Parole semplici quelle nel video a fondo articolo per spiegare un concetto che dovrebbe essere scontato, ma che, evidentemente, non lo è!
Parole che sono state pronunciate da quello che oggi è il presidente del consiglio di un paese (forse l’unico) dove è presente una sanzione in caso di rifiuto da parte dell’esercente nel pagamento tramite moneta elettronica. Una sanzione la cui paventata abolizione sta animando una diatriba tra esercenti e consumatori.
E se invece di parlare di commercianti tradizionali parlassimo di Gestori degli impianti carburanti potremmo tranquillamente ribadire il concetto, con ancora più forza, visto che il costo della moneta elettronica incide pesantemente su un margine molto basso e su di un importo formato per il 65% da tasse che incassa lo stato. Un concetto ancora più semplice già ribadito anche dalle dogane per difendere la bassa marginalità di valori bollati e sigarette che ha esentato dall’obbligo di accettare il pagamento con il pos i tabaccai.
Per la nostra categoria sarebbe il caso di andare oltre l’abolizione dell sanzione ma prevedendo magari un credito di imposta (attualmente del 50%) al 100% delle commissioni pagate. Questo anche in virtù dell’onere derivato dall’obbligo di fattura elettronica entrato in vigore all’indomani dell’abolizione della scheda carburanti.
Quindi, benvenga la mano tesa del presidente del consigilio ai commercianti. Ma a questo deve seguire la determinazione della nostra categoria a chiedere con forza un sistema che la escluda da un onere che alle condizioni atturali azzera completamente il già esiguo margine.
IL presidente Meloni,viene dal popolo non e’ Draghi, ne i vari Renzi che hanno fatto interessi delle banche …..