A Trani il benzinaio più caro d’Italia. La compagnia lo mette fuori mercato

E’ una paratica diffusa dalle aziende petrolifere. Se non segui le politiche commerciali della compagnia, se arrivi ad un contenzioso legale scatta la punizione con la messa fuori mercato del PV. Uno dei comportamenti più infami e vergognosi utilizzati grazie alla liberalizzazione del mercato ed al vuoto normativo e legale.

E’ ormai virale il video del Gestore IP di Trani, il suo distributore è il più caro d’Italia: l’intervista sta letteralmente facendo il giro del web con centinaia e centinaia di condivisioni. Il servizio realizzato fa riferimento al caro benzina e ai prezzi alti che il Gestore che gestisce il distributore in via Malcangi con la sua famiglia da oltre trent’anni è costretto ad avere per non doverci rimettere.

L’amara constatazione è che per fare rifornimento alla propria auto si rivolge presso altri distributori. Lì vi si recano solamente mezzi delle forze dell’ordine o aziendali per via delle convenzioni con i propri enti.

50 centesimi più alto rispetto alla media. È copsi diventato il benzinaio più caro d’Italia e ne è consapevole: “Personalmente mi spiace, io stesso non faccio benzina qui. Il prezzo viene stabilito dalla compagnia, il mio guadagno è sempre di 3 centesimi: può anche aumentare a 50 euro euro il litro, il mio guadagno è sempre quello”.

La famiglia Centrone gestisce questo centro di distribuzione carburante da oltre 20 anni ed è stata protagonista di un servizio de Il Graffio, la trasmissione televisiva di Telenorba. Il responsabile dell’area di servizio lamenta la difficoltà del mettersi in contatto con chi stabilisce i prezzi: “Non ho la più pallida idea di come risolvere la situazione. Il costo lo abbiamo abbassato quando hanno tolto le accise ma sappiate che noi benzinai ci abbiamo rimesso soldi, le abbiamo anticipate noi e sono convinto di aver perso quei soldi”. Il servizio è stato caricato da un utente anche su TikTok ed è divenuto virale.

Nell’area si riforniscono solo le auto dell’Acquedotto, le forze dell’ordine, tutti quei mezzi che devono recarsi lì per una convenzione con l’amministrazione. Il volume di vendita carburante è calato drasticamente da quando i prezzi sono così alti. In dieci anni (2012) vendeva 2 milioni di litri, oggi circa 50mila litri l’anno.

Come lui molti Gestori che sono costretti a subire lo stesso trattamento vergognoso e incivile utilizzato per piegare le ragioni (o il torto) di contenziosi che dovrebbero essere risolti in tribunale ma che scontano la lentezza della giustizia e favoriscono il comportamento ignobile della parte più forte contro quella più debole.

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1 anno fa

esistono queste realtà’-Purtroppo siamo in Italia e’ siamo la categoria più’ bistrattata,anche gli operatori ecologici hanno preso dignità’ come categoria,noi invece trattati come mondizza…..

Nino
Nino
1 anno fa

Io sono nelle tue stesse condizioni con un’altra compagnia petrolifera. Mi stanno portando al baratro, purtroppo i clienti questo non lo capiranno mai. Di solito venivamo difesi dai sindacati, in questo caso niente.Oggi le compagnie hanno un margine assurdo (raddoppiato o triplicato rispetto al periodo precovid) e noi sempre 3 centesimi .Noi dal 2018 ad oggi abbiamo perso il 70% di volumi.

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1 anno fa

[…] lunga battaglia legale tra Alfonso Centrone, conosciuto come il benzinaio “più caro d’Italia“, e la società IP, proprietaria dell’impianto di distribuzione di carburanti a Trani, […]