Il gestore di una stazione di servizio in Italia è diventato tristemente famoso per essere stato etichettato come il più caro del paese. Una fama che, siamo certi, avrebbe preferito evitare.
Questa storia mette in luce il lato oscuro delle aziende petrolifere che abusano della propria posizione dominante grazie al contratto di fornitura dei prodotti petroliferi in regime di esclusiva, per sfruttare i loro Gestori e ottenere profitti sempre più elevati, senza preoccuparsi delle conseguenze sulle persone coinvolte.
Il Gestore in questione ha vissuto in prima persona le conseguenze di questo sistema disfunzionale: costretto ad applicare prezzi esorbitanti imposti dalla compagnia, è stato poi “licenziato” quando ha osato raccontare la verità. Il Gestore non è responsabile del prezzo ed ha un margine imposto. I prezzi fuori mercato sono responsabilità della compagnia che usa la figura del Gestore per nascondere una politica commerciale che danneggia il consumatore. La sua storia, però, non è un caso isolato: in tutta Italia, molti Gestori subiscono gli stessi soprusi, ma spesso non hanno la forza o le risorse per opporsi.
È tempo che istituzioni e associazioni di categoria intervengano per porre fine a questa situazione. Occorre maggiore trasparenza sui meccanismi di formazione dei prezzi e una più solida tutela dei gestori e dei fornitori contro le pressioni delle aziende petrolifere. Inoltre, è necessaria una maggiore consapevolezza e solidarietà tra i gestori stessi, che troppo spesso si trovano a lottare da soli contro un sistema ingiusto e disumano.
La storia del gestore più caro d’Italia dovrebbe servire da monito per tutti: un avvertimento sulla necessità di difendere i diritti dei più deboli e di combattere le ingiustizie, anche quando possono sembrare insormontabili. Speriamo che il caso del gestore licenziato possa contribuire a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su questo tema così importante e urgente.
È fondamentale anche chiarire definitivamente le responsabilità dello sfruttamento commerciale a cui i gestori sono costretti. Questo ricatto continuo danneggia non solo loro, ma anche i consumatori. Il gestore più caro d’Italia mette in evidenza un sistema malato che parla di una vera e propria truffa ai danni dei consumatori, che credono nella favola di un libero mercato che, in realtà, nasconde la comoda rendita di posizione di compagnie petrolifere senza scrupoli.
Dire che sono i gestori a impostare il prezzo detto dalla IP siamo messi male sicuramente un sorriso stampato sul volto del gestore e del suo avvocato sono comparsi automaticamente 🤣🤣🤣🤣