Ancora nessun accordo per abbassare le commissioni Pos. Con la Legge di bilancio dello scorso dicembre il governo Meloni si era dato altri 90 giorni di tempo, fino al 30 marzo, per avviare un tavolo permanente e arrivare a una soluzione, in modo da sciogliere il nodo del costo dei pagamenti elettronici per gli esercenti.
L’intesa tra banche, istituti finanziari e associazioni di categoria ancora manca e mentre il ministero dell’Economia fa sapere a ilfattoquotidiano.it che si continua a lavorare anche oltre la scadenza per arrivare a una soluzione che soddisfi tutte le parti, a pagare – posto che le commissioni in molti casi non sono pesanti come lamentato – sono ancora gli esercenti. E c’è dell’altro: in caso di mancato accordo era previsto dalla legge di Bilancio un “contributo straordinario” sugli utili da prelevare alle banche, per coprire i costi della moneta elettronica ed elargire i risarcimenti. Anche su questo, però, nulla di fatto.
A trattare sotto la presidenza del Ministero dell’economia, si legge in un decreto firmato Mef del 3 marzo, sono la Banca d’Italia, l’Agenzia delle Entrate, l’Associazione bancaria italiana, l’Associazione italiana prestatori servizi di pagamento, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, il Ministero delle imprese e del made in Italy e l’Agenzia per l’Italia Digitale.
Contributo straordinario – Il tavolo per giungere a una soluzione è stato creato lo scorso 3 marzo con un decreto del Mef, ribadendo la possibilità del contributo straordinario previso dalla Legge di bilancio. Da una rielaborazione fatta a partire dai dati dell’Osservatorio Innovative Payments, si tratterebbe di un fondo di circa 185 milioni di euro. Dalle trattative ancora in corso, però, emerge che si punta a raggiungere un accordo senza arrivare a imporre alle banche questa sorta di sanzione.
Il governo Meloni a fine novembre 2022 aveva proposto di eliminare l’obbligo di accettare la carta di credito per le transazioni sotto i 60 euro, per permettere ai piccoli esercenti di non dovere pagare commissioni alle banche. Il semaforo rosso da parte dell’Unione Europea, però, aveva costretto l’esecutivo a fare marcia indietro. “Se non ci sono i margini ci inventeremo un altro modo per non fare pagare agli esercenti le commissioni bancarie sui piccoli pagamenti”, aveva dichiarato la premier.
LE BANCHE LADRONE!!!!!!
Hanno loro il comando non vogliono perdere,noi paghiamo!!
Fuori i pos non accettiamo i pagamenti vediamo come si mettono le cose sul serio.