Frodi carburanti, il punto nella relazione sull’evasione

Pubblicato il documento allegato alla Nadef. I dati sulle frodi sui bonus edilizi

Staffetta Quotidiana – Dopo il calo del 2018, è tornato a crescere nel 2019 e nel 2020 il tax gap relativo alle accise sui carburanti, cioè la differenza tra le imposte incassate dalle amministrazioni fiscali e il gettito teoricamente dovuto. Lo si legge nella Relazione 2022 sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, pubblicata in allegato alla Nadef.

Il tax gap, si legge, in crescita fino al 2017, dopo la consistente riduzione registrata nel 2018, mostra un incremento sia nel 2019 che nel 2020, raggiungendo il 3,7% per la benzina e il 15% per il gasolio. A livello complessivo, il tax gap passa da 7,5% nel 2015 a 10,9% nel 2019, portandosi, per il gasolio, ad un livello superiore a quello registrato nel 2017. “La confermata inversione di tendenza rispetto al 2018 – scrive il Mef – desta qualche preoccupazione e rende necessario effettuare ulteriori riflessioni circa la necessità di adottare eventuali provvedimenti per contrastare l’aumento dell’evasione”.

La relazione riporta anche i risultati dell’attività di vigilanza dell’Agenzia delle Dogane. Quanto in particolare alle frodi Iva sui carburanti, Adm, si legge, ha sviluppato un indicatore interno per valutare l’impatto delle frodi Iva nel settore, sulla base dell’analisi di flussi merceologici di carburante considerati “antieconomici”, in quanto provenienti da basi logistiche molto distanti dal luogo di effettiva consegna. Più specificamente, sul territorio sono state implementate nuove tipologie di controllo che consentono il monitoraggio in tempo reale e il rilevamento di anomalie e incongruenze: combinati con interventi mirati sul territorio hanno condotto al disvelamento di articolati sistemi di frode consentendo la rilevazione di un’ingente evasione di diritti.

La relazione presenta anche un capitolo sulle frodi relative ai bonus edilizi. Al 31 luglio 2022, le attività investigative e di analisi sui crediti d’imposta agevolativi in materia edilizia ed energetica, svolte dalla Guardia di Finanza in collaborazione con l’Agenzia delle entrate, hanno permesso di accertare frodi per oltre 5,7 miliardi di euro. L’ammontare dei crediti inesistenti sequestrati è di 3,4 miliardi. Gli illeciti accertati riguardano, in massima parte, condotte poste in essere prima degli interventi normativi che si sono succeduti dal novembre 2021 e che hanno perimetrato il numero delle cessioni possibili e il profilo soggettivo dei cessionari, agevolando l’amministrazione finanziaria nel monitoraggio dei passaggi dei crediti da un soggetto all’altro. Le agevolazioni maggiormente interessate da condotte fraudolente sono il “bonus facciate” e l’“ecobonus”, che avevano, in origine, una regolamentazione meno stringente.

Per gentile concessione di Staffetta Quotidiana

La relazione è disponibile sul sito della staffetta

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pippo
pippo
1 anno fa

A proposito di frodi .Quando ci restituite le accise che ci avete rubato ,e attualmente trattenute in forma illecita ? A dimenticavo scusate ,per decreto si può essere truffatori legalizzati