Con l’auto elettrica il viaggio dura di più ed è più costoso

Grazie ad un confronto effettuato dal Sole 24 ore, da Milano a Napoli con una vettura a batteria servono 4 pause da mezz’ora l’una per ricaricare e si spendono 107 euro di energia contro i 76 di gasolio

La prova l’ha fatta il quotidiano Il Sole 24 ore. Al volante, i giornalisti del Sole, hanno iniziato a percorrere un pezzo di Italia in autostrada. Da Milano a Napoli, 786 chilometri a scorrimento rapido (più omeno). Prima con una Volkswagen Golf 82.0 Tdi, poi con unaVolkswagen Id 3 Pro performance: nel primo caso una vecchia quattro ruote a gasolio, nel secondo un’e-car con batterie da 58 chilowatt ora netti e un’autonomia dichiarata di 420 chilometri.  L’elettrica ha impiegato due ore di più della tradizionale auto a gasolio ed èanche costata quasi il doppio; l’elettrica ci  ha messo di più per una serie di tappe per la ricarica, prima a Bologna, poi a Firenze, poi a Terni, poi ad Agnani. 

Le colonnine sono ancora insufficienti (ce nesono poco più di 30mila sparse per tutto il Paese)  e devi pianificare il viaggio con largo anticipo, se non lo studi nei dettagli, rischi di ritrovarti fermo  colmotore scarico. Il servizio di ricarica non è sufficiente,  per fare ilpieno ti servono oree non pochi minuti come con il carburantie tradizionale.

La simulazione del Sole si è svolta come segue: sono partiti in due da Milano, con una velocità di crociera media di 102 chilometri orari, nel totale rispetto dei limiti autostradali. La Volk elettrica, in Lombardia, è completamente carica, imbocca l’A1 e a Bologna primo pit-stop (dopo 209 chilometri): il quadrante è sceso al 23%. In venti minuti gli automobilisti recuperano circa il doppio (arrivano al 62%), spendono 19.04 euro e ripartono. Destinazione: Firenze, dovesuccede più o meno lo stesso: la batteria si ricarica dal 10% al 72% per un costo di 30 euro, ci vogliono 32minuti. A Giove ovest (nel Ternano) la terza tappa: oramai il copione lo conosciamo, in 26 minuti d’attesa (il tempo di mangiarti anche un panino all’Autogrill, non solo un caffè al banco) la batteria schizza su da un altro 10% al 63%. Tariffa: 26,22 euro. A questo punto, prima di raggiungere il Vesuvio, occorre un’altra fermata, ad Anagni: 36 chilowatt ora che costano 32 euro e che permettono, dopo altri 34 minuti di stop, di arrivare (finalmente) a Napoli col 20% di carica residua. Totale dell’esborso: 107,62euro, precisi al centesimo. Però con un “ritardo” di circa due ore sulla macchina a gasolioche, invece, calcolando un prelievo di 1,9 euro al litro, è costata “appena” 76 euro. Pedaggio a parte (che è di 57,10euro ed è uguale per entrambe perché al casello ciò che conta è la classe del mezzo, non il suo motore).

D’accordo (specifica il Sole) esistono degli abbonamenti che fanno risparmiare qualcosina sulle tariffe delle centraline, però esistono anche i programmi fedelt àai distributori vecchia maniera, per cui siamo onesti. Conviene l’elettrico?  Eh-però non inquina, dicono in molti (ci siamo arrivati). Vero a metà. Da un lato, giustissimo, si risparmia sulle emissioni di CO2 e nessuno lo nega. Ché lo smog è un problema e l’aria pulita un obiettivo a cui tutti tendiamo. Dall’altro, però, la filiera delle batterie non è neanche a costo zero, pure sotto l’aspetto delle sopraccitate emissioni di Co2. Se, per estrarre i materiali con cui son fatte inquiniamo ancora di più, il gioco mica regge la partita. A conti fatti, neanche un po’.

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