Concluso l’incontro al MIMIT: l’unico elemento positivo emerso è che, finalmente, a partire dall’autunno le banche dati (osservatorio prezzi, anagrafe e agenzia dogane), opereranno congiuntamente consentendo, finalmente di sapere, con certezza, il numero degli impianti attivi ed il numero dei furbetti che fino ad oggi hanno evitato di emergere a danno dei gestori.
per il resto -tranne un tavolo per i temi delle autostrade (sempre più ingarbugliate e stremate)- niente di nuovo.
Per avere ulteriori elementi sul progetto di riforma (del quale a mala pena sono stati enunciati, confusamente, i titoli) bisogna attendere che il parlamento finisca di esaminare gli ordini del giorno: ultimo dei quali, è quello a firma FDI depositato 10 giorni fa’ dopo che la x commissione aveva praticamente concluso le audizioni. è solo un caso?
A voler essere comprensivi il Governo ha convocato -sotto la presidenza del Sottosegretario Bitonci (al quale vanno riconosciuti lucidità e coraggio)- gli operatori del settore, Sogei, Ministeri interessati, Infocamere, Agenzia Dogane, segretario Generale e capo dell’Ufficio legislativo del Mimit unitamente ad una folta delegazione della GdF, per illustrare il progetto di interoperabilità delle Banche dati che, fino a stamattina, segnalavano tre consistenze diverse della rete.
Quello fatto dai tecnici è stato un ottimo lavoro (che va riconosciuto) che, finalmente, mette fine alla ridda di voci sul numero degli impianti e ci consente di avere un dato certo quando si dovesse mettere mano -ammesso che lo si voglia- alla razionalizzazione della rete.
Per il resto il vuoto assoluto con rinvii ad approfondimenti ancora in corso, qualche caduta di stile sulla Bolkestein invocata per ipotizzare una riduzione dei vincoli per ottenere l’autorizzazione petrolifera e vere e proprie topiche quando si è sostenuto che i contratti one-to-one, tutto sommato non rappresentano una violazione della normativa.
Insomma un po’ di confusione, molta approssimazione ed in rinvio -da ultimo- al pronunciamento del Parlamento (X Commissione CdD) che sta esaminando tre ordini del giorno (Pd-M5S e, da ultimo quello presentato da FDI il 23 maggio scorso), perché le decisioni che emergeranno saranno le linee guida del progetto di riforma.
Per quanto riguarda il Cartello del Prezzo Medio, il Governo sta valutando se, in un futuro prossimo (?) potrà essere digitalizzato: ma per questo occorre una volontà politica.
La cosa positiva da sottolineare è che il settore -al di fuori di una nota stonata di chi pensa che il Governo faccia sempre bene (come era già accaduto per il Cartello del Prezzo medio)- si è ritrovato compatto a difendere la necessità di una riforma vera e completa.
In tempi brevi.
Bla bla bla bla bla come al solito, andremo alle calende Greche. Ma… credo che la categoria meriti questo, o anche qualcosa di peggio.