ll ministro dell’Energia, Gilberto Pichetto Fratin, ha annunciato che l’Italia, alla riunione degli ambasciatori Ue (Coreper) di oggi, voterà contro lo stop alle immatricolazioni di vetture a benzina, diesel e ibride nel 2035.
“L’Italia”, ha spiegato l’esponente di Fi, punta a “una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa, vuole salvare il principio di neutralità tecnologica (per cui è un errore puntare su un’unica tecnologia) e ritiene che “la scelta dell’elettrico non debba rappresentare l’unica via per arrivare a zero emissioni”. Anzi, “l’utilizzo di carburanti rinnovabili, compatibili con i motori termici, contribuirà a una riduzione delle emissioni senza richiedere inattuabili sacrifici economici ai cittadini”.
Pichetto Fratin – ca novembre agì nel modo opposto, avallando l’orientamento dell’Europa – e probabilmente questa sua giravolta nin basterà ad impedire l’approvazione del nuovo Regolamento green. La speranza di un ripensamento potrebbe arrivare dall’opposizione della Germania. Ieri, il Ministro dei trasporti tedesco Michael Theurer ha invocato maggiore flessibilità da parte dell’Unione sugli obiettivi ambientali.
“La Commissione”, ha spiegato, “dovrebbe presentare una proposta su come utilizzare gli efuel o su come organizzare i motori a combustione alimentati con carburanti chimicamente neutri”. I veicoli con emissioni nette azzerate, messi in moto da prodotti che utilizzano le emissioni di CO2 catturate dall’atmosfera, non dovrebbero essere colpiti dal draconiano bando ecologico. Theurer pensava al settore delle automobili private, ma anche ai camion. Per i mezzi pesanti, Ursula von der Leyen & c. stanno infatti pianificando un abbattimento del 90% delle emissioni di anidride carbonica entro il 2040, con una serie di passaggi intermedi, fissati per il 2030 (- 45%) e il 2035 (-65%).