversa, la vecchia era preparata e umana.Tanti auguri a te e di conseguenza a noi