DL trasparenza carburanti, la maggioranza delle forze politiche contro il cartello del prezzo medio

Forza Italia e Lega per la maggioranza. PD, M5S, Azione, Verdi e sinistra Italiana per l’pposizione.

Tutti (o quasi) i maggiori partiti di maggioranza e opposizioni sembrano d’accordo con l’inutilità del cartello del prezzo medio regionale. Forza Italia e Lega ne chiedono l’eliminazione in favore di un Qr code, mentre i partiti di opposizione propongono la semplice eliminazione.

Per Luca Squeri, Forza Italia, gli emendamenti presentati sono in linea con l’interpretazione dell’Antitrust espressa in commissione attività produttive della Camera.

Due sono gli emendamenti che riguardano nello specifico l’obbligo di esporre i prezzi, spiega il deputato di Fi Luca Squeri, primo firmatario delle due proposte di modifica. “Il primo, più articolato, ha l’obiettivo di trovare una sintesi tra l’azione del governo e le nostre osservazioni critiche. Chiediamo innanzitutto, in sintonia con le indicazioni dell’Antitrust, che ha detto che l’esposizione del cartello con il prezzo medio è controproducente per i consumatori, che al posto del cartello così come previsto dal dl, sull’impianto ci sia un Qr code che rimanda all’Osservatorio sui prezzi” del Ministero dell’Industria e del Made in Italy, spiega Squeri, sottolineando che “così si limitano fortemente tutti gli effetti negativi”. Sulle sanzioni, poi, “ci allineiamo con l’indicazione del governo” di ridurre quanto previsto nel decreto originale da 500-6mila euro a 200-800 euro. “Vogliamo rendere meno vessatorie le sanzioni a carico dei Gestori, ma proponiamo di colpire chi si pone fuori dal sistema: si propone un forte inasprimento per chi entro 60 giorni non comunica i prezzi, con sanzioni da 3 a 6mila euro più la revoca” della licenza, prosegue Squeri, augurandosi che sull’emendamento “ci sia la convergenza della maggioranza”. Il secondo emendamento chiede invece solo l’abrogazione del comma 3 dell’articolo 1, quello che impone l’obbligo di esporre il cartello.