Convocato il 22 marzo il tavolo per la riforma del settore

Il Ministero delle Imprese e del made in Italy ha convocato il settore della distribuzione dei carburanti per mercoledi 22 marzo alle ore 9,30. La riunione che arriva dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale del decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti , sarà presieduta dal Sottosegretario Bitonci. 

Cosa ci si aspetta adesso dal tavolo di settore??? La vicenda sulla trasparenza del prezzo dei carburanti è stata un esempio di come il governo si sia impegnato non tanto a risolvere realmente i problemi del settore ma al contrario di creare una ulteriore stortura burocratica al solo scopo di nascondere decisioni poco popolari e non ragionevoli. Sebbene il governo abbia cercato di giustificare il decreto come un modo per contrastare la speculazione, è stato stradimostrato che l’aumento dei prezzi dei carburanti è stato causato principalmente dall’aumento delle accise.

Queste premesse non sono certamente di buon auspicio nel dare fiducia ad un governo, che è bene ricordarlo, si è impegnato a  giungere alla riforma del settore in pochi mesi. Una riforma che passa dalla razionalizzazione della rete, alla messa in linea con la transizione energetica e al contrasto all’illegalità contrattuale ma anche all’abbattimento dei costi della moneta elettronica e alla maggiore tutela degli operatori rispettosi delle regole del settore. 

Al momento, l’unica cosa certa, è che ci ritroviamo con un decreto che richiede l’esposizione del prezzo medio regionale dei carburanti in tutte le stazioni di servizio italiane, nonostante l’Autorità garante della concorrenza e del mercato abbia sottolineato che questa misura non aumenterà la concorrenza nel settore delle vendite al dettaglio di carburanti perché il prezzo medio regionale non è indicativo delle condizioni di concorrenza a livello locale. Inoltre, l’esposizione di un prezzo medio può anche facilitare accordi collusivi tra i fornitori.

Un decreto mirato solo alla categoria dei Gestori e non ad altri settori in cui la concorrenza è limitata a causa (ad esempio) delle concessioni. Il decreto aggiunge ulteriori tasselli al mosaico della burocrazia italiana, ad esempio obbligando i Gestori a esporre i cartelli coi prezzi medi e a cambiarli rapidamente per evitare multe. La Guardia di Finanza dovrà sorvegliare l’esposizione dei cartelli senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, il che potrebbe comportare l’uso di risorse che potrebbero essere impiegate, soprattutto, per combattere  la vera evasione fiscale.

In sintesi, il decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti ha dimostrato l’assoluta mancanza di visione e di risoluzione dei reali problemi del settore e di conseguenza dei problemi dei Gestori. Al contrario ne ha aggiunti ulteriori. 

E alcune domande nascono spontanee, un governo che ha dimostrato una tale e tanta ottusa incapacità potrà mai davvero dare risposte ai problemi e addirittura risolverli? Ed i rappresentanti del settore saranno capaci di accantonare parte delle proprie convenienze per una visione di insieme che servirebbe per progettare il futuro? E le associazioni dei Gestori ritroveranno quella unità perse con lo strappo consumato dalla Faib? Domande che, visti i tracorsi,  hanno sicuramente una buona dose di legittimo scetticismo che, ovviamente, speriamo vengano dissipati nel minor tempo possibile e in positivo…

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Sal
Sal
1 anno fa

Se questi si mettono ad un tavolo, come quello del cartello, io preparerei mutande in cotta e vaselina….
La GdF (ben stufa anch’essa) invece di perder tempo con la ns. cartellonistica dovrebbe andare alla fonte e controllare come si creano i prezzi, e chi stabilisce i differenziali, anche se in libero mercato come dovremmo essere – uso il condizionale irregolare transitivo, perchè non ne sono così sicuro- ognuno potrebbe prezzare il carburante anche a 10 euro/lt.
Poveri noi…

Last edited 1 anno fa by Sal
Alex
Alex
1 anno fa

E alcune domande nascono spontanee, un governo che ha dimostrato una tale e tanta ottusa incapacità potrà mai davvero dare risposte ai problemi e addirittura risolverli? Ed i rappresentanti del settore saranno capaci di accantonare parte delle proprie convenienze per una visione di insieme che servirebbe per progettare il futuro? E le associazioni dei Gestori ritroveranno quella unità perse con lo strappo consumato dalla Faib? Domande che, visti i trascorsi, hanno sicuramente una buona dose di legittimo scetticismo che, ovviamente, speriamo vengano dissipati nel minor tempo possibile e in positivo…
Bravi avete scritto la domanda e la risposta.
Dal momento che ci sono perché non vedono la speculazione delle farmacie dove i prezzi non sono esposti e i medicinali non si sa quali sono a pagamento e quali passa la mutua bisogna andare a fiducia di chi ti serve. Immaginate quante ricette dove il cittadino dovrebbe pagare solo il ticket invece si ritrova a pagare x intero ??
Sono fiumi di denaro più dell’evasione dei carburanti. I medici i dentisti quanta iva fanno pagare al cliente?? A loro ci vuole la e.fattura che evadono più delle schede carburanti. Non fate sempre finta di non vedere e smettetela di speculare sulla vita delle persone, esiste un codice etico adottatelo.

Ahi Miguel
Ahi Miguel
1 anno fa

Rabbrividisco all’idea di questo nuovo tavolo, probabilmente decideranno di introdurre nuovi obblighi…già me li vedo: esporre nuovo cartello con la temperatura oraria del carburante (a tutela del consumatore e con sanzioni di 600.000€)), comunicazioni giornaliere telematiche (con 10 programmi diversi) delle giacenze a tutti gli enti e con raccomandata al proprio comune, chiusura immediata di tutti gli impianti che non provvedono a dotarsi di punto posteitaliane, punto Amazon, punto blu, e sanzioni pari a 10 anni di carcere per tutti i gestori che si rifiuteranno di effettuare consegne deliveroo nei giorni festivi ed orari notturni.
Spero che a questo tavolo non mandino quei 3 sfigati dell’ultima volta…tanto si è visto che con 2 tartine e un bicchiere di prosecco se li sono comprati.
L’imposizione del cartello del prezzo medio è la prova che i sindacati purtroppo sono morti

roberto timpani
roberto timpani
Rispondi a  Ahi Miguel
1 anno fa

Ho ritardato un po’ a rispondere perchè stavo ancora masticando le tartine e ingoiare un calice di prosecco, ma adesso , il tempo di finire di gozzovigliare ai danni della categoria sono pronto. Caro Ahi Miguel, hai ragione se alludi ad una repentina riduzione dello sciopero , che del resto forse è stato il miglior modo per “celare” una certa parte di categoria che allo sciopero già del primo giorno ci credeva poco . Ma comunque , io personalmente sono della idea che se sul decreto attuativo non ci fanno mettere degli elementi di garanzia per i gestori ( tipo . se il cartello non viene installato dal proprietario dell’impianto, esclusione di responsabilità del gestore etc…) dovremo essere pronti a una risposta dura e questa volta molto piu’ convinta. In ogni caso, complimenti per la prosa…

Sal
Sal
Rispondi a  roberto timpani
1 anno fa

Gent.le sig. Timpani, ma in che forma può essere pensata la nuova e più dura risposta? Oltre allo sciopero cosa c’è? Le do atto che quello sciopero è stato disatteso minimo minimo dal 60% dei gestori, e che quindi in tanti ne parlano, ma magari erano aperti…Non vedo però come si possa attuare una minaccia più convincente….allo stato attuale.

Last edited 1 anno fa by Sal
roberto timpani
roberto timpani
Rispondi a  Sal
1 anno fa

Ovvio che per uno sciopero ci sono tutti gli elementi di rischio per non dire di cautela. Forse ha pesato la scarsa organizzazione ( colpa nostra del Sindacato, lo dico con franchezza, ) una certa “divisione” sul che fare tra le sigle nazionali, un po’ di polemiche derivanti da qualche sparuto gruppetto di aggregazioni di gestori che per partito preso si oppongono a qualsiasi cosa esca dalle tre sigle nazionali, e forse, direi meglio, i gestori non hanno compreso bene che rischi corrono. Non è una semplice storia di un cartello in piu’ o uno in meno, è un attacco finale ad una categoria che ha osato dichiarare sciopero ad un governo appena insediato. Ma ci sarebbero altre forme di contrasto a questa nuova legge che serve solo apparentemente a dare trasparenza – fumo negli occhi degli italiani che pensano che le speculazioni siano opera dei gestori – ma che in realtà espone la categoria a seri pericoli. Ci sono altre formule di contrasto anche seguendo altre vie.

Sal
Sal
Rispondi a  roberto timpani
1 anno fa

Per me una via sensata sarebbe fare un esposto al Consiglio di Stato forti del parere negativo dell’Antitrust, e soprattutto chiedere se nel mercato libero, il regolatore può pensare di mettere dei prezzi fissi. Oggi la concorrenza è solo una chimera…ci si muove tutti nello spazio di uno due cents di differenza, e l’Osservatorio Carburanti non fa che promuovere questa politica dei prezzi.

Luc
Luc
Rispondi a  roberto timpani
1 anno fa

Buongiorno a tutti colleghi,ma come si fa dico io a distanza di piu’ di 60 giorni essere qua a discutere ancora su una demenzialita’ cosi’ tale da applicare …siamo stati sbeffeggiati e derisi da tutti ,non c’e’ stato il minimo e dico il minimo ascolto su qualsivoglia proposta fatta per eliminare questa pagliacciata del cartello…nell’assoluto silenzio e col capo abbassato (e mi fermo solo al capo abbassato) in questi anni e’ stato accettato di tutto..dai corrispettivi elettronici..dalla efattura..dalle commissioni POS..ecc..ecc…mi fermo qua nell’elenco infinito…!!!
E adesso la parola d’ordine qual’e’…aspettiamo l’applicativo per vedere cosa fare….ma si scherza o si gioca !!!!
A livello provinciale le rappresentanze dovrebbero girare impianto per impianto e promuovere assemblee ed organizzare spiegandola una forma di protesta ben piu’ incisiva cercando di coinvolgere piu’ gestori possibili…la si fa’ e dopo e dico dopo si va al tavolo con i risultati ottenuti a trattare una qualsivoglia modifica argomentando con fermezza assoluta !!!!
Non puo’ esistere di essere continuamente sfruttati e calpestati mandando alla rovina persone ed imprese a conduzione famigliare!!!!!!

pippo
pippo
Rispondi a  Luc
1 anno fa

Ottima risposta ,in particolare a chi “domani ” va a sedersi allo stesso governo che oggi critica !!!! dei prescelti .Sono 20 anni CHE CI FOTTETE e oggi dopo uno sciopero fallito per colpa del sindacato avete il coraggio di criticare .Oggi è il sindacato che si copre dietro al cartello ,per coprire i fallimenti di 20 anni .Oggi ci dicono che non conosciamo i rischi che stiamo andando incontro, che non abbiamo compreso !!! No aspettiamo Voi he ce lo dite ,tanto siamo dei poveri stupidi !!! Oggi sappiamo benissimo di chi è la colpa Saluti e bravo Luc

Roby
Roby
Rispondi a  Luc
1 anno fa

Checché se ne dica se nessuno lo ha capito fra governo, sindacati, e chi più ne ha e più ne metta mi duole dire che siamo davvero in quella parte di materia piena di atomi che si uniscono di colore marrone scuro alle volte marrone chiaro, che dipende da cosa mangi fa un’odore particolare.
Dimenticavo che può essere anche liquida ah…

DIX
DIX
1 anno fa

Apriamo fascicoli,e’ andiamo avanti a spese di noi benzinai, che ci avete ridotti al lastrico,stanno meglio gli extracomunitari loro vivono noi siamo alla miseria, con un capitale mangiato da BANCHE e GOVERNO….

Luc
Luc
1 anno fa

Aggiungo visto che siamo in tema…cosa andiamo ad argomentare a questo famigerato tavolo !!!! la chiusura di impianti con basso erogato…siii…bene …grandissimi ancora una volta !!!! perche’ secondo loro la soluzione e’ quella..fingiamo mettendo ancora una volta la testa dentro la sabbia che il problema sia l’impianto che ruba litri all’altro non la marginalita’ da fame !!…se il guadagno c’e’ non spetta a un decreto farlo chiudere …e le persone che lavorano poi le buttiamo a reddito di cittadinanza !!! e le strutture da bonificare quelle le mettiamo a spese nostre con un nuovo fondo pagato sempre dai cretini perche’ ormai siamo identificati cosi !! la ristrutturazione in questi anni la fa’ il mercato …chi guadagna ce la fa’ chi non resiste molla !!

roberto timpani
roberto timpani
Rispondi a  Luc
1 anno fa

Non immaginavo di stimolare delle repliche cosi’ accese. Allora, ricapitoliamo :
Secondo alcuni il cartello del prezzo medio è un falso problema, siamo noi i colpevoli ( cioè noi del sindacato ) a non voler spingere abbastanza sul margine con le nostre controparti.
Secondo altri, il cartello non è altro che l’ennesima beffa ( costosa) ai danni della categoria che negli ultimi anni (venti, trenta o di piu’ ..) si è vista abbandonare dal sindacato ( quasi sempre venduto ovviamente , ora ai petrolieri, ora al Governo di turno …) sindacato che ha fatto perdere tutti i diritti acquistati negli ultimi anni ( venti, trenta, o piu’).
Non mi stupisco certo e non mi sottraggo. Ma la mai domanda è : quale è la proposta ? ovvio , a parte il cambio di vertice dei Sindacati che a me starebbe particolarmente a cuore. Anche perchè vedo da tempo che sparuti gruppetti continuano protestare in nome di alcuni gestori e non mi pare che fino ad adesso abbiano portati a casa ( loro o della categoria tutta) risultati ..
Almeno in questo portale esiste la democrazia. ci si confronta , si discute, mentre nei forum di questi gruppetti sei bannato…

Ahi Miguel
Ahi Miguel
Rispondi a  roberto timpani
1 anno fa

Ma scusi la domanda? Ma come associazione non avete uno studio legale che vi fa consulenza? E’ mai possibile che contro i benzinai venga approvato (prima volta che io ricordi) un provvedimento nonostante il parere contrario dell’antitrust? Bisogna sempre tacere e dire signorsì anziché reagire legalmente impugnando questa norma vessatoria? Perdoni la franchezza, ma quando provano a toccare appena appena i tabaccai o i tassisti il governo impaurito fa marcia indietro con noi trovano dei mollaccioni impauriti dalla propria ombra: ricordo che all’uscita dal primo incontro col ministro urso uno dei rappresentanti diceva che 3 giorni di sciopero forse erano troppi mentre un altro aggiungeva che era soddisfatto perché si il cartello era rimasto però il ministro ci ha detto che la speculazione non era colpa nostra. Grazie al c***o! E’ la stessa storia del bullo: continuerà a vessarti finche non gli stampi un bel pugno in fronte. Se il codacons e le varie associazioni consumatori rompono continuamente le scatole con esposti su esposti in procura allora facciamolo anche noi. Se per farlo bisogna mettere 10€ ciascuno io ci sono

Sal
Sal
Rispondi a  Ahi Miguel
1 anno fa

Ti quoto al 100%, io ne metto pure 50,00 . Mai soldi così spesi bene per una giusta causa

roberto timpani
roberto timpani
Rispondi a  Ahi Miguel
1 anno fa

Caro Ahi Miguel, ci vorrebbe molto tempo per segnalare a te e ad altri qualche passaggio, anche processuale e quindi legale , che il Sindacato ha messo in atto negli ultimi anni. E non parlo di venti anni fà. Abbiamo dei legali che vengono consultati quando occorre, certamente non abbiamo costruito un sindacato per le cause, ma negli ultimi tempi abbiamo avuto la necessità, o per singoli gestori ( i gestori esso ceduti a petrolifera adriatica, o amegas o altri , alcuni gestori tamoil altri di altre compagnie…) oppure per l’interesse di tutta la categoria, a iniziare azioni processuali anche pesanti. A fine 2013 tentammo un ricorso al Tar contro il decreto sulla cartellonistica del 17 gennaio 2013. A luglio 2014 solo la Fegica attivo’ una azione contro l’eni e l’iperself , a settembre 2015 le sigle sindacali contro un decreto interministeriale sulle autostrade, a luglio 2017 a Milano contro la Tamoil, a luglio 2017contro Esso, Petrolifera Adriatica e Retitalia, e poi fino ad adesso le numerose cause di altri gestori. Questo solo per notizia. Contro questo decreto attuativo del famigerato cartello del “prezzo medio”, siamo pronti ad organizzarci processualmente. Dove no arrivano gli scioperi, deboli o no, si devono utilizzare altri strumenti.
Ora caro Ahi Miguel, io ti ho detto dove stava il Sindacato, mi piacerebbe sapere dove stava in quegli anni qualche gestore che scrive su questo portale.