Con riferimento alle polemiche sul caro carburanti, Roberto Di Vincenzo, rivolgendosi direttamente al Presidente del Consiglio, on.le Giorgia Meloni, propone di tornare ad occuparsi dei problemi concreti ed adottare strumenti legislativi adeguati al momento.
Basta -continua Di Vincenzo- con le bugie dette ai cittadini ed alle strumentalizzazioni ingiustificate e davvero ingenerose contro una intera categoria di lavoratori.
I prezzi dei carburanti tornati mediamente alle soglie dei 2 euro per litro per effetto dell’aumento di oltre 30 centesimi deciso dal Governo, sono un problema che non può essere eluso o dissimulato. Esiste uno strumento, già adottato con profitto anni fa’, definito “accisa mobile”, inserito in una legge dello Stato pienamente vigente (art. 1, commi 290 e seguenti, Legge finanziaria 2008, n. 244/2007) che sembra essere la soluzione più indicata per affrontare il momento contingente. Si tratta, infatti, di uno strumento altamente flessibile che esclude tagli draconiani, attualmente poco sostenibili, e che modula il valore dell’accisa, in funzione anticiclica all’andamento del mercato, compensando eventuali tensioni al rialzo che producono extra gettiti di IVA non previsti.
La legge già c’è ed è sufficiente un semplice decreto ministeriale per renderla operativa. Meglio tornare ad occuparsi nel concreto dei problemi delle persone, sottolinea Di Vincenzo al Presidente Meloni. Anche perché poi c’è sempre da affrontare seriamente, dopo decenni di assenza della politica, le indifferibili riforme che i gestori chiedono inascoltati da tempo, necessarie a restituire alla rete distributiva, anche in autostrada, efficienza, standard qualitativi e prezzi contenuti. Ci sono 13 miliardi di euro che ogni anno vengono sottratti all’erario da criminali più o meno organizzati, nel settore della distribuzione carburanti. E, forse, conclude il Presidente della Fegica, la GdF sarebbe meglio impiegata alla loro ricerca.