
Sulla questione emendamenti, quasi tutti i soggetti interessati hanno preso posizione stigmatizzando la rigidita’ del governo. quasi tutti!
Le stesse forze politiche di “maggioranza” (quelle di opposizione fanno il loro mestiere) hanno espresso più di una perplessità di fronte all’approccio riservato dal Governo alla questione della conversione in Legge del Decreto 5/2023. La stessa AGCM ha chiarito che il cartello con il prezzo medio è il cavallo di Troia per far aumentare i prezzi al pubblico.
Abbiamo assistito, in questi giorni, ad una serie di Stop&Go da parte del Governo e dei Ministri preposti: prima è emersa la “parte dialogante” che ci ha assicurato che sarebbero stati adottati gli interventi necessari a mettere fine al linciaggio della nostra Categoria; poi il DL 5/2023 che, invece, è caratterizzato solo da interventi punitivi e repressivi. Poi, l’apertura di un tavolo che, in ben tre riprese, ha provato a stemperare la situazione: c’è stato un fiorire di proposte (tutte insufficienti aripristinare la verità oggettiva dei fatti).
Ad ogni riunione il Ministero aggiungeva un “pezzetto” nuovo ma cancellava gran parte di quanto era stato definito nella riunione precedente.
Un balletto di numeri, di cifre, di sanzioni, di chiusure, di penalizzazioni, di adempimenti che ogni giorno sono stati “mutati” in funzione delle rigidità inserite non si sa bene da quale soggetto.
Infine dopo che anche Fegica e Figisc -rendendosi conto che la soluzione della vertenza non era più nelle mani del ministero- hanno revocato il secondo giorno di sciopero, il tanto decantato emendamento che avrebbe dovuto accogliere le richieste della Categoria per suggellare quella “pacificazione” che tutti auspicavano, si è rivelato per quello che era stato, da sempre, nella testa al Governo: una solenne mistificazione con la quale -sotto una presunta diminuzione delle sanzioni(?)-in realtà continua ad additare i Gestori, all’opinione pubblica, come una Categoria di speculatori e truffatori da mettere sotto controllo e da sanzionare anche con la chiusura dell’impianto.
Per questo la GdF, con una mobilitazione mai vista prima, sta “visitando” i Gestori contestando violazioni in applicazione della nuova normativa che ancora, però, non può essere applicata perché manca il DM di attuazione.
Eppure c’è ancora chi sostiene che il Governo ha agito nel migliore dei modi e che la riduzione delle sanzioni sia un risultato positivo e da valorizzare.Forse non abbiamo capito bene: i Gestori continuano ad essere i responsabili di ogni aumento dei prezzi (che non controllano loro perché i fornitori sono “troppo forti”) e, quindi, come tali vanno penalizzati (regalando loro qualche piccolo sconto di pena)?
Oppure, come è più probabile, abbiamo capito benissimo. Ma non siamo d’accordo
il prezzo lo stabiliscono le compagnie perche l’hanno permesso i gestori tramite la triade ed ora non hanno il coraggio di disdire tale